Le fontane del Campari, due su tre sono in Toscana: la storia

fontana campari
(Foto e illustrazione gonews.it)

Negli anni '30 la pubblicità incontra l'utilità. A Le Piastre e Chiusi della Verna in alto i calici, per un po' d'acqua, firmata Campari


(Foto e illustrazione gonews.it)

Viaggiando per la Toscana tante sono le curiosità in cui ci si può imbattere. In questo caso in particolare, passando da Le Piastre, è impossibile non notare la Fontana del Campari. Partiamo subito con un chiarimento, non è il caso di creare false aspettative nei cultori dell’aperitivo: niente ghiaccio e arancio, riponete soda, prosecco, gin e rinunciate ai famosi abbinamenti. La fontana eroga acqua, la foto è puramente creativa.

Pacificato l’animo degli appassionati del ritrovino al bar, la Fontana del Campari è una cosa rara in Italia e lo si apprende dal fatto che delle 30 create e inaugurate in giro ne sono rimaste solo tre. Fortuna, o caso, vuole che ben due siano in Toscana: una appunto a Le Piastre, in provincia di Pistoia, l’altra nell’Aretino a Chiusi della Verna. La terza fontana si trova a Brunate, in provincia di Como.

Fontana del Campari, la storia: l’arte nelle pubblicità dell’Azienda

Fontana del Campari, Le Piastre (Pistoia) (Foto gonews.it)

La serie di fontane, realizzate per conto dell’inventore del celebre bitter Davide Campari dallo scultore fiorentino Giovanni Gronchi, risalgono al 1930 circa e rappresentavano la fusione tra  scopo pubblicitario e progettazione artistica uniti alla funzione di pubblica utilità. Con le fontane infatti, collocate si apprende in zone di campagna o montane, la promozione del prodotto si univa ad un bene primario e pubblico come l'acqua, che poteva essere prelevata come facciamo oggi dagli abitanti di paese.

Il primo esemplare sembra essere quello inaugurato contestualmente all’acquedotto comunale a Chiusi della Verna, tra il 1929 e il ’31. Successivamente, a metà degli anni ’30, alcune repliche furono collocate in Toscana e in Lombardia.

La Fontana del Campari, in travertino, stilisticamente mostra echi dello stile secessionista viennese, racchiusa in maniera monumentale da colonne di tradizione classica che alludono alla romanità. Sopra il bassorilievo del corpo centrale, dove sorge la fontana, si ergono sulle colonne due teste apparentemente generiche, una femminile e l’altra maschile.

La fontana a Chiusi della Verna, circa tre anni fa, è stata oggetto di restauro voluto e organizzato da alcune donne del paese. Infatti, tramite fondi propri raccolti con mercatini, tombole e altre iniziative, le donne casentinesi riuscirono a raccogliere i soldi necessari per salvare un pezzo di storia del territorio.

Campari non è solo sinonimo di aperitivo poiché la storia e le collaborazioni artistiche nelle campagne pubblicitarie hanno elevato il marchio a simbolo di design.

"Se la pioggia fosse Bitter Campari" Fortunato Depero 1926-1927 - Mostra Futurismo Palazzo Blu Pisa (Foto gonews.it)

Da ricordare infatti la collaborazione tra l'azienda e l'artista del movimento futurista Fortunato Depero. Siamo sempre intorno al 1930 e, con la nascita del Campari Soda, nasce anche l’iconica bottiglietta in vetro disegnata proprio da Depero. L’artista collaborò con Campari partecipando alla realizzazione delle campagne pubblicitarie, da cui derivano i famosi manifesti esposti oggi nei musei.

Margherita Cecchin



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