Spaccio ad Altopascio ai confini con Castelfranco: 7 arresti

Per un ininterrotto giro di spaccio che coinvolgeva i territori di Altopascio e anche Castelfranco di Sotto la polizia di Lucca, Pisa, Viterbo, il reparto prevenzione crimine di Bologna e i carabinieri di Montalto di Castro hanno arrestato 7 persone, 6 tunisini e un italiano, per spaccio di cocaina ed eroina.

E’ stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 cittadini tunisini, di 20, 21, 31 e 33 anni, 1 ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti dell’italiano, e sono stati sottoposti al divieto di dimora nella provincia di Lucca altri 2 tunisini, di 40 e 48 anni.

Le indagini erano partite ad agosto 2021 dopo una violenta rissa tra tunisini e marocchini ad Altopascio. Uno dei marocchini coinvolti era rimasto ferito con una bottiglia di vetro mentre gli aggressori erano sfuggiti. Tutti i presupposti per pensare a una lite per le aree di spaccio in zona.

I tunisini, secondo quanto appreso infatti, gestivano un'attività di spaccio in varie zone di Altopascio. Le cessioni di droga iniziavano nella prima mattinata e proseguivano fino a tarda serata, sia nei pressi dell’abitazione di uno degli indagati ad Altopascio, sia in una zona boschiva di confine tra Altopascio e Castelfranco di Sotto, caratterizzata dalla presenza di veicoli in stato di abbandono, utilizzati per operare indisturbati. Alcuni spacciatori invece operavano in altre zone del centro. Si spacciava eroina normale o 'thailandese', più raffinata.

Un altro gruppo di tunisni forniva il gruppo di Altopascio ma era attivo a Cascina e aveva legami con Pisa. Gli spostamenti del gruppo criminale venivano eseguiti con l’auto condotta dall’italiano arrestato, un 36enne residente a Chiesina Uzzanese (PT), che accompagnava i tunisini sia sul luogo delle cessioni, sia fuori provincia per l’approvvigionamento di eroina e cocaina dai fornitori.

Gli spacciatori erano soliti utilizzare schede telefoniche intestate a prestanomi che scambiavano tra di loro e provvedevano a sostituire dopo brevi periodi di utilizzo. In molti casi erano loro stessi a contattare gli acquirenti, arrivando persino ad offrire gratuitamente la sostanza.

Nel corso delle indagini, temendo di poter essere rintracciato, uno dei tunisini si era allontanato dall'Italia per il suo paese natio, rientrando soltanto dopo diversi mesi attraverso la frontiera marittima di Genova, continuando ad essere monitorato dagli investigatori.

Nello specifico, uno dei soggetti è stato rintracciato nella prima mattinata a Cesena, a bordo di autovettura a noleggio, mentre le restanti misure sono state eseguite nella provincia di Viterbo, in un’area boschiva impervia all’interno di una tenda, nel comune di Cascina (PI), nei pressi del parcheggio di una grossa catena di supermercati e nelle province di Lucca e Pistoia.

Un ultimo indagato, che negli ultimi giorni aveva fatto perdere le proprie tracce, è stato infine rintracciato all’esito di approfondite ricerche, nell’ospedale di Pisa, ove si trovava ricoverato



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