Cita Primo Levi per dire che non si vaccinerà, l'ennesimo post-scalpore di Asciuti (Lega)

Asciuti in un momento del digiuno a marzo 2021

Non riesce a non finire sotto i riflettori il consigliere leghista a Firenze Andrea Asciuti. Riassumendo le sue ultime iniziative dall'elezione a Palazzo Vecchio, ha tentato di voler consacrare la città di Firenze al Cuore Immacolato di Maria a settembre 2019. Poi a gennaio dello scorso anno le sue dichiarazioni hanno fatto scalpore dicendo che le radici del razzismo arrivano da Voltaire e non da Hitler. Infine, dopo la pandemia, ha invocato in ogni maniera la riapertura delle attività commerciali, pure con uno sciopero della fame.

Stavolta affida alla stampa la sua dichiarazione 'Io non mi vaccino', e lo fa citando Primo Levi, scrittore sopravvissuto ai lager. Il suo paragone tra chi venne perseguitato per le origini etniche, la religione e l'orientamento sessuale diventa tra chi decide di vaccinarsi e chi non lo fa. Considerando che nel Novecento l'umanità intera è scampata a catastrofi sanitarie proprio grazie a dei vaccini.

Il testo prosegue con citazioni sul pensiero unico, la 'propaganda che ha manipolato la realtà' e le 'ordinanze autoritarie'. Tutti commenti che potrebbero tranquillamente essere sulla scaletta delle manifestazioni no green pass di questi giorni. Il commento arriva dopo che il segretario della Lega Matteo Salvini ha fatto sapere per vie traverse che si è finalmente vaccinato, seguendo la linea della maggioranza del governo Draghi del quale fa parte.

Il testo completo del commento di Asciuti si legge da questa parte.


I commenti

“Il Consigliere Andrea Asciuti – precisa il Capogruppo della Lega Salvini Firenze Federico Bussolin – parla a titolo strettamente personale. Inoltre la Lega Salvini Firenze prende le distanze in merito ad impropri e offensivi parallelismi tra la vaccinazione e l’Olocausto. La Lega, oggi, è impegnata in Parlamento per apporre modifiche al green pass a Settembre, ponendo anche riflessioni in merito alla vaccinazione per fasce d’età molto giovani. Una attitudine, quella della Lega, lontana – conclude il capogruppo della Lega Federico Bussolin – dall’invito a non vaccinarsi”.


“Citare le tragiche parole con cui Primo Levi descriveva la terribile esperienza di Auschwitz e paragonarlo all’oggi è un parallelismo inaccettabile. Asciuti fa affermazioni gravissime sul vaccino, in un mix di paragoni impropri e odiosi, fake news e interpretazioni pseudoscientifiche e complottiste. È lo stesso Asciuti che presenta atti contro la pillola abortiva e parla del corpo delle donne come di un ‘sarcofago per il feto’, non siamo nuovi a esternazioni a dir poco discutibili e ancora una volta ci troviamo a stigmatizzarle con forza. Non possiamo accettare che un rappresentante delle istituzioni utilizzi certi toni, cavalcando proteste da condannare senza appello e parlando a vanvera di libertà. Qui si tratta di far prevalere l’interesse collettivo su quello individuale per un obiettivo più alto e fondamentale, uscire dalla pandemia. Se vogliamo recuperare finalmente la normalità il vaccino è l’arma più importante che abbiamo a disposizione. E il green pass è uno strumento necessario per la sicurezza di tutti. Come ha detto il presidente Draghi l’appello a non vaccinarsi è un appello a morire. Lo abbiamo detto, ridetto, ripetuto ma evidentemente qualcuno non l’ha ancora chiaro e se quel qualcuno fa parte di un consiglio comunale e rappresenta i cittadini è ancor più grave e inaccettabile”.

Così Mimma Dardano, capogruppo lista Nardella e presidente commissione Politiche sociali, rispetto all’intervento del consigliere Asciuti (gruppo Lega Salvini Firenze).


“Le immagini delle piazze che, anche a Firenze, hanno visto persino taluni appuntarsi sulle maglie le stelle di David devono scuotere le coscienze di tutti a cominciare proprio da coloro i quali si definiscono uomini liberi.

L’offesa e la vergognosa strumentalizzazione di un dibattito serio e complicato sulla libertà individuale richiedono parole chiare. Ciò che proprio non convince di quelle piazze – spiega il vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – è la retorica con la quale si sventola la bandiera della libertà.

È bene allora ricordare che la libertà per definizione prevede un’assunzione di responsabilità, non è mai gratis, distrugge se stessa se è illimitata.

Questa è la ragione per cui chiediamo che lo Stato limiti in qualche misura la libertà assoluta (o l’anarchia), in modo che la libertà di ciascuno risulti protetta dalla legge.

Il fatto che possano esserci sempre dei casi dubbi deve essere considerato positivamente, perché senza lo stimolo di problemi politici e di contrasti di questo genere la disponibilità dei cittadini a battersi per la loro libertà scomparirebbe ben presto e, con essa, la libertà stessa.

Ma questo non significa che il dibattito pubblico non debba essere ricondotto a un principio di razionalità, che purtroppo fatico a vedere nelle piazze no-vax, animate per lo più da teorie bizzarre quando non proprio complottistiche e che non sembrano disposte a incontrarsi a livello dell’argomentazione razionale.

Errori vengono fatti continuamente da tutti gli scienziati, senza dubbio compiuti anche nel corso della pandemia, tuttavia è innegabile che i vaccini scoperti e lanciati siano la migliore arma a disposizione per contrastare il virus.

Questo va detto senza indugio e senza esitazione, non contrapponendo ai cosiddetti no-vax e agli scettici del vaccino la bandiera della scienza onnisciente, ma innalzando il vessillo della ragione umana, anche alla luce dei dubbi legittimi, perché non esiste nulla che non abbia potenziali controindicazioni.

Auspico – conclude il vice presidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – che tutti coloro chiamati a rappresentare i cittadini di destra, di centro o di sinistra rigettino qualsiasi ambiguità e dicano chiaramente che la cosa migliore da fare è quella di vaccinarsi, sperando che ciò sia sufficiente ad accelerare l’uscita da questa maledetta pandemia”


 

Elia Billero



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