Eccidio Padule di Fucecchio, i familiari delle vittime a Giani: "Azione comune per i processi. La Germania paghi"

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aveva annunciato di voler sostenere un'azione per ottenere un processo civile che interessasse la Germania per quel che riguarda le stragi naziste. Dopo quell'impegno pubblico Lido Lazzerini, sopravvissuto della strage di Mommio di Fivizzano (Massa Carrara) del 4 e 5 maggio 1944, e rappresentante dei familiari delle vittime dell'eccidio nazifascista del Padule di Fucecchio ha scritto una lettera al presidente per sostenerlo nell'iniziativa a nome dei familiari.

 

IL TESTO DELLA LETTERA

Egregio e caro presidente Eugenio Giani,

La Sua risposta alla lettera che Le abbiamo indirizzata il 21 scorso ci dà la speranza di passi concreti verso la giustizia sui crimini nazisti. La mancata giustizia è ormai nota in tutti i suoi aspetti essenziali e qui la riassumiamo. 

I militari della Germania nazista, nel periodo 1943-1945, hanno commesso crimini infami contro il popolo italiano: stragi di civili inermi, deportazioni, riduzione in schiavitù e altro. Questi atti inumani erano già allora crimini gravissimi davanti alla legge sia della Germania che dell'Italia.

Dopo il 1994, quando è riapparso il materiale dell'Armadio della vergogna, è stato possibile celebrare una ventina di processi penali, con la condanna all'ergastolo di 63 tedeschi. Malgrado il dispiegamento di risorse e competenze, si è trattato di una goccia nel mare dell'azione criminale nazista. Inoltre la Germania ha impedito anche questa scarsa giustizia: nessuno di loro ha passato una sola ora in prigione. 

Con la sentenza della Corte internazionale dell’Aja, che ha riaffermato il principio di immunità degli Stati, sembrava definitivamente preclusa la possibilità di ottenere giustizia, ma la storica sentenza della Corte Costituzionale del 2014 ha stabilito il diritto a chiamare in giudizio gli Stati che commettono gravi violazioni dei diritti delle persone (quindi anche la Germania) per avere il risarcimento del danno. Anche questa sentenza è nota a livello mondiale. 

Presidente Giani, è di questi giorni una notizia importante: anche il Tribunale supremo federale del Brasile ha negato allo Stato tedesco l'immunità dalla giurisdizione straniera. La Germania è stata chiamata in causa, in Brasile, per uno dei molti casi di affondamento di imbarcazioni civili da parte dei sommergibili tedeschi, con morte dell'equipaggio. Il Tribunale supremo brasiliano ha tenuto conto delle sentenze pronunciate in Italia. La giustizia cercata in Toscana, o occasionata da pagine tragiche della storia di questa Regione, è oggetto di attenzione internazionale. 

Dopo la Grecia, la Polonia e la Corea del Sud, ora anche il Brasile respinge i falsi argomenti con cui la Germania non accorda alle vittime del nazismo il risarcimento dovuto. Il diritto internazionale si modifica adeguandosi alla sensibilità dell'umanità. Le cose stanno cambiando verso il meglio, ed è il momento di seguire l'evoluzione della storia. 

A portare alle sentenze di cui parliamo sono stati cittadini e giudici della Toscana, continuando una tradizione che già nel 1786 vedeva questa terra dare l'esempio al mondo, con l’abolizione della pena di morte. Ora dalla Toscana possono venire nuovi significativi contributi. Il Suo nome, Presidente, può essere legato per l’avvenire a una tappa fondamentale. 

Lei Presidente, rispondendo alla nostra lettera ha detto: «Faccio volentieri mia la richiesta di superstiti e familiari delle stragi naziste avvenute in Toscana; daremo vita a un'azione comune fondata proprio sulla lettera aperta di Lazzerini». Noi siamo disponibili a dare tutta la collaborazione possibile. 

Ancora una volta la preghiamo di aiutarci a chiedere giustizia alla Germania, che deve abbandonare la sua posizione di totale rifiuto del dialogo con chi è stato vera vittima del nazismo. La Germania ha i mezzi economici per far fronte ai risarcimenti e quindi è possibile realizzare una vera giustizia. 

 

Restiamo in attesa di essere da Lei contattati.

Cordiali e amichevoli saluti.

 

 



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