Gilbarco: "A Firenze centro di ricerca". I sindacati: "Licenziamento per 31 lavoratori e 38 somministrati per logica di profitto"

Gilbarco

Gilbarco Italia, leader nelle forniture di Soluzioni di Automazione per la distribuzione carburanti (il cosiddetto Retail Solutions), in seguito al completo espletamento della procedura prevista dall’ex articolo 9 del contratto collettivo nazionale dei Metalmeccanici, ha comunicato questa mattina alle Organizzazioni Sindacali e alle autorità competenti che il sito produttivo di Firenze sarà interessato da una riorganizzazione aziendale delle attività.

La decisione risponde al processo globale di semplificazione e razionalizzazione delle attività produttive, dei servizi e del portafoglio prodotti del Gruppo Gilbarco - Veeder Root e prevede che la realtà produttiva di Firenze diverrà il Centro di Eccellenza in Europa per la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di software e delle applicazioni tecnologiche per il mercato internazionale Retail Solutions. Questa attività già oggi rappresenta una delle componenti di maggior creazione di valore aggiunto a livello globale fornito da Gilbarco Italia al Gruppo.

A tal proposito ricordiamo che Gilbarco Italia ha ottenuto, già a partire dal 2005, svariate certificazioni per il pagamento sicuro nelle aree di rifornimento di carburante di tutti i clienti presenti nel mercato EMEA. La gestione di questa infrastruttura, necessaria allo svolgimento delle attività dei clienti nazionali ed internazionali di Gilbarco Italia e del Gruppo, e il suo continuo sviluppo, rappresenterà sempre più uno degli aspetti core della realtà italiana.

La riorganizzazione aziendale presentata ha quindi come conseguenza una forte concentrazione di professionalità e competenze specifiche funzionali a garantire il futuro dell’intera offerta Retail Solutions di Gilbarco nel mercato Europeo.

Gilbarco Italia ha quindi comunicato alle organizzazioni sindacali ed alle Autorità Competenti la sua disponibilità, fin da subito, a identificare insieme le migliori soluzioni per supportare i lavoratori coinvolti dal processo di riorganizzazione. Per quanto concerne i lavoratori somministrati interessati in detta riorganizzazione, Gilbarco Italia Srl ritiene opportuno precisare che verranno onorati i contratti ad oggi in essere fino alla loro naturale scadenza e che comunque anche il reimpiego di tali risorse presso altri utilizzatori costituisce una priorità.

Fiom Cgil: "Licenziare 31 lavoratori diretti e 38 somministrati solo ed esclusivamente in una pura logica di razionalizzazione del profitto degli azionisti. Un’arroganza padronale rappresentata anche da Confindustria Firenze. Le istituzioni si schierino con i lavoratori”

Vertenza Gilbarco, come preannunciato l’azienda ha formalizzato la volontà di licenziare 31 dipendenti diretti attraverso l’apertura di licenziamento collettivo. A 38 lavoratori interinali era già stato annunciato che il 30 giugno finiranno di lavorare in Gilbarco.

La procedura di licenziamento collettivo è arrivata stamani dieci minuti prima dell’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici, mostrando un’ennesima volta la disumanità dell’azienda e la mancanza di rispetto verso i propri dipendenti.

La gravità di questa vicenda sta nel fatto che, a differenza di Bekaert e GKN, in questo caso chi rappresenta l’azienda è anche vicepresidente di Confindustria Firenze. L’associazione dapprima sottoscrive patti per lo sviluppo e la difesa del tessuto industriale, salvo però poi chiudere realtà come il reparto di Gilbarco. Non c’è solo la responsabilità del board americano, chi ha deciso di licenziare questi lavoratori è anche un importante esponente di Confindustria Firenze.

Per questo motivo, diciamo chiaramente che per la Fiom CGIL Firenze non vi è nessuna possibilità di venire a qualsiasi accordo che preveda i licenziamenti dei lavoratori. Le motivazioni nell’apertura della procedura non ci convincono, ma non trovano neppure riscontro rispetto alle vaghe informazioni che la direzione aziendale ci ha dato per obbligo contrattuale.

Siamo di fronte ad una realtà che decide di licenziare 31 lavoratori diretti e 38 somministrati solo ed esclusivamente in una pura logica di razionalizzazione del profitto degli azionisti. Se la visione industriale sulla nostra città, se le ricette per uscire dalla crisi pandemica ed ora bellica, sono quelle dimostrate da questa vicenda, noi le respingiamo nel modo più assoluto. Chiediamo pertanto alle istituzioni locali a partire dalla Città Metropolitana al Comune di Firenze e alla Regione Toscana di schierarsi a fianco dei lavoratori di Gilbarco contro un’arroganza padronale dei tempi del vapore, oggi rappresentata da Confindustria Firenze.”



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