Mancano le bandiere in Consiglio comunale, scontro Renzi-Lega a Certaldo

Il momento in cui Baldini lascia il Consiglio comunale

La discussione parte al 20esimo minuto

Parapiglia nel Consiglio comunale di Certaldo del 12 ottobre scorso. La seduta che si è tenuta nei locali degli ex Macelli era cominciata, secondo quanto fa notare il gruppo consiliare della Lega e come si vede dalle immagini, senza le bandiere della Repubblica Italiana e dell'Unione Europa

"È già la seconda volta che accade e questa volta abbiamo ritenuto che non ci fossero i presupposti per cominciare la seduta - spiega il capogruppo del Carroccio Damiano Baldini e il gruppo consiliare in una nota -. Prima dell’inizio della seduta, sono stati ignorati gli avvertimenti del consigliere Emmanuele Nencini sulla grave mancanza, ed è stata totalmente ignorata la richiesta di Mozione d’Ordine presentata  per richiami al Regolamento e alla Legge (sacrosanto diritto di tutti i Consiglieri Comunali), ma la presidente del Consiglio Comunale Romina Renzi ha ritenuto, in maniera autoritaria e senza interessarsi delle mancanze fatte presenti dai suddetti Consiglieri, di dover iniziare lo stesso la seduta".

La cacciata è avvenuta al 20esimo minuto del video. Alla ripresa della seduta, le bandiere sono state fatte portare e il consigliere espulso è rientrato.

"Nello specifico si tratta di irregolarità dovute a documenti inoltrati in ritardo (oltretutto in maniera errata) ai Consiglieri comunali, oltre ad un punto che era sprovvisto della proposta di delibera e conteneva solamente l’allegato a quell’atto. Come per la questione precedente, si è completamente ignorata la richiesta del nostro gruppo consiliare di ritirare o rinviare i punti all’ordine del giorno irregolari. La cosa che ci fa più sorridere di questa vicenda, è proprio il fatto che tra le modifiche regolamentari che avremmo dovuto votare in quella seduta c’erano proprio delle specifiche inerenti all’esposizione della bandiera dell’Unione Europea, oltre a quella italiana già prevista dal nostro Regolamento. Probabilmente il Presidente, oltre a non inviare gli atti correttamente, non sapeva nemmeno di cosa stessimo discutendo", afferma ancora la Lega.

"È stato calpestato più volte il Regolamento e soprattutto la Legge. In conclusione, stiamo valutando la possibilità di depositare una mozione di sfiducia nei confronti della Presidente Renzi, la quale da due anni e mezzo commette ininterrottamente gravi errori dal punto di vista organizzativo e di gestione del Consiglio comunale che, francamente, non sono più tollerabili", questo il guanto di sfida finale della Lega verso la presidente Renzi.



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