Fidi Toscana, rottura all'incontro Regione-sindacato. Il 5 aprile manifestazione di protesta a Firenze

Fidi Toscana: è rottura del tavolo dopo l’incontro, svoltosi oggi, tra l’assessore regionale alle attività economiche Marras, le organizzazioni sindacali Fisac Cgil e Unisin e le Rsa aziendali.

Sin dalla ristrutturazione del 2017 il sindacato ha evidenziato le rilevanti criticità dell’azienda e la necessità di un effettivo rilancio della società da perseguire anche attraverso il conferimento di nuove funzioni ed attività sul modello di quanto già realizzato in altre regioni del nostro paese. Al riguardo era stata ventilata l’ipotesi, all’interno di un più generale progetto di riordino delle partecipate regionali, di una nuova veste societaria per la Fidi Toscana con l’obiettivo di salvaguardarne le professionalità e i livelli occupazionali esistenti, con l’obiettivo di farne il braccio finanziario dell’Ente. Le mancate scelte in tutti questi anni della Regione, il mutato quadro del sistema delle garanzie per effetto delle novità introdotte dalla legislazione nazionale e lo scoppio della pandemia da Covid-19, che sta comportando un consistente flusso di liquidità, con garanzia pubblica, da destinare al tessuto sociale e produttivo, hanno modificato il quadro generale e reso ancor più urgente l’adozione, da parte della regione, di una chiara strategia al riguardo. Un ritrovato ruolo del socio pubblico nell’erogazione degli affidamenti e nell’attivazione di nuovi strumenti di ingegneria finanziaria, a sostegno diretto delle attività produttive (con particolare attenzione alle start up), rappresenterebbe un concreto sostegno all’economia del territorio e quindi comporterebbe un miglior posizionamento competitivo della Toscana. La Regione, come già previsto dal programma del Presidente Giani, confermato dagli impegni assunti in sede di Consiglio, aveva individuato le modalità del rilancio di cui sopra nella trasformazione “in house” di Fidi Toscana.

“…Ce lo indica l’advisor…”? Si tratta chiaramente di una scelta politica che non condividiamo e che riteniamo sbagliata poiché si dismette un’azienda che ha un cospicuo patrimonio (160 mln di euro) con potenzialità rilevanti (oltre 100 mln di patrimonio “disponibile”) cedendola a qualche operatore di mercato con il rischio che questo - almeno così si dice – lasci l’azienda senza una Direzione e con un C.d.A in prorogatio aggravandone la già difficile e precaria situazione. Un capolavoro politico e di gestione! Una “genialata” realizzata addirittura mentre le principali regioni (a partire dalla Lombardia) compiono scelte diametralmente opposte! Per protestare contro tale decisione verrà organizzata una manifestazione davanti la Presidenza della Regione, in piazza Duomo a Firenze, il 5 aprile prossimo, per chiedere alle forze politiche in Consiglio, e alla Commissione attività produttive, un incontro per discutere seriamente delle garanzie sul patrimonio e sul futuro di Fidi Toscana, riservandosi ogni azione per la tutela della cinquantina di lavoratori e lavoratrici e di un patrimonio aziendale.

Firmato: Fisac Cgil, Unisin, Rsa Fidi Toscana

Ufficio Stampa Cgil Toscana e Firenze



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