Sgomberato il presidio dei lavoratori Texprint, il Comune: "La lotta si fa con le istituzioni, non contro"

È stato sgomberato il presidio in piazza del Comune a Prato, organizzato da due giorni da alcuni operai della stamperia tessile Texprint. Gli operai, insieme a due sindacalisti Sì Cobas, erano in sciopero della fame per protesta "contro l'immobilismo delle istituzioni". A renderlo noto è Sì Cobas, che ha denunciato anche l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale di un operaio dell'azienda che si trovava allo sciopero.

Duri commenti sono stati rivolti nei confronti dell'amministrazione comunale da più parti, in merito allo scioglimento dello sciopero che come specificato ancora dal sindacato, continua da oltre 200 giorni "per chiedere l'applicazione del contratto nazionale e di poter lavorare otto ore per cinque giorni invece che 12 per sette".

In risposta allo sgombero, è intervenuto l'assessore alla cittadinanza del comune di Prato, Simone Mangani, e poi il sindaco Matteo Biffoni.

"Il Comune di Prato da mesi sta sostenendo i lavoratori, attesi anche per lunedì prossimo presso lo sportello anti-sfruttamento. Il Comune lavora con concretezza, inserendo i lavoratori che lo vogliono in un percorso di regolarizzazione e tutela contro lo sfruttamento lavorativo che denunciano. Un lavoro interistituzionale complesso, portato avanti da anni per tutti, compresi i lavoratori della Texprint. Questo è quello che facciamo, per i lavoratori la porta è sempre stata aperta. Forme di protesta contro ogni regola sono solo un danno per i lavoratori" spiega in una nota l'assessore, che prosegue, "occupare abusivamente una piazza della città, contro le istituzioni che ogni giorno lavorano per contrastare lo sfruttamento lavorativo è una contraddizione insanabile per chi dice di voler tutelare i lavoratori. La lotta allo sfruttamento lavorativo si fa con le istituzioni, non contro".

Tramite facebook è poi intervenuto il primo cittadino Biffoni, elencando in punti la situazione che si è verificata questa mattina e la vicenda dell'azienda. Di seguito il post pubblicato dal sindaco:

"Siccome girano tante ricostruzioni su quanto sta avvenendo, è bene mettere bene a fuoco alcuni punti fondamentali.
1) il contrasto allo sfruttamento lavorativo e all'illegalità è un obiettivo indiscutibile. Anzi, è molto più perché il Comune di Prato, fra i pochi in Italia, ha uno sportello anti- sfruttamento attraverso il quale si sostengono e si aiutano i lavoratori a tutelare i propri diritti.
Un percorso intrapreso anche dai lavoratori Texprint che già DA QUALCHE MESE si sono rivolti al Comune, dopo i nostri ripetuti inviti
2) ci siamo confrontati in palazzo comunale con decine di situazioni legate a vertenze e scioperi. Presupposto non negoziabile è il rispetto delle regole, da parte di tutti, altrimenti non funziona.
3) noi NON abbiamo competenza sul rilascio dei permessi di soggiorno, tanto meno sul lavoro dell'Ispettorato, né decidiamo dell'annullamento di multe o sanzioni. Ciò detto, a tutti i tavoli convocati dalla regione ci siamo stati e ci andremo.
4) per apporre una tenda o per fare una manifestazione ci vuole la richiesta approvata di occupazione di suolo pubblico e ci vogliono le dovute autorizzazioni. È la legge che lo prevede, non ordina niente nessuno. Ed uno sgombero è eseguito dalla forza pubblica perché altrimenti ognuno potrebbe fare come gli pare e così non funziona.
5) dà fastidio, ma non mi crea problemi essere inseguito da 20 persone che urlano. Schema conosciuto nella storia, ma sempre di moda si vede. Sono provocazioni e alle provocazioni non si replica se sei istituzione.
6) io penso che la lotta allo sfruttamento lavorativo si fa CON le istituzioni, non contro. Ci siamo sempre messi in prima fila nel contrasto all'illegalità, abbiamo anzi sempre sollecitato mezzi e strumenti adeguati da parte dello Stato e ci siamo fatti un enorme carico dei controlli che ci spettano. Aspettiamo anche noi che l'Ispettorato, che dovrebbe essere dotato di un organico decuplicato, finisca il suo lavoro. In quel momento avremo chiaro tutto.
Ma più in generale non è un ispettorato a vincere la battaglia contro lo sfruttamento. Quella può essere combattuta solo con una alleanza tra le istituzioni e la comunità tutta.
Noi ci siamo."



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