TEDxEmpoli, intervista a Stefano Ferri: "Tutto è convenzione"

Stefano Ferri

Stefano Ferri, il giornalista crossdresser e consulente esperto in comunicazione di marketing per turismo e industria degli eventi


TEDxEmpoli, intervista a Stefano Ferri: "Tutto è convenzione, bisogna avere il coraggio di cambiare"

Si avvicina l’ora X per TEDxEmpoli. È in rampa di lancio la seconda edizione in salsa empolese del celebre evento speaking format, che animerà il 12 dicembre dalle ore 15 e fino alle 20 il Palazzo delle Esposizioni di Empoli. Dieci speech di 18 minuti ciascuno e 11 relatori per affrontare in un’ottica multiforme il tema centrale dell’evento, ossia “Schemi”: verranno affrontati dibattiti su cosa accade all’essere umano quando si trova a essere schiavo di schemi mentali e a non avere più un pensiero personale, rimanendo prigionieri della propria comfort zone.

Tra i protagonisti sul palco ci sarà anche Stefano Ferri, il quale anticipa che il suo sarà uno speech "scompaginante".

Dal punto di vista professionale, Stefano Ferri, 55 anni, è giornalista e consulente esperto in comunicazione di marketing per turismo e industria degli eventi; una carriera di alto livello come testimoniano il Premio Hilton per il giornalismo specializzato in turismo d’affari e il Premio Italia for Events per la stampa di settore. Inoltre, Ferri è un apprezzato scrittore e autore di tre romanzi, due dei quali tradotti e distribuiti in 14 Paesi.

Tuttavia, a condurlo il 12 dicembre sul palco di TEDxEmpoli, non sono stati (solo) il prestigio e i successi raggiunti nel suo doppio percorso professionale, ma una terza “caratteristica”. Il modus vivendi che contiene e assorbe tutta la sua vita e ha determinato scelte e accadimenti che ne hanno segnato e indirizzato l’esistenza.

Il giornalista scrittore, infatti, ha deciso di abbattere i rigidi canoni imposti dagli schemi sociali e convenzionali molti anni fa, illustrando la sua condizione di crossdresser, i presupposti psicologici e le conseguenze sociali che ne comporta. Una rottura degli schemi che si inserisce perfettamente nell’anima di questa edizione del TED empolese, non a caso Ferri è stato un “convocato” della prima ora, sin da febbraio 2020

Porterò sul palco questa ‘caratteristica’ – spiega Ferri – e sono molto orgoglioso di poterlo fare in un’occasione tanto prestigiosa. Io stesso sono un grande estimatore di Ted e, senza fare spoiler, posso garantire che il mio speech inizierà con la più colossale rottura di schemi che abbia mai fatto. So già che la mia presenza sarà scompaginante; lo è sempre stata, mio malgrado. Sarebbe bello se non lo fosse, significherebbe che saremmo finalmente in un mondo in cui razzismo e sessismo sono stati debellati. Scompaginante, inoltre, sarà anche il modo in cui affronterò il tema della rottura degli schemi, anche se in realtà il messaggio che voglio lanciare è molto chiaro: è tutto soltanto una convenzione.

Tutte le difficoltà che ruotano intorno a questa ‘caratteristica’ sono frutto di un ignorante pregiudizio: gli uomini hanno indossato tunica e gonne per tremila anni, durante tutto l’evo antico e per buona parte del medioevo, fino al rinascimento. I nobili francesi portavano i tacchi nell’Ancient Regime fino alla rivoluzione francese, quando i tacchi furono ‘aboliti’ proprio perché incarnavano un simbolo dell’odiata nobiltà.

La normalità spesso è definita da pregiudizi e convenzioni senza reale significato. Io sarei davvero contento se la mia vita potesse limitarsi a fare quello che ogni donna è libera di fare, scegliere l’abito più adatto a seconda degli eventi. In fondo, tante donne indossano abiti di foggia maschile, ed è accettato. Perché non può esserlo il contrario allora?".

"Firenze mi ha salvato"

Ferri ricorda il momento in cui ha deciso non di cambiare vita, anzi tutto l’opposto: accettare quello che era davvero. “All’inizio è stata una tragedia perché ho dovuto cambiare tutto. Sono arrivato al crossdressing a 36 anni e non è stato positivo. Certe tendenze andrebbero scoperte a 15 anni, quando la vita è ancora in fase di costruzione. A 36 anni ero sposato e direttore di un giornale; avevo una vita già organizzata e questo ‘cambiamento’ si è abbattuto come un machete. Ho rischiato il divorzio, perso il lavoro e tutti gli amici che non erano predisposti a vedermi in quei panni. Insomma, ho dovuto ricominciare tutto daccapo. Anche per diventare padre ho dovuto aspettare alcuni anni, proprio per dare a mia moglie il tempo per capirmi e accettarmi”.

In questo momento di evoluzione, racconta il giornalista, Firenze è stata fondamentale: "Senza Firenze sarei morto. Quando nel 2006 divenni consulente, i miei primi clienti erano tutti fiorentini e mi conoscevano già. Ho lavorato a tempo pieno per anni. Il coprotagonista del mio ultimo romanzo autobiografico - Crossdresser. Stefano e Stefania, le due parti di me, Ugo Mursia Editore (2021), ndr - è fiorentino e per lasciare la vivacità del dialetto alcune sue battute sono espresse in vernacolo. Perché è così che la mia vita intende parlare di Firenze.

TEDxEmpoli - conclude - mi darà l’occasione per ribadire il mio messaggio fondamentale a tutti gli uomini che sono come me ma non hanno avuto ancora il coraggio di fare il grande passo, ossia di esprimersi in pubblico secondo la loro natura. A loro voglio dire: fatelo! Se li amate, non potete essere felici lontani da questi abiti; più state lontani dal crossdressing, meno sarete capaci di vivere una vita soddisfacente. Sarà difficile, certo, ma prima o poi bisogna tirare fuori gli attributi. E questo è il nostro modo”.

Giovanni Gaeta



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