Città più care d'Italia, Pistoia e Firenze nella top ten

L'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d'Italia: al settimo e ottavo posto ci sono Pistoia e Firenze dove è segnalato un rialzo dei prezzi del 6,2% e 5,8%


L'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base dei dati diffusi mercoledì scorso dall'Istat.

La classifica: Pistoia e Firenze nella top ten delle città più care d'Italia

In testa alla classifica delle città più care d'Italia, Bolzano, dove l'inflazione tendenziale di febbraio pari a +6,8%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2163 euro, ma che svetta a 3052 euro per una famiglia di 4 componenti. Al secondo posto Piacenza dove il rialzo dei prezzi del 7% determina un incremento di spesa pari a 1870 euro per una famiglia media, 2617 euro per una di 4 persone, al terzo posto Forlì-Cesena, dove il +6,7% genera una spesa supplementare pari, rispettivamente, a 1789 euro per una famiglia tipo e a 2505 euro annui per una di 4 componenti.

Appena fuori dal podio Bologna dove si spendono mediamente 1692 euro in più (+6%), al quinto posto Padova (+6,6% pari a +1667 euro), seguono Treviso (+6,5%, +1641 euro), Pistoia (+6,2%, +1615 euro), in ottava posizione Firenze (+5,8%, +1598 euro), poi Trieste (+6,7%, +1587 euro). Chiude la top ten delle città più salate Genova (+6,5%, 1577 euro).

L'inflazione più alta d'Italia è quella di Catania, +7,4%, che però, per via della minor spesa in valore assoluto, si colloca "solo" in undicesima posizione con +1566 euro. Quella più bassa d'Italia, invece, è a Cremona (+4,6%, +1265 euro), seguita a ruota da Como (+4,7%, +1292 euro).

La città più virtuosa d'Italia, però, in termini di spesa aggiuntiva più bassa, è Macerata, dove in media si spendono 1036 euro in più (+4,8%), seguita da Potenza dove l'inflazione pari a +5,4% determina un esborso addizionale di 1.097 euro, mentre al terzo posto si colloca Campobasso (+5,6%, +1117 euro).

Altre città toscane in classifica

Oltre a Pistoia e Firenze, che si trovano rispettivamente al settimo e ottavo posto, nella classifica di 80 città italiane stilata dall'Unc si trovano: 13esimo posto Arezzo (+6%, +1563 euro), 20esimo posto Siena (+5,8%, +1511 euro), 29esimo posto Grosseto (+5,6%, +1459 euro), 32esimo posto Livorno (+5,4%, +1407 euro) seguita da Massa Carrara (+5,4%, +1407 euro), 41esimo posto Lucca (+5,3%, +1355 euro), 54esimo posto Pisa (+5%, +1303 euro).


In testa alla classifica delle regioni con più rincari, con un'inflazione annua a +6,5%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1761 euro su base annua, e che vince la classifica con 2523 euro per una famiglia di 4 persone. Segue la Valle d'Aosta, dove la crescita dei prezzi del 5,9% implica un'impennata del costo della vita pari in media a 1500 euro e a 2478 euro per una famiglia di 4 componenti. Al terzo posto la Liguria, +6,4%, con un rincaro annuo di 1435 e 2368 euro.

Le regioni più convenienti: Sardegna (+6,1%, +1204 euro in media), Campania (+5,8%, +1162 euro) e Puglia (+6,2% e 1179 euro). La regione con l'inflazione più elevata, comunque, è la Sicilia con +6,8% (+1313 euro, +1820 euro per una famiglia di 4 persone).

"Anche considerando il minor salasso annuo, quello di Macerata, nessuna famiglia in Italia ha guadagnato in un anno 1036 euro in più. Gli italiani, insomma, si stanno pesantemente impoverendo e questo avrà effetti nefasti sui consumi e sulla ripresa economica del Paese. Per questo è importante che il Governo oggi intervenga con misure serie per calmierare i prezzi e il primo provvedimento da prendere è quello di ridurre i prezzi dei carburanti che incidono su tutta la merce trasportata e ricadono sui consumatori finali, abbattendo le accise di benzina e gasolio di almeno 50 centesimi" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

Fonte: Unione Nazionale Consumatori - Ufficio stampa



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