Piaggio, continua la protesta sopra la Sant'Anna. Approvata mozione in Consiglio regionale

Irene Galletti

"Incontreremo presto Valerio Fabiani, il consigliere politico del governatore Giani che si occupa di lavoro e crisi aziendali ma abbiamo chiesto udienza anche al nuovo prefetto di Pisa, Maria Luisa D'Alessandro per farle conoscere la nostra situazione". Dal tetto del Polo Sant'Anna Valdera le contrattiste a termine di Piaggio, che da ieri occupano l'istituto di Biorobotica.

"Abbiamo già avuto un contatto telefonico con il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi - spiega Alessandra, una portavoce delle lavoratrici - vogliamo aiuto per parlare con Piaggio altrimenti resteremo qua finché sarà necessario".

Intanto il Consiglio regionale approva una mozione

Unanimità in Aula sulla mozione di Irene Galletti (M5S), che impegna il Presidente e la Giunta regionale ad “attivarsi, nei modi e nelle sedi più opportune, per far sì che i dipendenti precari di Piaggio, in forza all’azienda da prima del 2018, possano essere ricompresi nel piano di assunzioni annunciato dalla stessa Piaggio”.

La mozione fa riferimento alla decisione dell’azienda, dello scorso febbraio, che annunciava un piano di assunzioni di 400 persone con contratto a tempo determinato e 50 a tempo indeterminato.
Successivamente, da fonti di stampa, si evince come – a seguito dell’ultimo incontro tra l’amministratore delegato ed alcuni sindacati, tenutosi lo scorso 10 novembre – si sarebbe stabilito che nel corso del 2021 sarebbero state assunte 342 unità (292 a tempo determinato e 50 indeterminato), tutte riguardanti lo stabilimento di Pontedera, e che i 50 sopra citati sarebbero stati assunti in base a criteri di anzianità e professionalità L’atto, infine, ricorda come tale decisione lascerebbe irrisolta la questione dei lavoratori “precari storici” (29, tra cui 24 donne e 5 uomini) che negli ultimi 10 anni hanno lavorato in Piaggio con contratti a tempo determinato.

“Grazie al nostro atto, approvato all’unanimità dall’Aula, la Giunta regionale si impegna ad attivarsi, nei modi e nelle sedi più opportune, per fare sì che le dipendenti precarie di Piaggio, in forze all’azienda fin da prima del 2018, possano essere ricomprese nel piano di assunzioni annunciato dalla multinazionale delle due ruote di Pontedera.”

Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 stelle in Consiglio regionale, in una nota stampa inviata a margine del voto dell’Aula.

“Appresa da fonti stampa la notizia dell’esclusione di queste lavoratrici dalle trattative relative al piano di assunzioni annunciato da Piaggio per i prossimi mesi e dopo l’incontro con le rappresentanze del sindacato di base Usb - puntualizza la pentastellata -, abbiamo deciso di protocollare una mozione urgente, per scongiurare che venissero dimenticate dalle istituzioni.”

“L’atto, presentato pochi giorni prima che le lavoratrici salissero sul tetto del Polo Sant’Anna Valdera, è stato rapidamente portato in Aula grazie anche alla sensibilità dimostrata dai colleghi in Consiglio regionale, che hanno acconsentito a trattare la questione con sollecitudine, rispondendo con un voto unanime in favore di queste donne. Una prova tangibile - sottolinea la cinquestelle - che quando la discussione si fa alta la politica sa convergere verso il miglior interesse per i cittadini. Adesso l’auspicio è che la Regione sappia trovare i giusti strumenti istituzionali per far sì che queste lavoratrici rientrino nei piani di assunzione di Piaggio.”

Sostegno anche da sinistra

Il Partito Comunista esprime piena solidarietà alle lavoratrici Piaggio che chiedono il reintegro e lo stop al precariato da ormai più di un anno. Questi sono i risultati di anni di attacchi al mondo del lavoro da parte della politica e dell'Alta finanza. A partire dal pacchetto Treu, fino ad arrivare al Jobs Act, passando per l'abolizione dell'articolo 18, inseguendo il mito della flessibilità, ci hanno costretti al precariato perenne, da cui è possibile uscire solo stando ai ricatti del padrone, chinando la testa e scordandosi i propri diritti. Ovviamente tutto questo non è ammissibile. Rinnoviamo quindi il nostro impegno a garantire il nostro aiuto e la nostra presenza in tutte le occasioni in cui sarà necessario, speranzosi che la loro lotta, con l'aiuto di forze sindacali combattive e non più solo organi di mediazione, possa portare a risultati concreti.



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