
Giovedì a Roma si terrà il tavolo nazionale presso il ministero dello sviluppo economico con tutte le parti interessate: il governo, le istituzioni – locali e regionali – le organizzazioni sindacali. L’obiettivo, spiega Eugenio Giani - che da giovedì scorso segue passo passo la vicenda Gkn - è e resta quello di “sospendere la procedura dei licenziamenti, che è immotivata”.
Servono determinazione, vicinanza ai lavoratori e la forza di parlare con Melrose “per indurre atteggiamenti di ragionevolezza” perché il primo passo è affidato alla capacità di tutto il sistema delle istituzioni, del movimento movimento sindacale e della rappresentanza dei lavoratori di “essere costante nel chiedere l’interruzione della procedura”.
Stamani Giani ha ricevuto la comunicazione della viceministra Alessandra Todde sull’invio della convocazione per il tavolo nazionale e infatti, ribadisce il presidente, si tratta di “una questione nazionale perché quanto accaduto a Campi può ripetersi altrove”.
In questo caso si parla di Gkn e cioè di componentistica di semiassi per autonomobili che poi vengono assemblati da Fiat Stellantis, ma i proprietari si chiamano ‘fondo Melrose’ con sede in Inghilterra”. Lo stabilimento di Campi d’altra parte “produce, non è in crisi, non è privo di commesse. Negli ultimi tempi sono stati fatti forti investimenti in robotica per la produzione di componenti auto che poi sono assemblati per la produzione Fiat Stellantis”. E qui il presidente mette in campo il secondo punto d’impegno: “Vogliamo che Fiat Stellantis, che è al tavolo nazionale automotive con il Governo per gli aiuti alla transizione del settore, sia consapevole del fatto che uno dei suoi principali produttori di componenti si comporta così”.
“Bisogna trarre la lezione da quanto accade e la legislazione italiana deve adeguarsi – continua il presidente -: oggi non hai più di fronte gli imprenditori che comunque hanno a cuore capacità produttiva e l’immissione di prodotti sul mercato”. La logica che ha portato a dire ‘si chiude’ non è infatti “una logica di produzione ma finanziaria”, come si desume dai “brevi contatti avuti con gli esponenti locali di Gkn, con i quali il ragionamento che viene fatto è quello della riorganizzazione aziendale: questo non può esistere”.
Quindi, spiega Giani “Ci attiveremo come Regione per un codice etico e per un obbligo di comunicazione preventiva in caso di rischi di chiusura che, qualora non siano rispettate, dia luogo a sanzioni molto forti. L'obiettivo infatti è dare tempo alle istituzioni per intervenire con proposte e soluzioni già sperimentate in diversi casi, evitando che i lavoratori siano scaricati senza remore”.
Il presidente parla di “cinismo estremo” e di “procedura di estrema arroganza” da parte di Gkn e sottolinea che se c’è un aspetto che letteralmente grida vendetta con il richiamo ‘etico’ che campeggia sullo stesso sito del fondo che, spiega Giani “descrive la propria attività come quella di chi “compra, valorizza, rivende: in questo caso sta facendo esattamente l’opposto. Il lavoro è un elemento determinante nella vita della comunità e non si può pensare che nel 2021, in Italia, si mettano a casa oltre 422 lavoratori e l’indotto con una semplice mail, non preavvertita da alcuna comunicazione alle istituzioni e parti sociali”.
Una doccia fredda insomma, anche perché, come chiarito da Valerio Fabiani, consigliere del presidente Giani per lavoro e crisi aziendali, i rapporti degli ultimi mesi con Gkn erano stati difficili, faticosi e mentre dalla parte della Regione si era “pronti a parlare di nuovo piano industriale e di un protocollo d’intesa per dare una cornice istituzionale, loro sono venuti a dirci che non avevano neanche più bisogno degli ammortizzatori sociali”.
Con Giani in sala Pegaso anche anche Simone Cappelli, dirigente per il lavoro in Regione Toscana e Paolo Tedeschi, di supporto alla presidenza.
Il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi ha affermato oggi su Repubblica di voler dare un segnale amministrativo e politico chiaro "che non accettiamo lo smantellamento dello stabilimento da parte della proprietà".
"Stiamo vagliando tutte le possibilità per richiamare l'azienda, che si è comportata in modo così vile, alle proprie responsabilità - ha affermato - ma la partita non si gioca sul campo del comune, è una vicenda nazionale, bisogna che si muovano il Mise e la Presidenza del consiglio".
All'interno della fabbrica, conferma il sindaco, continua l'assemblea permanente dei lavoratori iniziata venerdì sera dopo l'annuncio di 422 licenziamenti. "Il presidio costante dei dipendenti - spiega Fossi - sta portando avanti la loro legittima battaglia in modo dignitoso e corretto. C'è un continuo flusso di cittadini, che portano cibo e bevande ai lavoratori, nonché dei rappresentanti istituzionali. L'attenzione rimane forte".
Cremaschi e Conti (PaP): "Requisizione pubblica subito"
"Siamo venuti a portare solidarietà e condivisione alla classe operaia della Gkn. Lavoratrici e lavoratori preparatissimi, intelligenti e generosi. Non lottano solo per il loro sacrosanto posto di lavoro ma per tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori minacciati in questi giorni di finire in mezzo a una strada. Lo diciamo con chiarezza perché le chiacchiere e gli imbrogli sono a zero. Questa vertenza si può chiudere in un solo modo: con la riapertura dello stabilimento e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Non sono fallimentari ricerche di reindustrializzazioni, o nuove proprietà o assistenzialismo che salvano la Gkn. Ma la presa di coscienza che la multinazionale deve essere costretta a pagare per quello che ha fatto".
"Quindi il Governo, che ha già la responsabilità con lo sblocco dei licenziamenti di aver dato via libera a un massacro sociale, deve intervenire direttamente requisendo d'urgenza lo stabilimento (art. 42 Cost) e costringendo attorno a un tavolo la multinazionale e il principale suo committente, il gruppo Stellantis (ex Fca/Fiat), a garantire la piena continuità produttiva. Se questo non dovesse avvenire, dovrà essere lo Stato stesso ad assumere la responsabilità e la gestione dello stabilimento, come per altre realtà industriali si sta facendo".
Tozzi (Lega): "Bomba sociale prevista, confermata inettitudine della giunta regionale"
“Ancora una volta, i lavoratori toscani si ritrovano a pagare sulla propria pelle la mancanza di una seria programmazione e pianificazione industriale da parte del governo regionale. Electrolux, Bekaert, Gkn: la lista, solo per restare nel Fiorentino, è lunga ma né l'assessore regionale alle politiche sociali né l'assessore al lavoro sono stati in grado, nei mesi scorsi, di individuare per tempo le iniziative da intraprendere in vista delle criticità, ampiamente previste, che si sarebbero concretizzate a inizio estate sul fronte occupazionale”.
E' quanto dichiara la consigliera regionale della Lega Elisa Tozzi in merito all'apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio. “Dallo sblocco dei licenziamenti alla questione sfratti, la purtroppo prevedibile bomba sociale è esplosa, deflagrando addosso a una giunta che si è dimostrata del tutto incapace a disinnescarla - aggiunge Tozzi -. Né basterà qualche passerella politica davanti a un'altra fabbrica che muore, per cancellarne l'inettitudine”.
“Ora pretendiamo che i due assessori vengano in consiglio e riferiscano quanto prima su come la Regione, ancora una volta 'sfasata' rispetto alle giuste tempistiche da adottare per affrontare i tanti nodi cruciali che le si presentano, intenda affrontare questa gravissima emergenza economico-sociale e occupazionale, di cui i licenziamenti alla Gkn sono il caso più eclatante” conclude la consigliera regionale leghista, esprimendo “totale solidarietà ai lavoratori licenziati” e annunciando la presentazione di “una mozione in consiglio regionale che impegni la Giunta ad attivarsi subito presso il Mise, anche coinvolgendo gli enti locali”.
Cna incontra i lavoratori, Conti e Tonini: "Comportamento inqualificabile"
Questa mattina Paolo Conti, presidente di CNA Piana Fiorentina e Luca Tonini, presidente di CNA Toscana, hanno portato la solidarietà dell’associazione ai lavoratori della GKN che hanno occupato lo stabilimento.
“Inaccettabile il licenziamento di 422 persone. Inqualificabile la modalità con cui è avvenuto. L’antitesi del fare impresa che non è solo e soltanto business. Nel fare impresa c’è responsabilità sociale, concetto del tutto estraneo ai vertici della multinazionale – commenta Conti – La città, Firenze, la Toscana e il Governo devono mobilitarsi immediatamente per opporsi a questa ingiustizia, a questo scempio per il nostro territorio. I numeri finiranno infatti per essere sensibilmente peggiori perché accanto alle 422 famiglie della GKN c’è tutto l’indotto che lavora per il colosso: piccole imprese che rischiano di pagar un duro prezzo. La parola d’ordine è scongiurare la chiusura, anche con l’intervento di altre imprese: Stellantis, per esempio, potrebbe rilevare le linee produttive dei componenti automobilistici”.
“Non è un problema solo per il territorio della piana fiorentina, ma per tutta la realtà toscana che qui produce gran parte del proprio pil. A tal proposito, l’azione della Regione Toscana può apportare un contributo prezioso per evitare la chiusura. 422 persone, 422 famiglie, ma anche l’indotto, sia del settore della metalmeccanica, che dei servizi e trasporti: le ripercussioni della chiusura si ampliano enormemente. Non possiamo più permetterci di aprire a investitori che cannibalizzano le nostre aziende e rovinano le realtà dei territori portandoli alla desertificazione industriale. Dobbiamo guardare a nuove politiche anche in accordo con le realtà sindacali” ha dichiarato Tonini.
Una chiusura che contrasta quanto contenuto nel bilancio GKN dello scorso aprile: “I primi mesi dell’esercizio 2021 hanno confermato il trend positivo in termini di consolidamento dei volumi rispetto a quanto consuntivato nell’ultima parte dell’esercizio 2020. Il primo trimestre ha evidenziato infatti un incremento del fatturato complessivo del 7% rispetto al periodo precedente e del 14% rispetto al budget. Questo consolidamento è in particolare riferibile alle vendite verso clienti terzi che incrementano del 17% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente e dell’11% rispetto al budget. Anche la marginalità lorda risulta in consolidamento, attestandosi al 15,4% dei ricavi (facendo segnare +1,1% rispetto al budget e +1,4% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente”. E ancora: “Il mese di marzo stand alone ha fatto registrare una buona performance delle vendite rispetto alle previsioni di budget (+19%), ed un significativo incremento (+95%) rispetto a marzo 2020”
Fratoianni (Si): Scongiurare con ogni mezzo la chiusura, al più presto interrogazione al governo
“Vogliamo sapere quali ulteriori iniziative intende assumere il governo , oltre alla convocazione di un tavolo presso il Mise che coinvolga le parti sociali e gli enti locali, affinché l’azienda Gkn ritiri immediatamente la procedura di licenziamento e venga scongiurata la chiusura definitiva del sito produttivo di Campi Bisenzio.
Vogliamo inoltre sapere quali iniziative intenda assumere il governo per richiamare le aziende, Confindustria e tutte le organizzazioni datoriali al rispetto dei contenuti dell'Avviso comune siglato dal Governo e dalle parti sociali il 29 giugno 2021”
È quanto si chiede al presidente del consiglio Draghi e al ministro Giorgetti nell’interrogazione parlamentare al governo, primo firmatario Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana.
“Inoltre - prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra - vogliamo sapere dal governo quali iniziative intenda assumere nel caso in cui nei prossimi giorni un numero ancora più consistente di aderenti ad associazioni datoriali non rispetteranno l'intesa sul lavoro tra Governo e parti sociali.”
Nell’interrogazione parlamentare si ricorda che “siamo di fronte ad un’altra azienda che decide, da un giorno all’altro, dopo la mancata proroga del blocco dei licenziamenti, di chiudere ogni attività comunicando le proprie intenzioni ai dipendenti attraverso una mail, lasciandoli senza un lavoro dal venerdì al lunedì.
Il comportamento della multinazionale Gkn è stato ed è intollerabile, soprattutto alla luce dell'Avviso comune firmato lo scorso 29 giugno dal governo e dalle parti sociali.”
“E quello che appare ancora più grave - conclude Fratoianni - è che la Gnk, associata a Confindustria, abbia ignorato il predetto accordo che la stessa Confindustria ha sottoscritto”.
Gnk, Masini (FI): "Inaccettabili tempi e modi dei licenziamenti"
Sollecitata dal coordinamento comunale di Forza Italia, stamani la sen. Barbara Masini ha protocollato una interrogazione al ministro del lavoro.
"Forza Italia da giorni sta seguendo con apprensione la situazione che riguarda i lavori della Gkn di Campi Bisenzio. Nei giorni scorsi il consigliere metropolitano Paolo Gandola ho avuto un colloquio con i vertici della FIOM e stamani il coordinatore comunale azzurro Angelo-Victor Caruso si è recato davanti ai cancelli dello stabilimento di Campi Bisenzio, manifestando solidarietà e vicinanza ai lavoratori coinvolti".
"Ciò che è accaduto e sta accadendo a Campi Bisenzio - ha commentato la senatrice di Forza Italia - è inaccettabile. Considerare la mancata proroga del blocco ai licenziamenti come un lascia passare per chiudere un intero stabilimento e mandare a casa 422 persone è irrispettoso nei confronti dei lavoratori e del territorio in cui la Gkn ha operato per lungo tempo. Non è solo un problema di modalità, anche se comunicare un licenziamento via email è un atto alquanto vile, ma proprio di tempistiche e di tutele. E' necessario aprire un tavolo di confronto al più presto con tutte le istituzioni interessate: Comune, Regione e Ministero del Lavoro. Non si può pensare di ripartire utilizzando la strategia del liberi tutti. I processi, anche quelli difficili e spiacevoli, vanno governati per tutelare, prima di tutto, i lavoratori e le loro famiglie e poi per cercare un dialogo con le multinazionali che sembrano non avere molto a cuore il territorio in cui operano ma che anche ad esso devono rispondere".
"Ho presentato un'interrogazione al Ministro Orlando per avere chiarimenti sulla situazione, sulle modalità di licenziamento e sulle iniziative che intende intraprendere per garantire un futuro agli operai della Gkn, ha concluso Masini".
Monni e Spinelli alla Gkn: “Solidarietà ai lavoratori e sostegno alla loro battaglia”
Le assessore Monia Monni e Serena Spinelli sono state questo pomeriggio allo stabilimento della Gkn di Campi Bisenzio per incontrare i lavoratori e sostenerli nella loro battaglia. La Gkn, multinazionale del settore automotive, venerdì ha licenziato i propri dipendenti, 422 persone, inviando loro una mail senza alcun preavviso o la costituzione di un tavolo di crisi.
“L’atteggiamento della proprietà verso i lavoratori- dichiara l’assessora Monia Monni- è assolutamente da condannare e tutte le istituzioni devono fare da argine a questo modo di fare impresa, che specula sul lavoro a discapito dei lavoratori. I lavoratori non si licenziano dal venerdì al lunedì e non possiamo permettere che uno stabilimento si possa chiudere con una mail, perché ci sono in gioco vite, famiglie, progetti e sogni per il futuro. Non possiamo accettare questo atteggiamento violento e predatorio, che da più valore alla finanza che al fare impresa, perché in gioco c’è il futuro di 422 famiglie.
"Non è accettabile anche perché se consentiamo che questa modalità passi, la GKN sarà solo la prima - aggiunge Monni - . Oggi siamo qui alla GKN per confermare che Regione Toscana è al fianco dei lavoratori, anche se la notizia della convocazione del tavolo presso il Mise ed il Ministero del Lavoro, per il prossimo giovedì, è stata anticipata da parole molto preoccupanti del Ministro Giorgetti, che ha minimizzato dichiarando fisiologica una situazione che invece non può essere considerata accettabile”.
"L’assessora Spinelli che ha la delega al sociale nel ribadire la vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori spiega: “Come detto fin da subito, la Regione sosterrà con ogni strumento a propria disposizione la loro battaglia e l’azione delle organizzazioni sindacali per fermare questa azione vergognosa: licenziare in massa 422 persone, senza motivo alcuno se non la speculazione finanziaria di un fondo d'investimento estero. Serve una reazione decisa e serve che sia corale, delle istituzioni ad ogni livello e di tutta la comunità toscana. Questa non è una lotta per ottenere sussidi, ma per difendere il lavoro, perché non deve esserci più spazio per questo genere di operazioni, per chi pretende di generare profitto sulla pelle di chi lavora".
"Temevamo a ragione lo sblocco dei licenziamenti- prosegue Spinelli- , che non andava fatto, almeno fino quando il nostro Paese non si sarà dotato di nuovi ammortizzatori sociali, per tutte e tutti, e finalmente di un sostegno universale a chi si trova in difficoltà economiche o lavorative. Sul lavoro e i diritti si deve riaprire una grande mobilitazione nel Paese e una rinnovata azione politica, perché non è più possibile tollerare situazioni diffuse di assenza di tutele e di sicurezza, precarietà, salari bassi e sfruttamento”.
Torselli (FdI): “Giani e Nardella piangono su latte versato. Battano i pugni a Roma"
Quando Giani e Nardella saranno impegnati al tavolo di giovedì assieme al viceministro Todde per la questione GKN, è bene che battano i pugni affinché il loro Governo si impegni a proteggere gli asset strategici del Paese. Quanto avvenuto a Campi Bisenzio è gravissimo: non si possono licenziare 422 persone con un click! Si tratta però della conseguenza di un sistema-Paese che non regge più. Da decenni denunciamo il fatto che in Italia le multinazionali possono venire a fare quello che vogliono, sfruttando il know how delle nostre maestranze".
E' la dichiarazione di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano.
"E' ridicolo - prosegue - che Giani e Nardella parlino soltanto adesso nella necessità d modificare la legge nazionale, è come piangere sul latte versato! Che cosa ha intenzione di fare il Mise per un asset strategico come quello dell'automative affinché un caso GKN non si verifichi ancora? Ci auguriamo che il settore automobilistico, non faccia la fine di quello dell'acciaio che attende risposte concrete da parte della politica ma che negli anni ha solo ricevuto vane promesse! Sono passati quattro giorni dalla notizia del licenziamento in blocco, e non si sono ancora fatti sentire i vertici di Fiat, il gruppo per cui lavora prevalentemente lo stabilimento di Campi Bisenzio".
"Vorremo ricordare agli Elkan che, nonostante la sede della loro società non sia più in Italia, devono molto al nostro Paese e che dovrebbero mobilitarsi per il futuro dei 422 lavoratori di GKN”.
L'assessora regionale Nardini a Campi: "Ok il tavolo nazionale. Chiederemo il ritiro dei licenziamenti"
"La convocazione dell'incontro al Mise per giovedì, annunciata stamani dal presidente Giani, è una buona notizia. Arriva dopo giorni di contatti fitti con il ministero del lavoro e con la sottosegretaria al Mise Todde che hanno visto la Regione in prima fila per ottenere il tavolo nazionale, indispensabile in una vicenda che ha colpito la Toscana come uno schiaffo, sovvertendo ogni regola di corretto comportamento sindacale e mettendo a rischio, con la chiusura dell'attività produttiva e la perdita di 422 posti di lavoro, l'economia e la tenuta sociale del territorio".
L'ha detto l'assessora al lavoro Alessandra Nardini che oggi si è recata alla Gkn insieme al sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi e ha parlato con alcuni del lavoratori ed esponenti dei sindacati davanti ai cancelli della fabbrica dove continua il presidio e l'incessante manifestazione di solidarietà da parte delle istituzioni e della popolazione.
"Il lavoro prima di tutto - ribadisce l'assessora Nardini - Chiediamo all'azienda di ritirare i licenziamenti, sgombrando il campo da questo atto inaccettabile, sia nel merito che nel metodo. Andremo al tavolo nazionale per contrastare quello che per noi resta una iniziativa gravissima, un atto irricevibile cui dobbiamo contrapporre il richiamo alla responsabilità sociale da parte di un'impresa che per decenni ha beneficiato del patrimonio professionale e delle opportunità e dal valore aggiunto offerti dal radicamento in un contesto come quello dell'area fiorentina e in una regione come la Toscana. Un patrimonio fatto di persone, delle loro speranze e di quelle delle loro famiglie, che oggi non può essere abbandonato di punto in bianco solo in ossequio alle esigenze di riassetto di un fondo di investimento".
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