Inchiesta rifiuti, il coordinamento 'Liberi dai Fanghi': "Preoccupati per lavoro e ambiente"

Come già denunciavamo fin dai tempi dell’inchiesta “Demetra” (di cui aspettiamo la prosecuzione del processo a Pisa, ricordando che il nostro coordinamento si è costituito dai tempi dello scandalo dello spandimento dei fanghi tossici sui terreni agricoli della Valdera), è un dato di fatto ormai acquisito che la grande produzione di scarti della lavorazione di conceria spinge le aziende a tentare qualsiasi strada per uno smaltimento che sia economicamente più conveniente rispetto al loro corretto trattamento.

Tutto ciò con un sostanziale sistema di deroghe che va avanti da trent’anni, fino al tentativo di declassificazione recentemente votato dal Consiglio Regionale, con un emendamento ad una legge poi fortunatamente impugnata per incostituzionalità dal Consiglio dei Ministri davanti alla Corte Costituzionale.

Si è visto come l’inchiesta KEU abbia coinvolto i massimi gradi della componente imprenditoriale e della componente politica, in un rapporto di contiguità con le cosche della 'ndrangheta e con evidenti implicazioni sul piano della salute pubblica (vi si parla di cromo esavalente oltre 10 volte il consentito). Giustamente i sindacati esprimono preoccupazione per il comparto e per le possibili ricadute occupazionali: non si tratta certo di una buona pubblicità per un distretto che esibiva patenti di economia circolare, con il depuratore più grande d’Europa, con Acquarno e Poteco a supporto delle filiere produttive. Invece ancora una volta la realtà si è rivelata molto diversa, tanto differente da rischiare di compromettere la credibilità delle imprese e il futuro di chi vi lavora all’interno. Perciò ci pare il momento di prendere il toro per le corna e cambiare modo di produzione, avviando veramente ogni fango di risulta al corretto trattamento, con un sistema di controlli degno di questo nome. Ne va del prestigio del comparto, ne va della tutela dei posti di lavoro, in un processo produttivo libero da ogni forma di malaffare.

Dal punto di vista dell'occupazione è doveroso valutare il fatto che alcune grandi firme che hanno recentemente acquisito delle concerie possano trasferirsi altrove spaventate dal danno d'immagine che potrebbe derivare da questa vicenda. Siamo preoccupati per lo sversamento di inquinanti nel canale Usciana, nei terreni e sotto l’asfalto, per l’inquinamento delle falde con sostanze nocive e persistenti in zone così densamente popolate. Ci appelliamo ai sindaci di Santa Croce, di Fucecchio, di San Miniato, di Santa Maria a Monte, di Castelfranco di Sotto, nella loro veste di responsabili della salute pubblica, ci appelliamo alla Regione Toscana nell’estrema attenzione che deve rivolgere ai procedimenti autorizzativi, ci appelliamo alla coscienza e alla sensibilità dei protagonisti della produzione di un comparto così importante: la patente di eccellenza nella qualità si conquista sul campo, ed è la sola a tutela del lavoro e del suo sviluppo. Questa oggi la si ottiene con un ciclo pulito e controllato in tutti i passaggi.

Associazione “Eliantus – volontari per l’ambiente”
Associazione “Orizzonte comune”
Associazione "Le Fionde"
Associazione Non più Sola Pontedera
Legambiente Valdera
Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, coordinamento provinciale di Pisa
Slow Food Valdera
TAT movimento tutela ambiente e territorio Montefoscoli
WWF alta Toscana

Fonte: Coordinamento "Liberi dai Fanghi"



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