Spinelli: "Le politiche abitative devono favorire la coesione sociale"

L'assessore regionale Serena Spinelli

“Il tema del diritto all’abitare deve tornare al centro delle politiche del nostro Paese, sia in termini di risposta al bisogno e all’emergenza abitativa, che per le sue implicazioni a livello sociale, anche alla luce delle ricadute della pandemia".Così l’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli ha aperto il suo intervento al convegno “Percorsi per una politica abitativa inclusiva” che si è tenuto oggi a Lucca.

" Ringrazio Cgil Toscana e Sunia Toscana per l’organizzazione e per l’invito a questo momento di confronto e approfondimento" ha proseguito."La qualità dell’abitare - ha aggiunto - non si misura solo sul comfort abitativo: per stare bene in un ambiente occorrono anche attività sociali, servizi, infrastrutture, verde. Ogni politica abitativa deve quindi mettere al centro anche la possibilità di spazi e relazioni sociali e prevedere la generazione di un ambiente inclusivo e sostenibile, che risulta migliore per la qualità della vita di tutti”.

“La questione abitativa – sono ancora parole di Serena Spinelli - si affronta tenendo insieme la necessaria ricerca di alloggi  alla costruzione di una comunità più sostenibile, più innovativa, capace di generare vera inclusione sociale. Pensiamo alle persone più fragili, con disabilità, agli anziani: è estremamente importante per loro che gli spazi dell'abitare siano spazi di vita, pensati e organizzati in modo che favoriscano la coesione delle comunità, con la presenza di servizi comuni e di luoghi per la socializzazione, in connessione”.

L’assessora ha citato in tal senso vari esempi regionali di questo indirizzo: “Siamo impegnati insieme ai Comuni per la riqualificazione del patrimonio Erp, con l’opportunità rappresentata dai 93 miliardi nei prossimi sei anni del Piano “Sicuro, verde, sociale” del Pnrr. Così come tutti i progetti regionali finanziati dal Pinqua (il Programma nazionale della qualità dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture) mirano alla rigenerazione urbana coniugando qualità degli spazi, contrasto al disagio abitativo, sostenibilità e coesione della comunità. L’obbiettivo è quello di sviluppare gli insediamenti abitativi anche in funzione di presidio sociale e di comunità. Un approccio che riteniamo debba essere sostenuto in tutti gli strumenti legati alla casa, dato che qualità dell’abitare, qualità della vita e coesione sociale sono strettamente interconnesse tra loro”.

Fonte: Regione Toscana



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