Nuovo direttore di Arpat Rubellini a processo per violazioni paesaggistiche: opposizioni contro Giani

Il nuovo direttore di Arpat Pietro Rubellini sarebbe indagato in un processo per distruzione di bellezze naturali. La nomina ha quindi scatenato le polemiche nelle opposizioni:

Torselli (FdI): "Giani ci ricasca"

“Il nuovo direttore di Arpat è Pietro Rubellini, attualmente a processo per falso ideologico e distruzione di bellezze naturali del Comune di Firenze. Non smette di stupire la capacità del presidente Giani nello scegliere i dirigenti regionali. Ormai sembra che il governatore abbia una predilezione per coloro che hanno processi in corso! Ci chiediamo quali siano i criteri adottati da Giani per scegliere i dirigenti della Regione”. E’ la dichiarazione di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, durante la conferenza stampa di questa mattina a cui ha partecipato anche Paolo Marcheschi, dirigente nazionale del partito di Giorgia Meloni.

“Rubellini era dirigente della direzione ambiente del Comune di Firenze quando sedevo nei banchi dell’opposizione di Palazzo Vecchio. Assieme ad un gruppo di cittadini presentai un esposto alla Procura di Firenze sull’abbattimento e il taglio di alberi a Firenze: anche da lì sono partite le indagini e poi il rinvio a giudizio per l’attuale direttore di Arpat. L’aver messo una persona che è imputata per distruzione di bellezze naturali a capo dell’agenzia regionale che si occupa di tutela dell’ambiente, sarebbe una divertente barzelletta se non fosse una scelta gravissima e inopportuna” conclude Torselli.

“Il vaso di Pandora è ormai aperto - afferma Paolo Marcheschi, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia -. Solo negli ultimi 3 anni, 14 tra politici e funzionari della Regione Toscana sono indagati o rinviati a giudizio per inchieste giudiziarie. E temiamo che il numero possa anche aumentare, ultimo in ordine di tempo è il caso “Rubellini". Per questo serve un censimento puntuale per conoscere quanti siano i funzionari regionali per i quali è stato avviato un procedimento penale. In Toscana, il sistema della nomine palesa un metodo clientelare e troppo disinvolto, se non spregiudicato, messo in atto dal Pd toscano a discapito della trasparenza e del buon andamento dell’amministrazione regionale. Presenteremo quindi un altro esposto all’ANAC per chiedere un controllo sulle normative per la trasparenza ed anticorruzione adottate in Regione Toscana, perché evidentemente qualcosa ha fallito”.

Galletti e Noferi (M5S): "Nomina politicamente inopportuna. Chiarire criteri di scelta"

“Le scelte del Presidente Eugenio Giani continuano a stupire per mancanza di tempismo e inopportunità politica. Questa volta a lasciarci interdette è la recente nomina del nuovo direttore dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Toscana: le notizie emerse anche oggi sulla stampa pongono seriamente e per l'ennesima volta domande sulle logiche dietro al sistema di nomine”.

Così Irene Galletti, Capogruppo M5S in Consiglio regionale e Silvia Noferi, consigliera regionale, in merito alla recente nomina di Pietro Rubellini alla guida di Arpat.

“La scelta è singolare soprattutto in virtù del fatto che Pietro Rubellini, in veste di ex direttore della Direzione ambiente Palazzo Vecchio, è stato rinviato a giudizio nel 2018 per l’affidamento senza gara di alcuni lavori di manutenzione del verde. Da fonti di stampa, sembra che recentemente la sua posizione si sia perfino aggravata - osservano le consigliere regionali - oltre al falso e alle violazioni paesaggistiche per l’abbattimento di alberi di pregio tutelati, il giudice ha ritenuto opportuno aggiungere anche l’ipotesi del reato di abuso d’ufficio, rimandando tutto al tribunale collegiale la cui udienza è prevista per il prossimo luglio.”

“Onestamente - incalzano Galletti e Noferi - non sembra essere la persona ideale che richiederebbe l’attuale contesto politico e giudiziario, e che vede tra le altre cose la Regione Toscana attualmente impantanata in un caso di smaltimenti illeciti" ci riferiamo all’inchiesta Keu di Santa Croce ”

E concludono: “Presenteremo un’interrogazione immediata alla quale il Presidente Giani dovrà rispondere nella seduta del prossimo Consiglio regionale per chiarire quali dinamiche lo abbiano convinto a nominare direttamente una persona, innocente fino a prova contraria, ma politicamente inopportuna per il momento singolare che la sua Giunta sta vivendo. Un momento tutt’altro che edificante per l'immagine dell'istituzione Regione”.

 

Fonte: Ufficio Stampa



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