Il Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d'Elsa festeggia un anno di attività

Il Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d'Elsa festeggia un anno di attività. Un traguardo accolto con sentimenti contrastanti dagli oltre centocinquanta soci.

"Rabbia, frustrazione, derisione, ostruzionismo. Il Comitato ha sopportato di tutto da quando abbiamo cercato di far conoscere le ragioni della protesta e dissenso alle scelte dell'amministrazione locale e della Regione Toscana in merito alla vicenda della distilleria Deta.

Il problema non è solo la ciminiera. Questo manufatto è fumo negli occhi. Noi abbiamo cominciato questa battaglia dopo quella che ci è sembrata l'ennesima scelta scellerata per una zona che già circa quindici anni fa, in un documento di valutazione ambientale del Comune di Barberino Val D'Elsa - redatto per la variante del piano strutturale e regolamento urbanistico - si leggeva della drammatica situazione del nostro Comune, con la percentuale più alta di rifiuti tossici pro capite.

L'espansione della Distilleria Deta è stata l'apice di una situazione nevralgica in una zona mista abitativa. Un piano strutturale che avrebbe dovuto disciplinare l'attività urbanistica per l'intero territorio comunale, raccordata con gli insediamenti già esistenti e con la
disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio.

Purtroppo non è dato sapere come in una zona come la Zambra, che possiamo definire zona di confine tra due provincie e due comuni, si siano accentrate ed ampliate aziende definite insalubri o impattanti. In un modesto raggio territoriale abbiamo, infatti, un'azienda di smaltimento rifiuti tossici e pericolosi, tre fonderie e un inceneritore; un'azienda definita agricola, che oggi riteniamo forse potersi definire chimica per il business sviluppato, che ha devastato il panorama del Chianti con un manufatto alto 60 metri il cui denso fumo non sfora l'inversione termica, fuoriesce dalla bocca del cimino e si piega a 90 gradi con disinvolta noncuranza, stendendo i suoi effluvi e polveri per un arco stimato di quasi tre chilometri. Poco distante, poi, si trova una discarica che adesso produce biogas e a qualche decina di chilometri, sulla ss 429 il Keu, per il quale aspettiamo gli esiti della magistratura. Senza dimenticare il Comitato di Staggia attivatosi contro la costruzione di un’antenna ripetitore nel centro del paese e il Comitato Difensori della Toscana di Casole d’Elsa che lotta contro lo sviluppo sregolato della geotermia.

Noi siamo orgogliosi del nostro lavoro, abbiamo stimolato interesse, discussioni, momenti di dissenso e confronto. Adesso aspettiamo di conoscere l'esito del giudizio di merito del ricorso al Tar. Il nostro obiettivo è di rendere partecipe e consapevole la cittadinanza dei rischi che incombono inoltre anche di vivacizzare Vico D'Elsa lo splendido antico borgo antistante la ciminiera.

Abbiamo infatti chiesto al Sindaco Baroncelli di concederci l'ambiente dell'ex Bird, comprato dal Comune di Barberino Tavarnelle quale un nuovo punto di ritrovo per la comunità affinché possa infondere linfa vitale alla socialità della frazione e noi pensiamo quindi oltre alla nostra assemblea del 27 marzo di farci un convegno il cui contenuto sarà prossimamente comunicato nel contesto di un nome evocativo del nostro territorio 'il mio Chianti Libero'.

Il 27 marzo si terrà l'assemblea dei soci.

 

 

Fonte: Comitato per la Tutela e la Difesa della Val d'Elsa - Ufficio Stampa



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