TEDxEmpoli, intervista a Enrico Zanieri: "Tutti possiamo fare la differenza”

Enrico Zanieri

Enrico Zanieri, project manager e business coach, ha ricoperto diversi ruoli in multinazionali che operano a livello globale, lavorando con team interfunzionali in Italia ed all’estero


TEDxEmpoli, intervista a Enrico Zanieri: “Per una svolta non serve il capo, tutti possiamo fare la differenza”

Si avvicina l’ora X per TEDxEmpoli. È in rampa di lancio la seconda edizione in salsa empolese del celebre evento speaking format, che animerà il 12 dicembre dalle ore 15 e fino alle 20 il Palazzo delle Esposizioni di Empoli. Dieci speech di 18 minuti ciascuno e 11 relatori per affrontare in un’ottica multiforme il tema centrale dell’evento, ossia “Schemi”: verranno affrontati dibattiti su cosa accade all’essere umano quando si trova ad essere schiavo di schemi mentali e a non avere più un pensiero personale, rimanendo prigionieri della propria comfort zone.

Tra i protagonisti sul palco ci sarà anche Enrico Zanieri, project manager e business coach, che ha ricoperto diversi ruoli in multinazionali che operano a livello globale, lavorando con team interfunzionali in Italia ed all’estero. Attualmente si sta formando come executive coach, approfondendo argomenti legati a leadership, gestione delle risorse e sviluppo delle soft skills nell’industria 4.0.

Laureato in ingegneria nel 2002, pur conservando un’anima umanistica, Zanieri intraprende una rapida carriera che lo porta a ricoprire importanti posizioni manageriali in veri e propri pesi massimi del settore come Nuovo Pignone e Ansaldo Breda. Adesso, proprio nell’importante realtà industriale fiorentina, ricopre il ruolo di project manager occupandosi di un team attivo tra l’Italia e l’India.

Tuttavia, ed è stata una costante durante la sua evoluzione professionale, Zanieri si sente ancora ingabbiato nelle logiche ingessate tipiche delle multinazionali. L’anima umanistica torna a farsi sentire, così inizia a studiare management e leadership: “Mi sono buttato anima e corpo in questo percorso di executive coaching e ora mi dedico al coaching dedicato a figure dirigenziali o legate ai quadri intermedi, con l’obiettivo di instillare nuove modalità di approccio alla vita professionale capaci di rompere gli schemi”.

Una tale visione non poteva passare inosservata agli organizzatori di TEDxEmpoli, che hanno deciso di includerlo nel roster degli speaker: “All’inizio il mio intervento non era previsto – afferma Zanieri –. Da sempre sono un appassionato di TED due anni fa avevo partecipato come ‘uditore’ alla prima edizione empolese poiché avevo lavorato insieme a Iacopo Melio, uno degli speaker dell’edizione precedente, e gli ho suggerito il libro di Chris Anderson (il capo di TED, ndr) con il quale Iacopo ha preparato lo speech. Sono rimasto folgorato dall’evento, tanto da presentarmi agli organizzatori e propormi per la prossima edizione. Scrivo articoli di management sul blog del Sole24Ore e su Linkedin, collaboro con aziende di formazione e ho un approccio differente dalla massa per quanto riguarda leadership e management. Il roster di quest’anno sembrava completo, tuttavia gli organizzatori hanno notato che un punto di vista come il mio non c’era nella manifestazione, quindi mi hanno incluso. Sono molto felice e ho grandi aspettative perché il tema è contemporaneo e declinato in diversi ambiti: arte, lavoro, innovazione, sessuologia".

"Che tu sia dirigente o dipendente, l'importante è osare"

Tutti possono uscire dagli schemi e fare la differenza, non accontentarci e alzare così gli standard. Ci possiamo lamentare di una situazione troppo vincolante, ma se siamo i primi a nasconderci, a non prenderci dei rischi, non ci faremo mai notare né produrremo valore per l’azienda. Purtroppo è radicata l’idea che l’innovazione, la rotta da tracciare, sia appannaggio e compito solo del manager della multinazionale o dell’imprenditore-dirigente nella Pmi. Invece, tutti possono prendere la palla al balzo, offrire un punto di vista differente del lavoro che ‘il capo’ non può avere. E dare impulso al cambiamento. D’altronde, proprio per la loro criticità, questi sono i tempi del cambiamento”.

Secondo Zanieri, infatti, la pandemia ha imposto la più grande rottura degli schemi contemporanea, che ha generato soluzioni per fronteggiare l’emergenza impensabili fino a pochi anni fa. “Da un certo punto di vista potremmo trovarci in un nuovo Rinascimento, in cui siamo chiamati a verificare quali impostazioni non siano più funzionali e vadano cambiate. Che poi è il modo in cui nasce l’evoluzione, in tutti gli ambiti. Il territorio toscano è ricco di potenzialità, caratterizzato dal suo tessuto di piccole e medie imprese. Da speaker, spero di riuscire a dare una scossa e far abbattere almeno uno schema a chi ascolterà le mie parole”.

Per questo, nel suo speech Zanieri presenterà una storia che mostrerà cosa potrebbe succedere se si ha il coraggio di smettere di trattare le persone come scheletri senz’anima, tutte allo stesso modo in maniera spersonalizzante. Un casus che parlerà al grande manager come al suo sottoposto. “Perché – conclude – a prescindere dal ruolo nell’organigramma, il coraggio è una dote che va tirata fuori se non vogliamo rimanere figure anonime sullo sfondo”.

 

Giovanni Gaeta



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