Ci risulta che alcuni gestori di residenze sanitarie per anziani, nei territori della Città metropolitana fiorentina, hanno appeso nelle proprie bacheche un avviso rivolto agli utenti e ai famigliari dove vengono informati che, a causa dell’aumento nazionale dei prezzi al consumo, a partire dal 1° gennaio 2022 sarà applicato – alla già cospicua tariffa del contratto di soggiorno – l’incremento di 1 euro al giorno, un aumento annuo di 365 euro a ospite.
Troviamo inaccettabile questa modalità di porsi e crediamo che sia l’ora di farla finita.
Il tema dei costi extra per gli utenti ospiti in Rsa sta lievitando in modo esponenziale e le famiglie sono costrette, anche causa degli alti prezzi, a tenersi a casa gli anziani anche se sono in situazioni complicate e complesse.
A fronte di questo ennesimo esempio e di come “alcuni gestori” affrontano questioni così delicate, scaricandone semplicemente il costo sulle famiglie, si rende sempre più evidente e necessario che le istituzioni regionali e locali ridefiniscano ruolo e prospettive di queste fondamentali strutture del nostro sistema socio sanitario.
Abbiamo la necessità che le istituzioni regionali e locali svolgano un ruolo forte e determinato per affrontare le tante sfide che la riorganizzazione dell’Assistenza Territoriale Sanitaria e Sociale ci impone.
Un nuovo modello di welfare territoriale che preveda una concreto cambio di paradigma finalizzato alla qualità del servizio alla persona anche con Residenze Socio Sanitarie a gestione pubblica.
Giancarla Casini Cgil Firenze, Mario Batistini Segretario generale Spi Cgil Firenze
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