Nuovi farmacisti dal Cuoio, accordo UniPi-Farm@rete per una borsa di studio

Sostegno per tutto il ciclo a uno studente o a una studentessa che provenga dal Comprensorio e si sia diplomato/a in un istituto superiore della Zona del Cuoio


Dal Comprensorio del Cuoio all'Università di Pisa, grazie alla rete di farmacie di zona. Chi si diploma negli istituti superiori del Cuoio può ricevere una borsa di studio per la Facoltà di farmacia UniPi: è questo il succo della convenzione sottoscritta a San Miniato tra l'ateneo e Farm@rete, il network tra le cinque società che gestiscono le farmacie comunali di San Miniato, Fucecchio, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val D’Arno e Santa Croce sull’Arno. La borsa partirebbe dall'anno accademico 2021-22 e coprirebbe le tasse d'iscrizione per chi si immatricola al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia all’Università di Pisa e risiede in uno dei Comuni del Comprensorio.

La convenzione, della durata di cinque anni, stabilisce che la borsa di studio resti attiva per tutti i cinque anni cel ciclo unico di laurea, se lo studente o la studentessa consegue, entro il 30 settembre di ogni anno, 30 CFU per il primo, 60 CFU per il secondo, 90 CFU per il terzo, 120 CFU per il quarto e 150 CFU per il quinto anno. Il sostegno agli studenti sarà comunque valido anche dopo la scadenza dell’accordo e sarà garantito fino alla fine del loro percorso di studi.

La firma è avvenuta alla presenza del coordinatore di Farm@rete Luigi Giglioli, del rettore vicario UniPi Carlo Petronio, del professor Marco Macchia e dell'assessora regionale Alessandra Nardini. Con loro anche i sindaci Gabriele Toti di Castelfranco, Giovanni Capecchi di Montopoli, Simone Giglioli di San Miniato e Alessio Spinelli di Fucecchio, oltre all'assessore santacrocese Daniele Bocciardi. Presenti anche i rappresentanti delle farmacie comunali e delle scuole Marconi, Cattaneo e Checchi.

“Con la sottoscrizione di questa importante convenzione con l’Università di Pisa, oggi si realizza un altro importante tassello del percorso di crescita del progetto Farm@rete – ha detto Luigi Giglioli -. Le farmacie pubbliche da sempre reinvestono risorse sui propri territori, da quest’oggi lo faranno anche alla luce di un percorso circolare che ha voluto unire istituzioni scolastiche del territorio, istruzione universitaria e mondo del lavoro  creando un percorso che permetterà ai giovani dei propri territori di crescere e formarsi”. Gli ha fatto eco il prorettore vicario Petronio: "Farm@Rete ci offre un sostegno importante al nostro impegno in difesa del diritto all’accesso agli studi universitari. Diritto fondamentale per il futuro delle nuove generazioni e del nostro Paese e da sempre al centro delle politiche dell’Università di Pisa che anche in questi lunghi mesi di pandemia non ha mancato di varare misure a sostegno degli studenti in difficoltà".

“Come Regione Toscana da anni nel panorama nazionale siamo un’eccellenza sul fronte del diritto allo studio e questo ci riempie di orgoglio - ha affermato Nardini -. Abbiamo sempre cercato di sostenere chi veniva da famiglie con minori possibilità economiche per consentirgli proseguire il proprio percorso di studi. Il diritto allo studio non solo è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, ma è per noi una priorità, perché come Toscana vogliamo continuare a scommettere sulle giovani generazioni. Allo stesso tempo crediamo sia urgente e necessario stabilire una più stretta connessione con il mondo del lavoro, con le esigenze delle realtà territorio".

“Tra gli obiettivi del progetto Farm@rete c’era quello di stabilire un rapporto sinergico tra le farmacie comunali dei territori per consentire non solo una maggiore efficienza sul piano economico delle singole strutture ma, sopratutto, la definizione condivisa di servizi e progetti che vanno a vantaggio di tutti i cittadini, in questo caso della fascia più giovane – hanno dichiarato i sindaci -. Con questa borsa di studio vogliamo investire nella formazione e dare un’opportunità ai farmacisci del domani, e lo vogliamo fare in un momento, come quello pandemico che ancora non si è concluso, in cui ci siamo resi sempre più conto dell’importanza di questo servizio nel supporto al comparto sanitario. Fare rete è un’opportunità che abbiamo colto già da qualche anno e che adesso sta dando i propri frutti".



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