"Salviamo chi lavora negli aeroporti": 16mila firme per la petizione online

Nelle ultime 24 ore, ha superato le 16mila firme la petizione online lanciata su Change.org da Antonio Gentilini, lavoratore dell’aeroporto di Pisa che chiede al Ministro del Lavoro Orlando e al Presidente della Regione Toscana Giani di salvare i posti di lavoro di 600 dipendenti di Toscana Aeroporti e di altrettanti dipendenti che lavorano nell’indotto: “la Toscana Aeroporti, senza alcuno scrupolo, vuole infatti vendere tutto il ramo di Handling (cioè dei servizi ai passeggeri, “a terra” degli aeroporti) a un’azienda privata”, spiega l’autore nel testo della petizione.

Come scrive nell’appello, Antonio lavora per Toscana Aeroporti da 39 anni: “lavoro presso l’aeroporto di Pisa come operaio”, scrive, “occupandomi di tutte le operazioni di sottobordo. Ho svolto questo impiego per gran parte della mia vita dedicando energie e linfa alla mia occupazione e contribuendo con le mie forze alla comunità di lavoratori che sostiene l’attività della Toscana Aeroporti. Insieme ai miei colleghi, abbiamo visto passare tante stagioni - migliori e peggiori - per gli Aeroporti di Pisa e Firenze. Abbiamo fatto sacrifici, svolto turni di lavoro a orari improbabili, sempre per assicurarci il diritto di lavorare e credendo sempre in un progetto comune”, racconta il promotore della petizione online.

“Nel 2018”, spiega, “abbiamo subito le conseguenze di un momento di crisi che per noi ha comportato la perdita di alcune tutele e il taglio degli stipendi. Ma abbiamo tenuto duro, per far reggere un’azienda e un’occupazione che permette a tutti e 600 di noi e alle nostre famiglie di vivere e costruire un futuro. Oggi, 600 di noi e altrettante persone che lavorano nell’indotto rischiano di perdere quei posti di lavoro che coi denti e a lungo abbiamo difeso.” La vendita a un privato di quel ramo d’azienda “significa gettare ognuno di noi nell’incertezza più totale e distruggere così le vite di un migliaio di persone e dei loro figli”.

“Non possiamo permettere uno scempio così devastante per un’economia e un settore quello dei trasporti della Costa della Toscana e del suo entroterra. Ci sentiamo abbandonati dalle Istituzioni e dalla politica che non ha saputo proteggerci né tutelarci”, aggiunge Antonio.

E conclude: “la nostra dignità e il nostro lavoro non possono essere svenduti. Questa è una lotta civile ed è la lotta di tutti i lavoratori. Per questo chiediamo a tutti di sostenere questa petizione: per tutelare la dignità di ogni lavoratore d’Italia”.

Fonte: Ufficio stampa



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