Strage dei Georgofili, nuove perquisizioni Dia-Dda

Uno scatto dopo l'esplosione in via dei Georgofili

Nuove perquisizioni da parte della Direzione distrettuale antimafia e della Direzione investigativa antimafia nell'ambito dell'inchiesta sulle stragi del 1993 avvenute ai Georgofili a Firenze, a Milano e a Roma.

Le perquisizioni in corso sono state avviate verso familiari e presunti fiancheggiatori dei Graviano. Le perquisizioni non riguardano la Toscana, ma Palermo, Roma e Rovigo.

Le nuove verifiche sono partite quasi due anni fa, dopo le parole alla corte di Assise di Reggio Calabria di Giuseppe Graviano, capo del mandamento di Brancaccio di Palermo. L'inchiesta fiorentina è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Creazzo e dagli aggiunti Luca Turco e Luca Tescaroli ed è finalizzata a svelare i presunti mandanti occulti delle stragi. (ANSA).

Le perquisizioni avrebbero riguardato una decina di persone, tutte non indagate e tutte incensurate. Tra loro figurerebbero il fratello, la sorella, le mogli e i figli di Giuseppe e Filippo Graviano e altri soggetti vicini alla famiglia. Tra i perquisiti ci sarebbe anche la vedova del cugino dei Graviano, Salvo, morto anni fa: avrebbe tenuto lui una scrittura privata con i nomi dei finanziatori, tutte persone decedute, a cui sarebbero stati collegati i 20 miliardi di lire che il nonno del boss di Brancaccio avrebbe consegnato a Silvio Berlusconi per investirli nel campo immobiliare, come dichiarata da Giuseppe Graviano in aula a Reggio Calabria.



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