Scuola di Marti, Squarcini (Lega): "Amarezza e preoccupazione"

Silvia Squarcini ed Edoardo Ziello

Rimane la nostra amarezza, e fermo restando il nostro impegno ad approfondire la questione che porteremo in discussione nelle sedi opportune, stamani, abbiamo intanto voluto condividere il problema delle scuole improvvisamente chiuse a Marti per inagibilità della struttura, partecipando alla riunione tenutasi al campo sportivo di Montopoli.  Se l’antefatto e il primo lavoro si dice sia del 2017 e li si rispettavano 3 criteri andremo a fondo per capire cosa nelle relazioni e nelle dichiarazioni di ora è cambiato rispetto ad allora. Se la scuola allora li rispettava significa che esiste una precedente relazione antisismica. Possibile che sia stata così rassicurante e a distanza di appena 4 anni si dice che l’80% circa della struttura ha problemi?

Sconcerta che di fronte a genitori provati e comprensibilmente “affamati” di capire le strategie impostate per trovare soluzione all’estremo disagio, alla scongiurata possibilità di interruzione di un servizio essenziale, il Sindaco e i due soli assessori presenti di tutta la giunta, al di là delle spiegazioni tecniche brancolino nel buio. Chiaro è un’emergenza, si dice. Ma se è una situazione emergenziale, e capiamo che lo sia, perché l’amministrazione comunale e anche la direzione del comprensivo non si comportano come ci si comporta in emergenza?

Evidentemente una linea di governo incapace di usare la flessibilità, incapace di “cambiare il passo”, incapace di divenire un’organizzazione snella e pronta, incapace o nolente a reperire risorse immediate. Assordante il silenzio dell’assessore Scali, con delega al settore più impegnato, quello dei servizi scolastici, se non per comunicare che lunedì saranno chiamate le ditte disponibili a garantire il trasporto scolastico.

Assente la funzione responsabile del settore Scuola, segno evidente di una responsabilità poco vissuta e poco sintonizzata agli obiettivi di servizio. Stranisce infine che alla richiesta dei genitori sulla necessità di coinvolgere gli insegnanti (che forse sarebbero stati i più adatti a comunicare con le famiglie) si senta rispondere “Non occorre ci siano”. Viene da pensare che le uniche tre presenti lo abbiano fatto per spirito di servizio e appartenenza ma come si può sperare in una buona scuola quando chi la produce, la vive, la costruisce, viene escluso in fasi così delicate?

Ci auspichiamo che si trovino soluzioni in tempi rapidi tuttavia rimaniamo preoccupati perché alcune classi, si è capito, verranno spostate in luoghi già individuati, seppur con tempi lunghissimi rispetto al bisogno, mentre per altre ancora si naviga a vista.

Non si doveva forse convocare una Unità di Crisi, lavorare nel fine settimana, riequilibrare le risorse finanziare necessarie, organizzare i traslochi reperendo risorse interne ma anche esterne se necessario (come del resto si fa in campagna elettorale), coinvolgere le associazioni, coinvolgere perfino le nostre attività produttive. Nulla si è sentito ma auguriamo un Buon lavoro ai decisori, rimaniamo in attesa e ci auguriamo che le soluzioni possano conciliare le norme Covid.

Silvia Squarcini, consigliere comunale Lega



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