
A seguito della partecipata Assemblea sindacale di venerdì 3 dicembre scorso presso la Biblioteca delle Oblate, le lavoratrici e i lavoratori esternalizzati di Biblioteche comunali e Archivio Storico hanno indetto lo stato di agitazione, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali CGIL, COBAS, USB e UIL.
La decisione è motivata dall’incertezza nella quale versa l’appalto in scadenza ad aprile 2022. Nel corso del 2020, con la chiusura al pubblico delle Biblioteche e dell’Archivio, i quasi 100 dipendenti ATI erano stati messi in cassa integrazione. Grazie ad un’importante azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e una raccolta di quasi 6000 firme i Biblioprecari sono riusciti a riprendere servizio nel mese di luglio 2020, garantendo l’apertura e i servizi delle 12 Biblioteche e dell’Archivio storico.
L’appalto per l’affidamento dei servizi archivistici e bibliotecari in scadenza proprio nel 2020 era stato prorogato per lo stato di emergenza sanitaria. Da parte loro l’ex assessore alla cultura Tommaso Sacchi - oggi nella giunta milanese del Sindaco Sala - e la allora dirigente Luana Nencioni, - ora in pensione - avevano assicurato che il nuovo bando di gara avrebbe previsto un capitolato di spesa più ampio che consentisse ai lavoratori e alle imprese un inquadramento contrattuale adeguato.
A seguito di tale affidamento l’amministrazione avrebbe avviato un percorso di “reinternalizzazione”. Ricordiamo che molti di questi dipendenti sono attivi nei servizi di Biblioteche comunali e Archivio storico da quasi quindici anni e le loro condizioni lavorative sono andate sempre a peggiorare confermando di fatto uno stato di eterna precarietà. Adesso la volontà dell’Amministrazione sembra essere in contrasto con quanto assicurato in questi mesi dalla Direzione e dall’Assessorato alla Cultura. Dal bilancio comunale emerge chiara, infatti, l’intenzione di tagliare quasi 2 milioni di euro sul prossimo bando di gara.
Questo taglio viene giustificato, nelle dichiarazioni dell’Assessore Gianassi e del Direttore generale Parenti, con la scelta di procedere a nuove assunzioni di personale amministrativo, assunzioni che non saranno sufficienti nemmeno a coprire il turnover del personale andato in pensione negli ultimi anni e non saranno utilizzate per la copertura dei servizi attualmente affidati al personale in appalto. La contraddizione è evidente: si tagliano i professionisti che da quindici anni hanno incrementato e migliorato il servizio, per reperire risorse che serviranno a compensare le assunzioni di personale amministrativo, pur necessario all’interno delle biblioteche, ma che dovrebbero invece essere finanziate con risorse aggiuntive.
Tutto questo viene contrabbandato come una reinternalizzazione del servizio Partendo da questo stato di cose i Biblioprecari hanno dichiarato lo stato di Agitazione e programmato una serie di iniziative. La prima uscita pubblica è quella di domenica 12 dicembre, alle ore 15.30 presso la Biblioteca delle Oblate; la biblioteca centrale – fiore all’occhiello della politica culturale del Comune – accoglierà la città con un’apertura straordinaria grazie al servizio delle lavoratrici e dei lavoratori esternalizzati.
I Biblioprecari saranno presenti in presidio con materiale informativo e chiederanno alla cittadinanza di esprimere solidarietà attraverso la realizzazione di un albero di Natale molto particolare! Chiediamo risposte per il futuro dei 100 lavoratori
Fonte: Ufficio Stampa
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