Fondazione Open, i giudici: "Sottomessa alle richieste di Renzi"

Matteo Renzi

Inchiesta Open, per i giudici del tribunale del riesame le indagini hanno confermato l'esistenza di "un rapporto simbiotico tra la fondazione e il Pd, o, più precisamente, del suo raggruppamento interno facente capo a Matteo Renzi".

A riportare stralci del testo dell’ordinanza - la quale ha respinto nuovamente il ricorso presentato dai legali dell'imprenditore Marco Carrai contro i sequestri subiti durante le indagini - è stato il Fatto Quotidiano.

"L'atteggiamento dei vertici della fondazione e hanno scritto i giudici - conferma che era del tutto prona alle esigenze e alle richieste del senatore Renzi", dunque le manovre economiche di Open, sarebbero state orientate esclusivamente a sostenere le iniziative politiche di Matteo Renzi. Secondo la procura, la fondazione avrebbe operato come un organo di partito, violando quindi la normativa sul finanziamento ai partiti.

Alcune conversazioni confermerebbero il rapporto subordinato di Open con l’ex premier: "La fondazione - scriveva l'allora presidente Alberto Bianchi all'imprenditore Carrai - è stata fatta per un amico, in particolare tuo".

Le indagini, si legge ancora nell'ordinanza del riesame, hanno anche evidenziato episodi di finanziamento occulto alla fondazione e al raggruppamento del Pd facente capo a Matteo Renzi.



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