Raccolta differenziata, Pistoia dopo 4 anni ancora sotto il 40%. Pd: "Tomasi continua a vivacchiare"

Pochi giorni fa la Regione ha certificato la raccolta differenziata del 2020 e Pistoia con un misero 39.03% è penultima tra i comuni capoluogo, seguita solo da Massa.

Questo dato è ancora più sconfortante se si pensa che nel 2017 era al 38,46 ed in quattro anni ha avuto un "aumento" ridicolo di 0,57 punti percentuali: 0,57 % in quattro anni!

Nel frattempo l'Amministrazione comunale ha cercato di mascherare l'incapacità di governo con la scusa della carenza di impianti dell'ATO Centro ma che si tratti di una pietosa bugia lo dimostra il fatto che Firenze è al 53,48% e Prato addirittura al 72,24%.

Se invece si guarda l'intera regione, nel 2020 l'aumento medio è stato del 2% ed ha portato la Toscana al 62,12%, un passo dall'obiettivo del 65% previsto dalla legge.

L'emergenza climatica planetaria sta cambiando tutto, il PNRR si fonda su politiche di transizione ecologica, intere nazioni rischiano di andare letteralmente sott'acqua ma l'Amministrazione Tomasi continua a "vivacchiare" in una sorta di universo parallelo in cui non si riesce nemmeno a far partire una raccolta differenziata degna di questo nome.

Il tutto, creando l'enorme disparità di trattamento tra centro e periferie con i cassonetti interrati e le grandi confusioni nel servizio, soprattutto nelle frazioni, dove la comunicazione sui nuovi metodi è stata pressoché inesistente.

Ancora una volta, il tentativo maldestro di giocare a scaricabarile non può bastare: Pistoia ha bisogno di politica.

Walter Tripi, Segretario Comunale PD Pistoia
Roberto Giuliani, Dipartimento Ambiente PD Pistoia



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