L'industria internazionale della pelle chiede alla COP26 di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili

UNIC Concerie Italiane, insieme ad altre 30 organizzazioni internazionali che rappresentano dell'industria della pelle, ha chiesto oggi alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) di dare la priorità ai materiali naturali per mitigare in maniera diretta l'impatto del cambiamento climatico.
Il "Leather Manifesto”, elaborato dalle organizzazioni firmatarie, invita la COP26 a riconoscere le caratteristiche di ecocompatibilità che possiedono le fibre naturali e la loro incisività nel ridurre l'impatto climatico dei prodotti di consumo.
"La pelle e il cuoio fanno parte del ciclo del carbonio biogenico e come tali sono costituite da carbonio che è stato nell'atmosfera per millenni", afferma il "Leather Manifesto”. “Se prodotte in maniera eticamente corretta, queste materie prime, oltre ad essere facilmente disponibili, sono un importante sostituto dei combustibili fossili, riducendo la necessità della loro estrazione e trattenendo più carbonio nel suolo. Inoltre, a fine vita, i materiali naturali prodotti responsabilmente si biodegraderanno, limitando il loro impatto e mitigando le emissioni nocive, come l'inquinamento da microplastiche, spesso associato ai materiali sintetici”.
Il Manifesto rileva inoltre che i materiali naturali, come la pelle, sono spesso scartati a causa di una mancanza di comprensione del processo di produzione e della sua catena di approvvigionamento, o attraverso l'applicazione di discutibili metodologie scientifiche, a causa di valutazioni del ciclo di vita (LCA) incomplete, incomparabili o obsolete. I materiali alternativi, spesso alternative sintetiche a base di combustibili fossili, usano questa confusione per fare affermazioni prive di fondamento sulla loro sostenibilità.



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