Giardino Migliorati, ritorna a splendere l'opera del '600

giardino migliorati

Lo storico Giardino Migliorati in piazza XX settembre a San Miniato torna a nuova vita. Concluso il secondo lotto di interventi – il primo ha riguardato il riallineamento delle colonne d'ingresso e del muro sul fronte strada - realizzato grazie ad un finanziamento della Fondazione CRSM e di Crédit Agricole (43mila euro) e a risorse del Comune (43mila euro), che ha riguardato il risanamento conservativo degli alberi e delle piante, oltre alla risistemazione delle aiuole e dei vialetti. Giovedì 5 agosto, alle 18.30, il taglio del nastro alla presenza del sindaco Simone Giglioli, dell’assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori, dell’assessore alla cultura Loredano Arzilli, di Alberto Pedani responsabile commerciale di zona della Crédit Agricole, del segretario generale della Fondazione CRSM Massimo Bacchereti, dei membri della famiglia Migliorati e dei tecnici che hanno realizzato l'opera di restauro.

“L’intervento era inserito nel masterplan nato nel 2014 e dedicato al recupero del decoro urbano – spiega l’assessore Marzia Fattori -. Il piano prevedeva la riqualificazione del centro storico sotto diversi profili, con lo scopo di potenziare l'immagine di San Miniato, una città di crinale ad alto contenuto storico-artistico e con un elevato valore paesaggistico. Nel documento sono state censite le emergenze storico monumentali della città, come appunto il Giardino Migliorati, un giardino all'italiana risalente all'inizio del ‘600, oggi di proprietà del Comune di San Miniato, ora restituito agli antichi splendori”.

I lavori, iniziati a giugno 2020, si sono basati sul criterio di conservazione dell'esistente e di valorizzazione degli elementi del giardino. “E’ stata schermata la parte est del giardino attraverso l'introduzione di un graticciato in legno che accoglie specie rampicanti, mentre sul prospetto ovest è stata ridimensionata la siepe che lo delimita – spiega ancora l’assessore Fattori -. A nord il muro di confine conserva solo in parte una conformazione più antica, mentre il cancello e i pilastri sono di moderna realizzazione. La pavimentazione del giardino nelle parti non a verde è stato realizzato in ghiaia, sono state collocate alcune panchine in pietra e sono state restaurate la vasca, la ghiera, la figura in terracotta e la colonna. E’ stato inoltre realizzato un impianto di irrigazione, uno di illuminazione dei vialetti, nel pieno e totale rispetto del disegno del giardino, grazie alla sostituzione dei bordi delle aiuole”.

E proprio il recupero delle aiuole rende visibile la particolare figura nascosta in questo spazio. “Orientando la pianta in direzione nord–sud col Palazzo Migliorati a fare da sfondo, è possibile osservare il particolare disegno assunto dalle aiuole del giardino: l'immagine di un'aquila – spiega l’assessore alla cultura Loredano Arzilli -. La presenza di aquile nel palazzo Migliorati e nei suoi annessi è nota: un'aquila è posta sul portale di accesso al Palazzo, al disotto dello stemma della famiglia, anch’esso ristrutturato nel 2015, altre due sui pilastri che costituiscono l’accesso al giardino. E’ difficile quindi pensare che si tratti di interventi decorativi, basti pensare che le aquile sono presenti nelle prime immagini fotografiche del giardino. Tra tutte le ipotesi che è possibile mettere in campo, la più interessante è quella che prende in considerazione un interesse specifico di un membro della famiglia Migliorati agli intenti politici di Napoleone Bonaparte, il cui legame con la nostra città è cosa nota: da qui si deduce l'importanza dell’aquila che ritroviamo non solo nello stemma e sui pilastri, ma anche nella disposizione delle aiuole all'interno del giardino, disegno fino ad ora rimasto nascosto”.

Dai numerosi studi compiuti su questo spazio, sono emerse anche altre modifiche rispetto all’area raffigurata nel catasto leopoldino, ad esempio il lato nord, nel corso degli anni oggetto di un ampliamento, oppure sul confine ovest, dove l'area del giardino ha subito una mutilazione dovuta alla cessione di una parte, per la realizzazione di un accesso laterale al fabbricato confinante. Questo confine oggi è costituito da un'alta siepe ma, se si osserva la pianta, appare evidente la parziale cancellazione del disegno subita a seguito di questa operazione.

“Il recupero di questo piccolo giardino nel quartiere Scioa, è un ulteriore elemento che va ad arricchire il già ampio patrimonio storico-artistico di cui dispone la nostra città – spiega ancora l’assessore Arzilli -. Abbiamo quindi avviato un percorso per l’inserimento di questo luogo nei Musei Civici, un altro spazio di cultura da vedere e da promuovere tra gli itinerari turistici che la nostra città può offrire”.

“L’intervento effettuato su questo angolo di paradiso per la bellezza che racchiude e la vista sulla Valle dell’Arno, ci ha permesso di portare alla luce un elemento di grande rilevanza storico-artistica, che sottolinea una volta di più il legame di Napoleone Bonaparte con la città di San Miniato – spiega il sindaco Simone Giglioli -. Recuperare questo spazio, un piccolo polmone verde nel cuore del nostro centro storico, significa restituire alla cittadinanza un luogo unico da inserire nel percorso museale cittadino e valorizzare così anche l'altra parte del centro storico, lo Scioa, uno dei quartieri più ricchi di storia della Città. Ringrazio la Fondazione CRSM e Crédit Agricole per la sensibilità che hanno mostrato ancora una volta nel sostenere le bellezze storico-artistiche del territorio, grazie a loro abbiamo potuto recuperare questo spazio, il modo migliore di valorizzare piazza XX settembre e tutta l'area circostante”.

Fonte: Comune di San Miniato - Ufficio stampa



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