Da ecomostro a EcoPark, a Ponte a Elsa ritorno all'assemblea per raccogliere idee

Alla Sala 78 stasera non si balla, si discute. La palla da discoteca stavolta è ferma sopra le teste delle quasi 100 persone, tutte residenti, che vogliono apprendere cosa ne sarà dell'Ecomostro di Ponte a Elsa, ribattezzato nei propositi dell'amministrazione comunale Ecopark.

E' il primo ritorno in presenza dopo un lunghissimo tempo, due anni di pandemia, ma l'occasione lo richiedeva e il 'cassettaggio' casa per casa ha aiutato. Mezza giunta Barnini è presente, dal sindaco al vice Fabio Barsottini passando per l'assessore alle manutenzioni Adolfo Bellucci. Padrone di casa, per le sue origini ponteaelsane, Alessio Mantellassi, presidente del Consiglio comunale.

Sono cambiati i rapporti di forza dal 2014 a oggi: da subire gli interventi legati al curatore fallimentare l'amministrazione comunale è diventata protagonista della rigenerazione dell'area del cantiere fallito 25 anni fa.

C'è un demerito se le cose sono finite così, al di là del fallimento, secondo Brenda Barnini riguarda chi pianificò l'area nuova di Ponte a Elsa senza alcuna previsione dei servizi necessari. Servizi che dovranno trovare sfogo nell'Ecopark. Quello dell'EcoPark sarà il più grosso intervento pubblico, prima ancora delle scuole Don Bosco, "ed è estremamente necessario farlo", spiega Barnini, "per evitare che la frazione diventi periferia".

La storia dell'Ecomostro

Dal 1998 al 2004 la costruzione, dopo 18 anni ci sarà un futuro per l'area con molta celerità. Ecco cosa dice invece la storia recente.

Il 20 luglio 2020 è stato acquistato il fabbricato, o meglio quel poco che è stato fabbricato finora. In un primo momento i fondi erano risorse dello Stato con tempistica fino al 2033 (il progetto Pinqua). Il progetto dell'Ecopark è stato finanziato con una parte dei fondi Pnrr, cambiando il portafogli di partenza ma non quello di arrivo. Cambiano le scadenze: entro aprile 2023 dovranno essere affidati i lavori ed esaurire la progettazione, entro il 2026 per non perdere i finanziamenti tutto dovrà essere concluso e rendicontato.

L'investimento e il progetto

L'investimento è di 5,4 milioni di euro, a cui si sommano interventi al palazzetto dello sport e la pista ciclopedonale. Altri interventi di Publicasa porteranno l'efficientamento energetico delle case popolari di via Caduti di Cefalonia.

Dal rendering si possono estrapolare diverse cose: un'altezza massima di un piano per 1.500 mq di estensione, la demolizione del corpo centrale lasciando il 'ferro di cavallo'. I posti auto interrati non verranno persi, per i tanti residenti presenti (saranno recuperati 50-55 posti auto). Lo spazio aperto verrà utilizzato sia come spazio verde che come campo (playground o campo da calcio per gli adolescenti).

Gli spazi interni saranno suddivisi in più aree, con più funzioni disponibili. Dall'ultima assemblea erano emerse ipotesi per funzioni legate ai giovani o servizi alla popolazione anziana. Anche l'occasione è stata colta per far partecipare un gruppo di adolescenti di zona per progettare uno spazio a loro dedicato che possa essere sfruttato come il playground a Sovigliana.

Largo alle domande

Prima questione emersa: i parcheggi, molti di questi dietro al lato dei pini che dovranno essere rimossi e spesso occupati dai camper. La previsione riguarderà un aumento di questi, ma da ricalibrare con i nuovi servizi. Un'ipotesi potrebbe portare alla chiusura notturna di certe aree con ingresso riservato ai residenti.

Si passa alla sicurezza per la demolizione: rimarrà la parte sotterranea con i parcheggi ma verrà raso dal piano stradale in su. I pilastri verranno rinforzati per poi ricostruire il piano 'a ferro di cavallo'. Il nuovo piano terrà sarà più alto di un piano per il sottotetto che porterà gli impianti.

Gli animi si surriscaldano a un certo punto, com'era previsto, per un volto noto che spesso ha riportato la questione all'attenzione pubblica, non spesso con toni moderati. La situazione di degrado c'è, dipende da come si affronta la questione, di petto come stasera o di concertazione.

Tante le proposte venute fuori, dal punto prelievi alla scuola di musica. Il futuro è tutto in divenire, a fine maggio ci sarà un altro incontro dedicato per tirare le fila delle proposte.

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Elia Billero



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