Infermiere di famiglia e di comunità, parte il servizio a Livorno e Capraia

Da lunedì 30  agosto 2021 è partito ufficialmente nella Zona Distretto Livornese il servizio dell’infermiere di famiglia e di comunità che riguarda inizialmente il comune di Livorno, in particolare i quartieri  Centro, Benci, Cavour e parzialmente Magenta e Borgo Cappuccini, e il comune di Capraia Isola, per una popolazione interessata di 29.799 persone (29.408 a Livorno e 391 a Capraia).

Successivamente, nel corso del mese di settembre 2021, l’attività verrà estesa anche al Comune di Collesalvetti.

L’introduzione di questa  importante figura a livello territoriale è stata voluta dalla Direzione generale, dal dipartimento infermieristico ostetrico, dal dipartimento della Medicina generale, dal Dipartimento delle cure primarie, unitamente alla direzione della zona distretto Livornese ed ai coordinatori delle Aggregazioni Funzionali Territoriali  (AFT).

La nuova modalità di organizzare l’assistenza infermieristica sul territorio, promossa dalla Regione Toscana, è centrata sulla persona e sulla famiglia nella lettura della  globalità delle loro necessità.

In pratica il cittadino avrà un unico infermiere come punto di riferimento per tutti i suoi bisogni.

L’ambito domiciliare è infatti l’ambito preferenziale in cui perseguire gli obiettivi di salute dei singoli e delle famiglie.

Il nuovo modello, nel rispetto della territorialità e della prossimità, prevede che ad ogni infermiere sia affidato un gruppo di popolazione identificato geograficamente.

Ciascun assistito e familiare può così contare  sulla presenza dell’infermiere di famiglia e comunità di riferimento.
Questo modello organizzativo rafforza  il territorio, tenendo conto del fabbisogno quotidiano della cittadinanza all’interno di uno scenario sociale e familiare sempre più complesso.

La scelta del nuovo modello è frutto  della volontà di garantire risposte adeguate, appropriatezza clinico-organizzativa e soprattutto competenze multidisciplinari messe al servizio dei cittadini nei momenti di loro maggiore fragilità.

Il nuovo modello nasce quindi per avvicinare la risposta sanitaria al domicilio del paziente, in modo da aiutare i cittadini ad accedere in maniera sempre più appropriata ai servizi sanitari e sociosanitari territoriali.

Il servizio è condotto in stretta integrazione con il medico di medicina generale e con gli altri professionisti della salute che operano nella rete territoriale.  L’infermiere di famiglia e di comunità orienta infatti persone e famiglie nella complessa rete dei servizi territoriali facilitandone l’accesso e la continuità assistenziale.

Si tratta, fra l’altro, di un passo avanti nell’ottica dei principi presenti anche nel  piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il documento predisposto dal governo italiano e che descrive quali progetti l’Italia intende realizzare grazie ai fondi dell’Unione europea.

Per quanto riguarda gli altri territori, l’esperienza è già partita nell’ambito di Lucca e l’Azienda ha già un programma di attivazione ben definito: è previsto che entro il mese di dicembre 2021 il nuovo servizio sia presente almeno in una porzione di territorio di ciascuna delle 10 zone distretto dell’Azienda.

Fonte: Azienda Usl Toscana Nord Ovest - Ufficio Stampa



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