Convegno di Confcommercio Toscana, "Formazione per rilanciare la ripresa"

Un'indagine mostra un'economia toscana sempre più terziarizzata. Difficoltà nella ricerca di personale, "la formazione diventa centrale. Senza la qualità del lavoro non si va da nessuna parte"


Uscire dalle barricate ideologiche che contrappongono imprenditori e lavoratori, infarcite di luoghi comuni che vogliono gli uni “sfruttatori” e gli altri “sfruttati” o “fannulloni”, per trovare nuove forme di collaborazione con l’obiettivo di far coincidere domanda e offerta di lavoro.

È questo l’invito lanciato oggi (5 maggio 2022) alla Regione Toscana, con il placet del sindaco Dario Nardella e del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, nel corso del convegno su lavoro e formazione organizzato da Confcommercio Toscana, che ha radunato istituzioni, imprenditori del terziario e sindacati dei lavoratori all’ex Granaio dell’Abbondanza a Firenze. "Perché – come ha spiegato il direttore regionale Franco Marinoni introducendo i lavori – se da un lato crescono le fila dei disoccupati, o peggio di chi un lavoro non lo cerca più, dall’altro le imprese rallentano i progetti di sviluppo perché non trovano personale. E questo provoca una mancata crescita del benessere per famiglie e aziende, diminuisce la fiducia nel futuro e apre un vulnus, una ferita profonda, nella nostra società".

Sullo sfondo, un’economia toscana sempre più terziarizzata: come ha evidenziato l’indagine commissionata da Confcommercio Toscana a Format Research, illustrata dal presidente dell’istituto di ricerca Pierluigi Ascani. Al netto delle imprese agricole, in Toscana appartengono al terziario il 60% degli occupati e il 66% delle imprese (oltre 212mila). Imprese che hanno ripreso ad assumere: il 35% ha avviato azioni per la ricerca di personale già nella seconda metà del 2021. Un dato che aumenta nei settori ristorazione, ricezione turistica e servizi alla persona. Due imprese su tre dichiarano però di aver incontrato serie difficoltà nel reperire le persone giuste. I motivi? Pochi candidati con le competenze cercate, oppure pochi interessati alle mansioni offerte. E le difficoltà nella ricerca di personale hanno un impatto diretto sul livello di competitività delle imprese per il 70% degli operatori intervistate. Che, tra le attitudini più ricercate nei candidati, mettono lo spirito di adattamento e la flessibilità (competenze fondamentali per più di 9 imprenditori su 10), seguite dalla capacità di lavorare in gruppo e di trovare soluzioni ai problemi.

"Per far fronte alla carenza di personale serve una strategia chiara di lungo periodo - ha detto in apertura il sindaco di Firenze Dario Nardella - che deve puntare su tre aspetti: lavorare sulle competenze dei giovani, dando forza a tutto il segmento della formazione professionale per avere ragazze e ragazzi preparati; agire sui salari che sono bassi e vanno aumentati perché siano più competitivi; inoltre le tasse sul lavoro sono troppo alte e vanno diminuite perché per un'impresa assumere dei dipendenti è un costo molto elevato".

"Per sostenere le imprese – ha dichiarato nel suo atteso intervento il presidente nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia Carlo Sangalli - bisogna agire sulle moratorie fiscali e creditizie, mentre per rilanciare occupazione, redditi e consumi è necessario mettere a terra le riforme e gli investimenti del PNRR (penso alla missione 5 del PNRR e agli obiettivi regionali di GOL in ambito formativo); bisogna agire sul cuneo fiscale e contributivo, detassare gli aumenti dei rinnovi contrattuali”. Sangalli ha poi aggiunto: “in Italia si parla di politiche “attive” per il lavoro e, per converso, viene quasi il dubbio che alcune politiche di sostegno al reddito legate alla disoccupazione siano fin troppo passive. Le politiche del lavoro dovrebbero invece essere realmente attive, anzi “proattive”: capaci di generare mobilità e dinamismo nelle persone, nelle aziende e nel mercato del lavoro. Il carburante di questa proattività è senza dubbio la formazione, per entrare e rientrare nel mondo del lavoro". A proposito del salario minimo per legge, per il presidente di Confcommercio "la soluzione percorribile è quella di legare il salario minimo a quanto prevedono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro delle Organizzazioni delle imprese e dei lavoratori realmente rappresentative".

Il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano ha ribadito le difficoltà in cui versano le imprese dopo il periodo pandemico e la necessità di trovare nuove forme contrattualistiche a mutua garanzia di lavoratori e datori di lavoro. "Sono cambiati gli stili di vita e di consumo, siamo chiamati a rispondere a nuove richieste, ma dobbiamo avere strumenti adeguati per farlo, come nuovi contratti più flessibili, che non vuol dire meno rispettosi dei lavoratori. La ripartenza, anzi, impone la condivisione di valori che rimettano al centro le persone e le competenze, ecco perché la formazione diventa centrale. Senza la qualità del lavoro non si va da nessuna parte".

A chiudere i lavori l’assessora alla formazione e lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini: "Ringrazio davvero Confcommercio per questa mattinata di spunti e riflessioni. Condivido la necessità e l’urgenza di affrontare il tema del mismatch, il disallineamento che esiste tra domanda e offerta di lavoro. La formazione è centrale, e gli investimenti in formazione e politiche attive del lavoro sono essenziali per la ripartenza. Su questo stiamo concentrando i nostri sforzi. La formazione è importante per le giovani generazioni, ma è necessaria lungo tutto il percorso di una lavoratrice e di un lavoratore. Formazione continua, upskilling e reskilling, aggiornamento delle competenze e riqualificazione, questi sono gli assi su cui agire per sostenere l'occupazione e accompagnare le transizioni, per garantire innovazione e competitività al tessuto economico-produttivo e salvaguardare i posti di lavoro e crearne di nuovi, anche per quanto riguarda il terziario, per un'occupazione che vogliamo sia di qualità, sicura e stabile. I nostri sforzi come Regione, come assessorato competente in materia, vanno in questa direzione. Il metodo che ci siamo dati, fin da subito, è quello della concertazione con le parti sociali all'interno della Commissione Regionale Permanente Tripartita, allargando il confronto anche ai territori, siglando parti formativi territoriali per mappare il fabbisogno, al fine di mettere in campo politiche e azioni rispondenti il più possibile alle esigenze evidenziate. Abbiamo risorse importanti e straordinarie, come quelle che arrivano dal PNRR: il nuovo Programma GOL - Garanzia Occupabilità Lavoratori, il Piano Nuove Competenze. Ma anche la sperimentazione del nuovo Patto per il Lavoro su cui in Toscana stiamo lavorando e le risorse derivanti dalla nuova programmazione dei fondi strutturali europei. Grazie all'ascolto, al confronto, alla concertazione con le parti sociali - metodo che continueremo a usare - dobbiamo sfruttare al meglio queste opportunità per sostenere l'occupazione e le imprese".

Gli interventi tecnici del convegno sono stati affidati, per il sistema Confcommercio Toscana, al delegato regionale alla formazione Tiziano Tempestini, alla responsabile dell’area lavoro Catiuscia Fei e al delegato alla bilateralità Federico Pieragnoli, che hanno insistito sulla necessità di far coincidere politiche del lavoro e politiche della formazione, allineando la formazione professionale alle effettive esigenze occupazionali delle imprese. Sono intervenuti inoltre la direttrice del Fondo For.Te. Eleonora Pisicchio e i segretari regionali dei sindacati dei lavoratori Stefano Nicoli (Filcams CGIL Toscana), Alessandro Gualtieri (Fisascat Cisl Toscana), Marco Conficconi (Uiltucs Uil Toscana).

Fonte: Confcommercio Toscana - Ufficio stampa



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