Dette del fascista e minacciò Poggianti, condannato. Il consigliere comunale: "Sia monito per tutti"

A distanza di 2 anni dalle tensioni della campagna elettorale, arriva una condanna per minaccia dopo i gesti del 9 marzo 2019 a Empoli contro l'allora candidato sindaco per il centrodestra Andrea Poggianti.

Si è conclusa poco fa l'udienza del giudice di pace di Empoli dove è stato condannato un empolese, che venne sostenuto anche dal Csa Intifada per le spese legali e anche poco dopo l'annuncio della querela con una manifestazione davanti al comitato elettorale.

Tra sanzione, spese legali, processuali e risarcimento il condannato dovrà sborsare quasi 5mila euro.

Ripercorriamo i fatti: "Da giorni venivano fatte attività intimidatorie nei pressi del mio comitato elettorale di piazza Farinata - spiega il consigliere comunale Poggianti -, tutto culminò il 9 marzo quando venni minacciato personalmente e venni additato come 'fascista'. Da lì ho sporto querela. Le indagini del commissariato sono andate avanti anche per la scritta a Monterappoli 'Spara a Poggianti', per la quale però non è stato possibile rintracciato l'autore".

Dopo la sentenza di oggi Poggianti, sostenuto dall'avvocato Jacopo Piampiani, si dice soddisfatto: "In politica bisogna utilizzare il rispetto dell'avversario, moderare i termini e poter esprimere il proprio pensiero anche in una città storicamente di sinistra come Empoli. Che questo sia da monito e lezione come tutti, minacciare e offendere una parte politica ha conseguenze".

Ricordiamo che il clima teso di quei mesi portò anche a lettere minatorie al sindaco uscente Brenda Barnini, poi uscita vittoriosa alle elezioni.

Elia Billero



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