Si conclude la mostra di Giorgio Giolli allo Spazio dell'Orcio

Maria Fancelli

Si conclude domenica 9 gennaio 2022 la bella mostra di Giorgio Giolli all’Orcio d’Oro (via Augusto Conti, San Miniato)

È stato un mese importante, quello iniziato i primi di dicembre, dedicato al pittore Giorgio Giolli. Un mese che allo Spazio dell’Orcio di San Miniato finirà domenica 9 gennaio, con una serata di presentazione delle prossime iniziative della galleria, che dimostrano, se ce ne fosse ancora bisogno, la centralità culturale di questo luogo, nel cuore medievale della città, alla base dell’antica Torre degli Stipendiari.

La mostra è stata visitata da moltissimi sanminiatesi, ma anche da tanti curiosi provenienti dall’Italia e dall’estero, anche attirati dalla suggestione dello spazio: “Un luogo ancora tutto da studiare” – come ha detto l’architetto Luigi Latini, nato a San Miniato, anche se da tempo docente all’Università di Venezia e direttore della Fondazione Benetton Studi e Ricerche di Treviso.

“Una torre – continua Latini - che fu oggetto di una serie di interessanti controversie, documentata anche in un bellissimo disegno realizzato da Matteo Maiani nel 1630 e conservato nelle carte Roffia, antichi proprietari del palazzo dove oggi ha sede la Misericordia, appena a pochi metri dall’Orcio d’Oro”.

Durante la mostra di Giolli l’assessorato alle pari opportunità del Comune, insieme a Moti Carbonari e a numerose altre associazioni, hanno promosso una serie di iniziative dagli esiti importanti, in particolare lo spettacolo “Alfonsina e il mare” di Stefano Vestrini e “La parola e il silenzio”, una serata sulla poesia con Caterina Trombetti e Antonella Natangelo, anche questa seguitissima da un pubblico straordinariamente partecipe.

Sia la mostra che le varie serate in programma rientrano nel ciclo denominato “Il Roseto delle donne”, dedicato alle donne vittime del femminicidio e contro la violenza di genere. Anche i quadri di Giolli, del resto, sono dedicati alle donne, attraverso le Rose che l’artista ha dipinto negli ultimi tempi di forzato isolamento.

C’è tra l’altro da segnalare anche il successo del Progetto Cheap Art/Arte povera, che permette di acquistare i quadri esposti a prezzi assolutamente non di mercato. “Non è rimasto praticamente niente – dicono all’Orcio – stiamo aspettando alcune nuove opere da parte di Giolli, perché vorremmo rispondere positivamente anche ai ritardatari”.

Insomma, chi non ha visto ancora questa mostra, intitolata “Rose Cristi e altre perle”, si deve affrettare, l’orario è il solito 18-19 e 30, tutti i giorni, escluso il giorno dell’Epifania, il 6 di gennaio.

Fonte: La Conchiglia di Santiago



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