Successo per la prima del Tavolo Politiche di Genere nel Chianti

E’ stato siglato dalla partecipazione di un folto pubblico e dall’alta qualità degli interventi istituzionali e artistici l’evento pubblico che ha battezzato pubblicamente il Tavolo Politiche di Genere. Si è svolta nella suggestiva cornice, intrisa di ruralità, lavoro, identità toscana, offerta dalla Fornace Agresti di Impruneta, l’iniziativa con la quale l’esperienza intercomunale permanente, unica realtà in Toscana, che mette insieme cinque comuni di area fiorentina (Impruneta, Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa) e tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) sul tema delle politiche di genere, ha presentato obiettivi e impegni contenuti nel manifesto programmatico, documento condiviso e sancito oltre un anno fa. L’iniziativa ha permesso di conoscere la nascita e il ruolo della rete che fonde forze amministrative e sindacali per progettare e realizzare interventi di promozione, prevenzione, sensibilizzazione a favore della parità di genere e dell’uguaglianza di diritti, con azioni di contrasto a tutte le forme di discriminazione e violenza con il coinvolgimento attivo della comunità.

“Invisibile agli occhi, l'essenziale degli uomini e delle donne” ha esordito con un evento che ha proposto in particolare un focus sul mondo del lavoro e della salute al femminile connotato dalla partecipazione di un nutrito gruppo di rappresentanti istituzionali di rilievo nazionale, esperte ed esperti, tra cui medici, avvocate, docenti universitari, giornaliste. Alla tavola rotonda sono intervenuti l’assessora Laura Cioni di Impruneta, il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi, la responsabile Cgil Chianti Laura Scalia, la responsabile Fnp Cisl Chianti Maria Grazia Viganò, la senatrice Paola Boldrini, nonché Vice Presidente Commissione Igiene Sanità del Senato, la professoressa Fulvia Signani dell’Università di Ferrara, unica docente italiana alla guida di un corso universitario in Sociologia di genere, la dottoressa Mojgan Azadegan, responsabile del Centro di coordinamento regionale per la Salute e la Medicina di Genere, le giornaliste Ilaria Bonuccelli per Il Tirreno e Manuela Plastina de La Nazione.

“Con le nostre ospiti – hanno commentato i promotori - abbiamo avuto l’opportunità per la prima volta sul territorio di accendere i riflettori su temi ed argomenti specifici relativi alla medicina di genere e all'occupazione femminile con uno sguardo particolare rivolto alla parità salariale, alle molestie e alle violenze fisiche, economiche e psicologiche negli ambienti di lavoro e tra le mura di casa”.

L'occasione si è rivelata fondamentale anche per presentare i risultati di un questionario digitale che è stato predisposto e lanciato in tempo di pandemia sull'impatto che l'emergenza sanitaria, sociale, economica e psicologica, ha avuto sul mondo femminile. Al sondaggio on line hanno risposto oltre 300 persone, tra donne e uomini residenti nei cinque comuni interessati dal Tavolo.

Secondo i dati emersi dal questionario l'emergenza sanitaria ha inciso in maniera importante sulla vita privata dei cittadini: il 71% ha dichiarato di aver vissuto cambiamenti importanti, dati dalle limitazioni nei contatti con le persone esterne al contesto familiare. Situazione che ha creato depressione e ansia, oltre al completo cambio di abitudini. Sono emersi altresì aspetti positivi quali il rafforzamento dei legami con i familiari.

Il 55% ha dichiarato che la pandemia ha inciso sulla propria vita professionale. Un terzo ha infatti fatto ricorso allo smart working, che ha cambiato il modo di lavorare, con l'impiego di tecnologie non sempre alla portata di tutti. Alcuni dei partecipanti hanno ammesso di avere avuto un calo del lavoro, del fatturato e un aumentato carico di stress. Altri al contrario, lavorando in campo sanitario, hanno comunicato un aumento del carico lavorativo. Il 66% degli intervistati ha dichiarato che il proprio stipendio/pensione ha contribuito a livello economico a sostenere la famiglia durante il lockdown. La cassa integrazione poi è stato uno strumento a cui molte aziende nelle quali i cittadini lavoravano hanno fatto ricorso. Il 50% dei rispondenti ha rivelato tuttavia di scorgere una situazione confortante per il proprio futuro lavorativo, mantenendo il posto di lavoro con sicurezza o con buone possibilità.

“Quanto al tema della violenza – hanno sottolineato i promotori del Tavolo - interessante è stato rilevare il confronto di percezione tra uomo e donna rispetto ad una violenza subita, per le donne le violenze più frequenti sono quelle sessuali o i maltrattamenti in famiglia, gli uomini invece si ritengono più soggetti a truffe e percosse.

Il 63% delle cittadine e dei cittadini ha dichiarato che in caso di violenza si rivolgerebbe alle forze dell’ordine, il 42% ad un centro antiviolenza, il 40% ad un familiare. Uno su quattro parlerebbe ad un amico e residuali sono coloro che chiederebbero aiuto al medico di base o all'assistente sociale.

“Alla luce dei dati emersi - tirano le somme i componenti del Tavolo - riteniamo necessaria una corretta formazione e informazione rispetto alla parità di genere, un percorso di educazione all'espressione dei sentimenti e una diversa sensibilità da parte degli uomini”.

Il Tavolo Politiche di Genere ha scelto di comunicare e rappresentare i temi individuati anche attraverso le emozioni della scena e il linguaggio espressivo a artistico. L’iniziativa è stata caratterizzata da tre momenti teatrali e performativi che si sono ispirati a storie vere e forme di violenza, molestia e maltrattamento subite da alcune donne del territorio, presenti all'incontro. E’ stato rappresentato il testo teatrale del giovane drammaturgo Giacomo Cassetta, nato da un incontro tra l'autore ed una cittadina del territorio, Anna Brutini, che ha subito pesanti molestie nei luoghi di lavoro a più riprese. L’opera intitolata “Il dolore dietro la vetrina” è stata interpretata da Lucia Socci, attrice di Arca Azzurra. Al romanzo di Anna Brancaccio “Respiro” ha dato voce l’attrice Rossana Gay. L’evento conclusivo nel segno del teatro-danza ha dato modo agli attori del secondo anno di Teatro Riflesso condotto da Alessandro Scavone di rappresentare il fenomeno del cut-calling, la molestia verbale rivolta prevalentemente a donne incontrate per strada. L’esibizione ha visto protagonisti Stefania Castorina, Eleonora Morandi, Giovanni Fontani, Giovanni Maggi, Alessandro Santini, Silvia Ciappi, Elisa Orlando, Beatrice Bigazzi, Agnese Conforti. L'iniziativa si è conclusa con l'intervento del sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei e la partecipazione degli altri sindaci dei comuni promotori, Paolo Sottani, Francesco Casini e David Baroncelli.

Ogni azione del tavolo, che punta ad eliminare gli stereotipi associati al genere e a tutte quelle azioni che promuovano il superamento della discriminazione di genere in ogni ambito sociale, culturale, educativo e politico, è portata avanti dalle assessore Laura Cioni, Marina Baretta, Eleonora François, Maria Grazia Esposito, il sindaco Roberto Ciappi e le rappresentanti sindacali Laura Scalia, Maria Grazia Viganò, Maria Pia Leoncini, Daniela Borselli e Cristina Serafini.

Fonte: Comuni di Impruneta, Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa



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