"Ricreare una filiera del legno, 3mila posti lavoro": convegno Fillea Cgil a Vallombrosa

Creazione stimata di 3mila posti di lavoro diretti. Rivitalizzazione di aree interne. Raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale e di transizione ecologica (il legno rappresenta infatti la materia prima per eccellenza della transizione ecologica: stocca il carbonio assorbito dalle piante, è facilmente lavorabile, permette un notevole risparmio di emissioni), anche tramite i fondi Pnrr. Valorizzazione e tutela dei boschi. Sono i contenuti della proposta che lancia Giulia Bartoli (segretaria generale di Fillea Cgil Toscana) alla Regione e alle associazioni datoriali, affinché in Toscana si ricrei una filiera del legno, oggi importato all’80% dall’estero (anche da Russia e Bielorussia, oggi sotto sanzioni per la guerra in Ucraina) nonostante che l’Italia e la Toscana siano piene di foreste. La proposta introduce il convegno “Ricostruiamo la filiera del legno”, organizzato per martedì 22 marzo da Fillea Cgil Toscana nella iconica ex segheria in via S.Benedetto a Vallombrosa (Reggello, Fi), a cui parteciperanno dalle 9:30 (diretta su sito e pagina Facebook di Cgil Toscana), oltre a Bartoli, Simona Bonafè, (Eurodeputata), Eugenio Giani (Presidente Regione Toscana), Leonardo Bassilichi (Presidente Camera di Commercio di Firenze), Maurizio Bigazzi (Presidente Confindustria Toscana), Massimo Goti (Presidente Nazionale Cna Legno-Arredo), Angelo Marchetti (Presidente Nazionale Assolegno - Federlegno), Alessandro Genovesi (Segretario Generale Nazionale Fillea Cgil).

Dice Bartoli: “Ricostruire una filiera del legno in Toscana è una opportunità da non perdere, potrebbe portare benefici economici e ambientali. Occorre una vera politica forestale che sappia tenere insieme difesa del territorio contro l’abbandono e lotta al dissesto idrogeologico, valorizzando il nostro legname e conseguentemente ridurre la dipendenza dall’estero. Il prelievo di legname locale metterebbe in moto economie importanti, dal taglio delle foreste alle segherie, fino ai semilavorati e al loro utilizzo nell'intera filiera in base ai vari tipi di legname presente (bosco-legno), generando maggiori ricadute economiche nei territori, e spesso si tratta di aree interne con economia debole. Se davvero si investisse nella filiera, potremmo avere una ricaduta occupazionale nella sola Toscana a regime di 3mila addetti diretti nel settore e più del doppio tra filiera e nell'indotto (lavorazione, autotrasporti, commercio, energia, edilizia) facendo una previsione al ribasso”. Tra le proposte Fillea Cgil, anche l’istituzione di un marchio del legno “made in Toscana/Italia” che sia premiante negli appalti pubblici e non, la creazione di un distretto e di una Borsa del legno.

I NUMERI DEL SETTORE

In Toscana, dato 2020, ci sono circa 12.921 lavoratori impiegati nel settore del legno per 1.796 imprese, nel 2011 erano circa 17.900 per 2979 imprese, una lenta caduta che si è registrata nel tempo, in 10 anni abbiamo perso il 28% dei lavoratori e il 40% delle imprese (dati Inps). Un settore che è entrato in difficoltà nel suo complesso da decenni, ben prima della crisi del 2008, che ha visto chiudere decine di imprese storiche, industrie importanti o imprese familiari. “Stiamo pagando - spiega Bartoli - anche scelte imprenditoriali del passato che hanno visto molti italiani chiudere la propria segheria nel nostro paese e aprirne di nuove nell'est Europa e vedervi un nuovo business con costi notevolmente inferiori in particolare del lavoro o altri che hanno deciso di delocalizzare anche la trasformazione, in parte possiamo dire di aver svuotato una filiera del suo anello primario, di aver disperso un patrimonio di competenze e valore”. I dati nazionali di Federlegno evidenziano un comparto che registra nel 2021 un fatturato di 49 miliardi di euro contro i 39 del 2020, una filiera che cresce del 14,1% rispetto al 2019 e, se il mercato interno registra le performance migliori (+18,9% sul 2019), è molto positivo anche il recupero delle esportazioni con un aumento rispetto ai livelli pre-covid del 7,3%. Le previsioni del Csil (Centro Studi Industria Leggera) indicano in un raddoppio la domanda mondiale di legno e in un +46% la domanda europea da qui ai prossimi 10 anni.

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

“Ricostruiamo la filiera del legno: ripartiamo da lavoro, tutela del territorio, sviluppo sostenibile, rigenerazione”: è l’iniziativa, organizzata da Fillea Cgil Toscana, in programma martedì 22 marzo dalle ore 9:30 presso la ex Segheria di Vallombrosa in via S. Benedetto 2, Vallombrosa (Reggello – Firenze). Prevista la diretta streaming sulla pagina Facebook e sul sito di Cgil Toscana (facebook/cgiltoscana, www.cgiltoscana.it).

– Introduzione: Giulia Bartoli, Segretaria Generale Fillea CGIL Toscana– Saluti: Piero Giunti, Sindaco di Reggello– Interventi tecnici: Michele Brunetti, Ricercatore presso CNR-IBE Istituto per la Bioeconomia, con ‘La filiera del legno in Toscana: opportunità e criticità’; Pietro Novelli, Presidente delegazione toscana Associazione Ecoaction, con ‘L’importanza della sostenibilità in edilizia’; Stefano Berti, Presidente Foresta Modello Montagne Fiorentine– Partecipano: Simona Bonafè, Eurodeputata; Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana– Tavola rotonda ‘Legno: opportunità di crescita e sviluppo sostenibile per il paese’ con: Leonardo Bassilichi, Presidente Camera di Commercio di Firenze; Maurizio Bigazzi, Presidente Confindustria Toscana; Massimo Goti, Presidente Nazionale CNA Legno-Arredo; Angelo Marchetti, Presidente Nazionale Assolegno – Federlegno; Alessandro Genovesi, Segretario Generale Nazionale Fillea CGIL.– Coordina: Leonardo Testai T24 – Il Sole 24 Ore

Fonte: Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze



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