Nuova antenna a Spicchio-Sovigliana, il sindaco: "In quell'area nascerà un parco, respinta la domanda dei privati"

(foto gonews.it)

Gli abitanti di Sovigliana e Spicchio, preoccupati per le conseguenze per la salute pubblica derivanti dalla possibile installazione di un'antenna telefonica Iliad in un terreno privato di Via Vittorio Alfieri, hanno incontrato venerdì scorso il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia.

Il primo cittadino di Vinci ha ascoltato attentamente i tre abitanti di Sovigliana e Spicchio e ha spiegato loro che la prima domanda per l'installazione dell'antenna della telefonia presentata dai proprietari del terreno privato era stata respinta sia dal suo Comune che dall' Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana.

E ha aggiunto che il piano regolatore del Comune di Vinci ha destinato quella zona di Via Alfieri ad un futuro parco pubblico più un parcheggio per le auto con conseguente espropriazione di quei terreni. Quindi se la domanda fosse di nuovo presentata nelle prossime settimane sarà come sempre valutata attentamente.

I tre cittadini hanno chiesto a Giuseppe Torchia, di non firmare la delibera e di bloccare le autorizzazioni all'installazione di suddetta antenna. E di istituire un osservatorio permanente sull'inquinamento elettromagnetico in Via Alfieri data la presenza di un' ulteriore antenna Wind/tre e Vodafone situata da anni all'interno del cimitero comunale.

Dopo aver raccolto 110 firme grazie alla petizione lampo cartacea porta a porta e oltre 160 firme con quella on line i tre rappresentanti dei cittadini, Annalisa Borchi, Manuela Benvenuti e Max Ciambotti, hanno rivendicato il diritto alla salute, all'integrità fisica, minata dalla continua ed ininterrotta esposizione alle radiazioni elettromagnetiche emesse dalla stazione radio base. Ad avvalorare le loro ipotesi anche una dettagliata relazione scritta da una nota studiosa empolese.

Secondo la biologa l'azione delle onde elettromagnetiche sui sistemi biologici è l'induzione all'interno dell’organismo umano di campi elettrici e correnti, effetti sull'attività del sistema nervoso centrale, insorgenza di magnetofosfeni, riduzione del ritmo cardiaco, soppressione di secrezione di melatonina (un ormone collegato ai nostri ritmi giorno-notte).

Per quanto riguarda la possibile insorgenza di cancro a seguito di esposizione ai campi ELF, esistono studi (epidemiologici su animali, tessuti, colture cellulari) in base ai quali si valuta l'esistenza di effetti e patologie riconducibili ad esposizioni prolungate a campi elettromagnetici di intensità inferiore, o molto inferiore, ai limiti specificati dalle attuali norme di sicurezza.

Ed è proprio sulla base di queste valutazioni di sintesi che un gruppo di lavoro del NIESH degli Stati Uniti, a conclusione del programma RAPID, commissionato dal Congresso americano, dopo aver esaminato un certo numero di programmi di ricerca, volti a stabilire se l'esposizione ai campi ELF avesse qualche conseguenza sulla salute umana ed aver rivisto i risultati usando i criteri della AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ha concluso che i campi ELF debbano essere considerati come un "possibile cancerogeno per l'uomo"

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