Terzo mandato nei piccoli comuni, la parola a due sindaci

Da sinistra Paolo Pomponi e Marco Gherardini

È notizia di ieri dell'approvazione alla Camera dei Deputati di una proposta che innalza fino a 5mila abitanti i Comuni nei quali è possibile per i sindaci candidarsi per un terzo mandato.

La proposta nasce da Anci Toscana e dal portavoce per i piccoli comuni Sandro Cerri, a sua volta rieletto per un terzo mandato ma perché il suo comune, Montecatini Val di Cecina, conta meno di 2mila abitanti.

Nell'Empolese Valdelsa sono due i comuni nei quali potrebbe subentrare la norma, qualora venisse approvata: Gambassi Terme, di poco sotto i 5mila abitanti, e Montaione, sopra i 3.600. Abbiamo chiesto a Paolo Pomponi, sindaco di Montaione, un commento sulla vicenda:

"La riflessione personale è che io sono favorevole a questa misura indipendentemente dalla mia posizione personale, personalmente sarei favorevole anche ad un'estensione del terzo mandato almeno nei comuni fino a 15mila abitanti e non solo quelli fino a 5, del resto fino a 3mila era già prevista. Si tratta di un innalzamento per i cosiddetti piccoli comuni, così riescono a raggruppare questa categoria.

Il mio è un auspicio, questa è una normativa che ancora non è legge, è stata approvata alla Camera dovrà essere eventualmente approvata al Senato, potrà essere emendata o cambiata... quindi, il commento vero si fa quando la norma diventa legge. Per ora può essere solo un'opinione personale che potrà o non potrà trovare riscontro nella normativa".

Tra i 188 piccoli comuni, quindi più della metà di quelli toscani (273), troviamo Palaia, in provincia di Pisa. Marco Gherardini è il suo sindaco ed è al secondo mandato. Anche lui potrebbe tentare la carta di una terza rielezione: questa è la sua posizione:

"La proposta, promossa meritoriamente da Anci, fa adesso un importante passo in avanti. Dare la possibilità di un terzo mandato consecutivo ai sindaci anche per i Comuni fino a 5mila abitanti - oggi è solo infatti per i Comuni fino a 3mila abitanti - è una risposta concreta per quei territori nei quali purtroppo si fatica trovare disponibilità di candidati.

A mio modo di vedere, dopo dieci anni di mandato di un sindaco, sarebbe certamente preferibile un naturale rinnovamento anche nelle persone che si mettono al servizio di una collettività: un principio questo che però sempre più spesso va effettivamente a cozzare con l’oggettiva problematicità ad avere candidature a primo cittadino nei Comuni più piccoli.

Di sicuro la speranza, anzi l’impegno, non può che essere quello per una crescita, specie tra i più giovani, di una sana e bella passione politica da mettere al servizio della propria comunità".



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