Mostra di Giulio Greco a San Miniato, si rafforza il legame con Caselle in Pittari

Arriva direttamente da Caselle in Pittari, in provincia di Salerno, una bella mostra del pittore Giulio Greco, ospitata negli spazi dell’Orcio d’Oro, sempre più attivo sotto l’arco che conduce al Seminario.

Oltre all’Orcio, l’invito è dell’amministrazione comunale di San Miniato, che negli anni si è spesso scambiata visite con la cittadina campana. A San Miniato, dentro la chiesa di Santo Stefano e Michele è ad esempio conservata una bella statua di San Michele Arcangelo, donata proprio dai casellesi che la portarono in chiesa, alla fine di una vera e propria processione.

La mostra di Greco vedrà la presenza dell’artista, oltre che di rappresentanti dei comuni di Caselle e di San Miniato.

“Il fatto importante di questa esposizione - come ha sottolineato Andrea Mancini, curatore anche dell’edizione casellese - è la possibilità di acquistare le opere di Giulio Greco, che andranno interamente a finanziare il gruppo intitolato a Walter De Navazio, un artista nato nel 1887 in Argentina, anche lui naturalmente da famiglia di Caselle in Pittari”.

La mostra si intitola “Tracciati” ed espone soprattutto opere di piccole dimensione: “Si tratta – dice ancora Mancini – di un esperimento di cheap art, di arte povera, nel senso che il suo costo, tutto a favore dell’associazione Walter De Navazio, sarà bassissimo e permetterà, com’è è già successo a Caselle di portare, praticamente tutte le opere esposte, nelle case dei visitatori. Vediamo se anche San Miniato sarà così generosa, ma soprattutto interessata all’operazione”.

Greco è un grande pittore, amato dalla critica e dal pubblico, di lui hanno scritto o apprezzato Giovanni Testori e più di recente Vittorio Sgarbi e tanti altri. Proprio per le sue opere singolari, che mostrano una mestria nel segno, ma anche in un lavoro di cucitura e di intarsio che potremmo definire almeno di altissimo artigianato, se non fosse appunto arte allo stato puro.

Greco è un pittore che si lega alle sue splendide terre di origine, il sud e soprattutto il Cilento, nelle grotte dell’Angelo, nel Vallo di Diano, con infinite storie che risalgono addirittura prima della Grecia classica.

Insomma continua con questa mostra il viaggio nel sud magico evocato da Ernesto De Martino, ma anche nel sud dell’emigrazione, raccontato da Giulio Greco, ma anche da quello che può essere considerato il suo mentore, cioè appunto Walter De Navazio, di cui saranno esposte alcune immagini dei capolavori da lui realizzati, i paesaggi da favola, molto vicini a pittori come Monet.

“Insomma – dice Aurelio Cupelli, l’altra anima di questo spazio d’arte – il nostro Orcio d’Oro conferma l’interesse che ha suscitato con il suo lavoro, oltre quindici mostre realizzate in un periodo difficile, come quello del lockdown, ma che non ci ha mai impedito di essere presenti, sia nello spazio della Torre degli Stipendiari, sia in spazi aperti, con interventi nella piazza del Seminario o nel chiostro di San Domenico, con una mostra di fotografia dovuta a tre artiste giovanissime e realizzata nel loggiato di fronte alla biblioteca”.

La mostra di Giulio Greco resterà aperta fino al 22 novembre, ogni giorno dalle 18 alle 20, con altre aperture speciali in giorni di maggior afflusso turistico, come saranno appunto i prossimi due sabato e domenica.

La mostra è realizzata con la collaborazione di GrecoArte di Fucecchio.

 

Fonte: La Conchiglia di Santiago



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