Scioperi a catena, la lettera esasperata a San Miniato. Anche Giglioli condanna le proteste FISI

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata di un genitore di San Miniato inviata al sindaco Simone Giglioli e alla dirigenza dell'Istituto Sacchetti. I sindacati intercategoriali FISI (Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali), dopo i primi cinque giorni di sciopero non autorizzato (15-20 ottobre), hanno proclamato ulteriori dieci giorni di agitazione, a partire dal 21 ottobre e fino al 31 ottobre, per protestare contro il Governo e ottenere la revoca del green pass per i lavoratori. Eccola di seguito:


Gentilissimi,

Vi scrivo oggi da padre di tre bambini e da cittadino libero che ama la libertà in ogni sua forma e colore. Da inizio anno scolastico abbiamo "subito" diversi scioperi, alcuni minacciati altri avvenuti. Le primissime giornate di sciopero le ho accolte, con un po di mal di stomaco iniziale, ma nel nome della libertà poco prima citata, le ho accolte d in qualche modo digerite con diverse capriole organizzative familiari.

Ci siamo però trovati dopo meno di un mese dall'inizio dell'anno scolastico ad uno sciopero dichiarato di 5 giorni, dal 15 ottobre al 20 ottobre. Questo ha comportato oltre alle capriole organizzative delle vere e proprie acrobazie su trapezio a 10 metri di altezza, coinvolgendo nonni, zii ed amici perché non solo abbiamo avuto l'ambiguità della presenza del personale docente, non solo la possibilità che neppure la scuola fosse aperta per mancanza del personale ATA ma addirittura oltre la certezza che nessun trasporto pubblico di andata fosse previsto (come in ogni sciopero) anche la possibilità che giornalmente ci venisse comunicato (tramite sito internet comunale) che alcune tratte del trasporto pubblico di ritorno potevano mancare.

E' stata dura, con l'aiuto di tutti ce l'abbiamo fatta e siamo scampati da questi cinque giorni di pura follia.

Ieri 21 ottobre, nel tardo pomeriggio, sono girate le prime comunicazioni dal sito dell'Istituto e successivamente (in tarda serata) sono apparse su ARGO le comunicazioni ufficiali. Ancora un dichiarato sciopero, questa volta di quasi 10 giorni, dal 22 al 31 ottobre. Dal pomeriggio in poi i tre gruppi di genitori WA sono andati in fuoco esasperati dalla comunicazione dello sciopero. Mi sono detto, come dare torto ai tanti genitori, mi sono chiesto da rappresentante di classe cosa potessi fare ma ancora prima da cittadino libero amante della libertà.

Sindacati, lavoratori hanno pienissima libertà di protestare scioperando, mi è apparsa una citazione che mi permetto di scrivere: "La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri". Questo accade con gli scioperi in ambito scolastico ma ancora di più con questi scioperi prolungati nel tempo. La nostra libertà scompare. Non siamo più liberi di andare a lavoro in orario, di prendere impegni.

Faccio parte delle tante famiglie che negli ultimi due anni si è sentita limitata nella propria libertà per un evento più grande di noi e del tutto imprevisto. Una pandemia della quale siamo rimasti schiacciati. Abbiamo rinunciato alla nostra libertà per un bene comune, abbiamo fatto enormi sforzi rimanendo chiusi in casa anche e soprattutto le festività. Ci siamo vaccinati (genitori, nonni, zii e dove possibile anche ragazzi), ci siamo ri-affacciati ad una presunta normalità fatta di scuola, sport, lavoro ed ora ci sentiamo schiacciare nuovamente.

Dopo tanti discorsi, sto chiedendo una cosa semplice. Come è giusto il diritto allo sciopero credo che nel rispetto di ogni libertà sia giusto mantenere (soprattutto in questo momento storico) il diritto al lavoro, allo studio ed alla vita. Vi chiedo quindi a seguito di questo minacciato sciopero di valutare una soluzione alternativa. Perchè non garantire tutti i servizi visto che sono tante, tantissime le persone che non parteciperanno a questo sciopero. Nella piena libertà di tutti, visto che le scuole alla fine aprono tutte le mattine, le lezioni ci sono tutte le mattine, il pulmino quasi sempre è presente, non c'è modo di garantire tutti i servizi sempre e comunque?


La risposta di Giglioli

"Al momento alcuni dei nostri dipendenti hanno deciso di aderire - spiega il sindaco di San Miniato Simone Giglioli -. Stiamo ricevendo molte lamentele da parte dei genitori che ci chiedono di garantire i servizi scolastici ma purtroppo non riusciamo a garantire la regolarità di tutti i servizi.

Per quanto riguarda il trasporto scolastico ci sono alcuni variazioni e ricordo che il viaggio di andata non può essere garantito perché, non potendo sapere se la scuola aderisca o meno allo sciopero, i bambini non possono essere fatti salire sullo scuolabus e portati al plesso, rischiando poi di doverli lasciare fuori dalla porta.

Gli operatori scolastici possono scegliere quando, all'interno di questo periodo di agitazione, fare sciopero o meno e, capite bene che, in questo scenario di incertezza, purtroppo non possiamo effettuare il viaggio di andata, anche se abbiamo il personale in servizio - e conclude -. Comprendo bene le esigenze delle famiglie e mi dispiace per queste difficoltà che stanno emergendo ma, come ho spiegato, l'adesione allo sciopero genera difficoltà che si ripercuotono anche sulla nostra organizzazione.

Da parte mia, avanzo un giudizio negativo su questa protesta perché, se siamo tornati a scuola, lo dobbiamo proprio al green pass e alle molte persone che, per fortuna, hanno deciso di vaccinarsi, consentendo a tutti noi di tornare ad una lenta ma graduale normalità".

Samuele Corsi



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