Gli studenti ricordano oltre 170 bambini, ragazzi e donne uccisi dalle mafie

L'iniziativa dei ragazzi del liceo Brunelleschi


Nel cortile della scuola c'è insolitamente silenzio. Gli studenti, riuniti in cerchio, hanno in mano un sasso sul quale è riportato un nome. Ogni ragazzo lo pronuncia e poi poggia la pietra su un tavolinetto che non ce la fa a contenerli tutti. Alla fine sono oltre 170 i sassi con il nome di altrettante vittime innocenti di mafia. Gli studenti del Liceo “Umberto Brunelleschi” di Montemurlo hanno deciso di ricordare con un gesto simbolico e commovente il nome, e dunque la storia, dei bambini, dei ragazzi e delle donne uccise per mano della mafia. Nominare per non dimenticare, attraverso una memoria dura e pesante come un sasso.

Così, oggi 21 marzo, il liceo Brunelleschi ha celebrato la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Gli oltre 170 sassi nei prossimi giorni saranno trasformati, dagli studenti del corso di scultura, in un'installazione che sarà posta sotto l'albero di Libera, una magnolia, piantata nel giardino della scuola nel 2011 in occasione del passaggio della carovana antimafia. Una mattina di impegno civico, alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni, che hanno incontrato gli studenti nella palestra della scuola. La prefetto Adriana Cogode ha ricordato la strage di Capaci del 1992: "Falcone diceva che la mafia è liquida, perché riesce a diffondersi e insinuarsi in tutte le parti della società. La mafia è sinonimo di schiavitù, perché toglie la libertà di scegliere. Allora, voi ragazzi, cercate una missione nella vita, uno scopo e siate sempre liberi".

Il sostituto procuratore Laura Canovai, riferendosi al trentennale delle morti di Falcone e Borsellino ha aggiunto: "Queste morti non sono lontane ma ci rinnovano esempi di impegno e coraggio. Per dire “no” ci serve sapere che, chi ci sta accanto, ci supporta. Questo di dà il coraggio di scegliere". Sono poi intervenuti il vice questore Francesco Triggiani: "La mafia è assenza di sentimento, non esiste amicizia e rispetto dell'altro", il comandante della tenenza dei carabinieri di Montemurlo, Quintino Preite e l'assessore alla memoria, Valentina Vespi. Per il sindaco Simone Calamai “memoria e impegno” sono le parole chiave di questa giornata: "è fondamentale conoscere i fatti di mafia, conoscere i nomi delle vittime innocenti per essere liberi. Violenza, sopraffazione e omertà si ritrovano in tanti episodi della vita di ogni giorno, come i gesti di bullismo. Serve, dunque, impegno per contrastare comportamenti di questo tipo che sono alla base del comportamento mafioso".

Sono inoltre intervenute la preside del Liceo Brunelleschi, Maria Grazia Ciambellotti, la professoressa Saveria Cuzzocrea che ha organizzato la giornata e l'associazione Libera di Prato. Gli studenti del liceo hanno anche prodotto una serie di lavori sul tema della memoria e dell'impegno contro le mafie che sono esposti all'interno della scuola.

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa



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