Bambino aggredito da due 15enni perché ebreo, sconcerto a Venturina

Campiglia Marittima

Mentre si trovava al parco con alcuni amici, il 12enne è stato offeso e picchiato da due 15enni. Il padre ha presentato denuncia per ingiurie e lesioni


Proprio durante i giorni che precedono il Giorno della Memoria, un'episodio di aggressione antisemita tra giovanissimi ha provocato sconcerto in un comune in provincia di Livorno. Domenica pomeriggio un bambino di 12 anni mentre si trovava al parco è stato aggredito, insultato, colpito da calci e sputi da due coetanee di 15 anni. Questo perché è di origine ebraica.

A raccontarlo è il Comune di Campiglia Marittima, dove si è verificato l'episodio, denunciato dal padre della piccola vittima alla stessa sindaca nella giornata di ieri. Tramite una telefonata, il primo cittadino è stato informato dell'accaduto. "Una situazione incredibile, da pelle d'oca, sembra di essere ripiombati nei tempi più bui della storia del nostro paese – dice la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati - L'amministrazione comunale non intende sottacere o banalizzare quanto accaduto che è di una gravità inaudita. Abbiamo invitato la famiglia a fare i propri passi. Mi confronterò tra oggi e domani con le forze dell’ordine e la scuola e faremo il possibile perché la cosa non venga archiviata e banalizzata. Il fatto che nel 2022 succeda una cosa tale in una realtà come la nostra è di una gravità massima che va indagata, approfondita, compresa, e fortemente stigmatizzata".

Una violenta aggressione, avvenuta domenica intorno alle 18.30 nel parco Altobelli di Venturina, che ha provocato al ragazzino una serie di contusioni multiple guaribili in cinque giorni, come diagnosticato in pronto soccorso. Questa mattina il padre del 12enne ha presentato denuncia ai carabinieri per ingiurie e lesioni. Secondo quanto ricostruito, il bambino si trovava nell'area verde pubblica insieme ad altri amici e, senza motivo, sarebbe stato prima invitato a stare zitto dalle adolescenti e poi offeso con esternazioni antisemite. In seguito, le due lo avrebbero aggredito con calci e pugni. Tornato a casa, il 12enne ha raccontato tutto al padre, che ha presentato denuncia, aggravata dallo sfondo razziale e che sarà ora inoltrata alla procura dei minori di Firenze.

Pioggia di solidarietà al ragazzino e alla famiglia, dall'amministrazione comunale e da tutta la Toscana.

I commenti

Mazzeo: "Intollerabile attacco antisemita. Inviterò il bambino per consegnargli il Pegaso"

"La Toscana è terra dei diritti, è inconcepibile che nel 2022 possano accadere fatti come quello che arriva da Campiglia Marittima. A poche ore dalla Giornata della Memoria questo ci fa capire quanto sia prezioso e doveroso ricordare e trasmettere alle nuove generazioni la memoria di quei fatti". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, nel commentare quanto accaduto.

"Sono addolorato e preoccupato che vi sia questo rigurgito di antisemitismo in età adolescenziale – ha aggiunto Mazzeo. – Purtroppo un uso scorretto dei social sembra aver sdoganato un linguaggio fatto di violenza e razzismo, che non può essere tollerato. Occorre un lavoro di sensibilizzazione, prevenzione e confronto a partire dagli ambienti scolastici, sempre con l’aiuto indispensabile delle famiglie. Questi episodi dimostrano quando i progetti di educazione civica siano importanti e a questi debbano essere associati programmi per aumentare la consapevolezza e il senso di responsabilità. I ragazzi devono conoscere i diritti e il rispetto della dignità di tutti gli uomini".

Secondo il presidente Mazzeo, "chi ritiene che episodi di intolleranza o frasi lanciate on line siano solo folklore o fatti da minimizzare come semplici sfoghi non vede l’evidenza: il rischio concreto di essere discriminato se sei disabile, migrante, donna".

"Esprimo piena solidarietà mia e di tutto il Consiglio Regionale alla famiglia del bambino – ha concluso Mazzeo. – Appena sarà possibile vorrei poterlo incontrare a Palazzo Panciatichi per consegnargli il Pegaso, simbolo della nostra Toscana e del comitato di liberazione Nazionale toscano. Quel cavallo alato simboleggia i nostri valori, quelli racchiusi nell'articolo 3 della Costituzione nata dalla lotta antifascista".

Fratoianni (SinistraItaliana): "Pena più efficace, ripercorrere il sentiero di disperazione della Shoah"

"Un episodio odioso, che non può e non deve ripetersi, ma che lancia un messaggio d’allarme chiaro: quello che è successo oltre 70 anni non può mai considerarsi irripetibile". Lo afferma il segretario nazionale di SinistraItaliana Nicola Fratoianni. "Non so se le forze dell’ordine riusciranno ad individuare le responsabili, ma se questo accadrà - prosegue il leader di SI - la pena più efficace per queste ragazze sarebbe quella di ripercorrere quel sentiero di disperazione che fu la Shoah. Sono pronto ad accompagnarle ad Auschwitz, a Mauthausen, a Fossoli, alla Risiera di San Sabba. Chissà se dopo - conclude Fratoianni - saranno ancora capaci di gesti così odiosi e stupidi".

Bini (Pd) alle responsabili dell'aggressione: "Oltre a chiedere scusa, consiglio di studiare la storia"

"Quanto accaduto è un fatto estremamente grave. Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria, un momento importante e di grande raccoglimento per ricordare le vittime dell'Olocausto e, al giorno d'oggi, la società continua a rivolgere insulti di questo tipo". Lo afferma la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e senatrice Pd, Caterina Bini. "Parole e gesti come questi possono ferire e segnare in modo indelebile la vita delle persone, soprattutto dei bambini . Sono esterrefatta e al contempo schifata. È inammissibile che continuino a verificarsi fenomeni di discriminazione di qualsiasi tipo che, ahimè, denotano anche un fallimento della nostra società". Bini esprime solidarietà al bambino aggredito e alla sua famiglia, rivolgendosi poi alle due ragazze: "Oltre a chiedere scusa, consiglio di studiare la storia del mondo e in particolare i fatti che hanno portato alla giornata che ci accingiamo a celebrare, ricordando loro che, la libertà che abbiamo oggi, dipende da chi ha combattuto gesti ed eventi discriminatori e ci ha liberato da guerra e oppressione".

Fiano (Pd): "Segnale di peggioramento"

"L'antisemitismo ha una storia millenaria purtroppo, noi ebrei abbiamo le antenne pronte per cogliere ogni segnale di peggioramento della situazione e questo è uno di quei momenti. Il mio abbraccio fraterno a questo ragazzo di 12 aggredito, lo cercherò per incontrarlo". Così Emanuele Fiano, della presidenza del gruppo Pd alla Camera, in un post su Facebook. "A molti di noi da ragazzi sono capitate cose analoghe. Alla comunità di Campiglia Marittima e al sindaco Alberta Ticciati la richiesta di interloquire con le ragazzine protagoniste dell'aggressione - conclude Fiano - anche con loro bisogna parlare e spiegare e capire perché siano arrivate a questo".

Ceccardi (Lega): "La reazione del padre serva da esempio a tutti"

L'eurodeputata della Lega Susanna Ceccardi commenta la vicenda ringraziando il padre del bambino aggredito, "per le sue parole e per la sua reazione. Un simile episodio non può essere sottaciuto né minimizzato. La determinazione con cui ha deciso di coinvolgere le autorità locali, la comunità ebraica e le forze dell'ordine servano da esempio a tutti". Ceccardi sottolinea inoltre che in un rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali è registrato "un accentuato fenomeno di under reporting, ovvero di mancanza di segnalazioni e denunce, rispetto ai reati collegati all'antisemitismo, che complica la possibilità di attivare efficaci azioni di contrasto. Siamo tutti più sensibili a questo tema e ancor di più per l'avvicinarsi della Giornata della Memoria - conclude - che rappresenta un'occasione fondamentale per commemorare le vittime dell'Olocausto. Ma l'impegno della politica, dell'informazione e della scuola, su questo fronte deve essere costante ogni giorno".

Bergamini (FI): "Episodio intollerabile"

"È intollerabile l’episodio di violenza antisemita di cui è stato vittima un nostro giovane concittadino di 12 anni che, in provincia di Livorno, è stato aggredito da un gruppo di 15enni perché di religione ebraica. Proprio alla vigilia della giornata della memoria, che non è un semplice rito ma un modo per conoscere gli errori e gli orrori del passato, tutti, soprattutto i giovani, devono comprendere l’importanza del dovere della memoria ed impegnarsi affinché non si ripetano più quei tragici fatti che hanno sconvolto l’umanità. Il rifiuto di qualsiasi discriminazione è alla base della nostra Costituzione e del nostro vivere insieme. La Toscana, poi, è sempre stata portatrice di alti ideali, di profonda attenzione verso tutti e appare davvero incomprensibile come certi sentimenti possano affiorare tra le nuove generazioni. Oltre ad esprimere solidarietà a questo piccolo grande uomo e alla sua famiglia, auspico che le istituzioni preposte intervengano per approfondire l’accaduto e prendere le misure necessarie. Nelle prossime ore sentirò il Presidente della comunità ebraica di Livorno per portare la mia solidarietà e quella di Forza Italia". Lo dichiara in una nota la deputata di Forza Italia e sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.

Landi (Lega): "Gesto figlio dell'ignoranza"

"Quanto avvenuto domenica scorsa a Venturina Terme non può che suscitare sdegno e condanna. Un fatto, verificatosi a pochi giorni dal Giorno della Memoria, figlio dell’ignoranza: ignoranza della storia e del dramma subito dal popolo ebraico - e a questo serve il Giorno della Memoria - e ignoranza delle regole basilari della convivenza civile. Al ragazzo e alla sua famiglia la mia vicinanza e solidarietà". Lo scrive in una nota il consigliere regionale della Lega in Toscana Marco Landi.

Bonafè (PD): "Senza parole"

“Quanto accaduto a Campiglia Marittima lascia senza parole.
Non ci sono giustificazioni per la violenza fisica e l’odio nelle parole delle due ragazzine che hanno picchiato e offeso un loro coetaneo perché ebreo.
Torna a riecheggiare, proprio nella settimana dedicata alla memoria della shoah, il fantasma dell’odio razziale.
Un fatto di gravità estrema che racconta di un lavoro contro la cultura dell’odio che deve essere portato avanti con forza e di cui anche la politica deve essere protagonista combattendo e respingendo ogni tentativo di rigurgito del passato.
Sappiamo bene quanti ragazzi nella nostra regione siano stati sensibilizzati nelle scuole, dall’Anpi e dalle altre associazioni, con iniziative come il treno della memoria. Da parte nostra, insieme alla solidarietà al bambino vittima di discriminazione, ingiurie e violenza e alla sua famiglia, la consapevolezza che finché ci sarà anche solo una vittima di discriminazione, la battaglia contro l’odio non sarà pienamente realizzata.”

Così la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, e Simone De Rosas, segretario del Pd Valdicornia Elba, in merito a quanto accaduto a Campiglia Marittima (Livorno).

Giani e Nardini: "Episodio grave"

“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani commenta così l’episodio, riportato dai media toscani, che ha visto protagonista a Campiglia Marittima in provincia di Livorno un bambino di dodici anni, aggredito, insultato e preso a calci e sputi da due ragazzine poco più grandi di lui, quindicenni. “Tu devi stare zitto perché sei ebreo e devi morire nel forno” lo avrebbero aggredito le giovani, secondo quanto riferito dal padre.

“Si tratta di un episodio grave – prosegue Giani - E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.

“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini -  Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’,  si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”.  “La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude - è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting". "Tante studentesse e tanti studenti toscani - conclude - hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno".

Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.

Dal 2002 al 2019 in Toscana sono stati organizzati undici treni: tutti gli anni fino al 2005 e ad anni alterni successivamente, intervallati dal 2006  dai meeting al Mandela Forum di Firenze con ottomila studentesse e studenti da tutta la Toscana. Gli incontri sono proseguiti anche durante la pandemia, con ragazze e ragazzi collegati in videoconferenza. Come accadrà quest'anno, nella mattina del 27 gennaio.

Cgil Livorno: "Un abbraccio al ragazzino e alla famiglia"

"Apprendiamo dalla stampa che a Venturina Terme un bambino “è stato insultato e picchiato perchè ebreo”. Le autrici del vile gesto sarebbero due ragazze di 15 anni. Si tratta di un atto di una gravità assoluta, un atto inaccettabile e inqualificabile. Un episodio da condannare senza se e senza ma. A quanto si capisce nei confronti del bambino sarebbero state pronunciate parole che riportano alla mente un periodo assai buio della nostra storia, un passato che non deve assolutamente tornare. Quanto avvenuto a Venturina Terme non dev'essere assolutamente sottovalutato o banalizzato e ci ricorda ancora una volta l'importanza della scuola e dell'istruzione come argine nei confronti della rinascita di rigurgiti neofascisti. L'aggressione nei confronti di questo bambino ci ricorda infine – se ancora ce ne fosse bisogno – quanto sia importante celebrare la giornata del 27 gennaio, Giorno della Memoria. Al bambino e alla sua famiglia vada il grande abbraccio di tutta la Cgil".

Fratoianni (SI): "Fatto agghiacciante"

“È agghiacciante: a Venturina (Campiglia Marittima) località della Val di Cornia, può accadere nel 2022 e a poche ore dal Giorno della Memoria che
delle adolescenti insultino e picchino un ragazzino delle medie apostrofandolo “ebreo di m… ti mettiamo nel forno”
Un episodio odioso, che non può e non deve ripetersi, ma che lancia un messaggio d’allarme chiaro: quello che è successo  oltre 70 anni non può mai considerarsi irripetibile.”
Lo afferma il segretario nazionale di SinistraItaliana Nicola Fratoianni.
“Non so se le forze dell’ordine riusciranno ad individuare le responsabili, ma se questo accadrà - prosegue il leader di SI - la pena più efficace per queste ragazze sarebbe quella
di ripercorrere quel sentiero di disperazione che fu la Shoah.“ “Sono pronto ad accompagnarle ad Auschwitz, a Mauthausen, a Fossoli, alla Risiera di San Sabba. Chissà se dopo - conclude Fratoianni - saranno ancora capaci di gesti così odiosi e stupidi”.

Bessi: "Tutta la nostra vicinanza alla famiglia"

La presidente della Provincia, Marida Bessi, esprime sconcerto e preoccupazione per il grave episodio di antisemitismo, accaduto in Val di Cornia, di cui è stato vittima un bambino.

“Le parole sono pietre, e mai come oggi la frase di Carlo Levi trova un’infelice conferma nelle offese antisemite rivolte da due ragazzine ed un bambino, che è stato anche aggredito fisicamente.

Cos’è che non ha funzionato nel meccanismo delicato della trasmissione della memoria, di quella che fu l’immane tragedia dello sterminio degli ebrei ad opera del nazismo.

Perchè due ragazze, poco più che bambine anche loro, prendono di mira un loro quasi coetaneo con frasi che mai penseremmo di sentire nella nostra comunità?

E’ successo qui, in un paese della nostra provincia, in un tempo presente che ci rimanda ad un passato odioso.

Forse neanche loro sapevano bene di cosa stavano parlando, ma quel riferimento allo sbattere l’ebreo in un forno, quell’umiliare il bambino con sputi, calci e offese, fa male, perchè significa che non si è fatto abbastanza per far conoscere l'orrenda realtà di migliaia di bambini mandati a morire nei campi di sterminio.

La Provincia, in diverse occasioni legate alla commemorazione del Giorno della Memoria, ha proposto la mostra dei disegni dei bambini di Terezin, perché si conoscesse la storia delle migliaia di ebrei, tra cui tantissimi fanciulli, ammassati là prima di essere avviati ai lager per essere eliminati.

Quest’anno, il 27 gennaio, l’Amministrazione Provinciale inaugurerà una mostra documentaria dedicata all’artista Charlotte Salomon, giovane ebrea berlinese, deportata ad Auschwitz, dove morì a soli 26 anni, anche lei poco più che ragazzina.

Ci ha lasciato una sola grande opera, realizzata durante il dilagare del nazismo in Germania, in cui parla della sua vita e della sua famiglia.

Una goccia nel mare della memoria, ma spero che, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, gli studenti possano venire a visitarla, per conoscere quello che è stato di milioni di uomini e donne, tanti ragazzi e e ragazze come loro, e chiedersi come è potuto accadere che niente abbia fermato l’odio e la furia della Soluzione Finale voluta da Hitler e avallata senza pietà dai gerarchi nazisti e fascisti.

Spero che le due ragazze comprendano l’enormità del loro gesto e che siano accompagnate in percorso di conoscenza e consapevolezza, che è prima di tutto un percorso che dobbiamo fare tutti, per far sì che la memoria di quello che è stata la Shoa non venga mai meno.

Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza al presidente della Comunità Ebraica livornese, nella speranza che fatti del genere non accadano più”.

Nisini (Lega): "Investire nell'educazione"

“Quanto accaduto nel comune di Campiglia Marittima è agghiacciante. Un bambino di 12 anni è stato aggredito brutalmente da due quindicenni solo perché ebreo.  Totale solidarietà alla sua famiglia e al piccolo l’augurio di dimenticare presto l’accaduto. Questo grave gesto di intolleranza deve trovare massima fermezza, da parte di tutti noi, nella condanna. È nostro dovere, a partire da noi rappresentanti delle Istituzioni, contrastare con tutte le forze questi episodi e ricordare quanto è determinante investire sull’educazione dei nostri figli, per trasmettere il significato e l’importanza  di ciò che la storia ci ha insegnato.”

Così in una nota il sottosegretario al MLPS Tiziana Nisini.

Scaletti: "Occorre recuperare un canale di dialogo diretto coi giovani che li ponga come soggetti attivi"

"Cosa ha spinto due ragazzine a scagliarsi contro un loro coetaneo, aggredendolo fisicamente e verbalmente con motivazioni razziali? Una domande che apre a sua volta mille interrogativi e chiama in causa ciascuno di noi. E così alla vigilia della Giornata delle memoria, in una terra come la Toscana che sul fronte dei diritti civili è storicamente e socialmente sempre stata in prima linea ci ritroviamo a fare i conti proprio con quei giovani che sono stati i protagonisti di viaggi di formazione e sensibilizzazione verso i campi di sterminio. I Treni della memoria che negli anni si sono susseguiti, organizzati dalla Regione hanno coinvolto migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze, così come ha fatto il Meeting sui diritti umani di ogni 10 dicembre.

E allora perché ancora in un contesto che vuol parlare ai giovani, coinvolgerli ed attualizzare quella memoria che dovrebbe servire da anticorpo, si verificano aggressioni antisemite che hanno come vittime e carnefici le nuove generazioni? Sicuramente tra quanto messo in campo e gli interrogativi che l'ultimo fatto di cronaca riapre c'è un vulnus di comprensione e deve portare ognuno di noi nel ruolo sociale, civile, istituzionale che ricopre ad uno scatto di propositività. Oltre la condanna occorre recuperare un canale di dialogo diretto coi giovani che li ponga come soggetti attivi. Che ne attivi coscienza e responsabilità e non li mantenga solo spettatori e passanti in una società che li attraversa. In questo l'arte, il teatro, i luoghi di cultura devono riappropriarsi di questo ruolo." Così la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti, in merito a quanto accaduto a Campiglia Marittima (Livorno).



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