Sequestro di droga a Castelfiorentino, Giglioli (Lega): "Conseguenze sul degrado e legalità"

Mi ricollego a una specifica interrogazione che ho presentato nell’Ultimo Consiglio Comunale sul “disinvolto” modo di drogarsi nei sottopassi pubblici.

I 23 chili di hashish rinvenuti durante un controllo dell’auto  di un residente a Castelfiorentino ci confermano, se mai ce ne fosse bisogno,   che lo spaccio e il consumo di stupefacenti sul territorio trova sicuramente un florido e radicato mercato che ha conseguenze anche sul degrado e la legalità del paese. 

Questo episodio mi da l’occasione di ricollegarmi a una specifica interrogazione che ho presentato nell’ultimo Consiglio Comunale che aveva per oggetto una ripresa video diffusa via social in cui si evidenziava una persona non meglio identificata che inequivocabilmente aveva fatto uso di sostanze stupefacenti in un sottopasso pubblico. 

La risposta che ho ottenuto in quella sede è stata, non solo insoddisfacente, ma con innocente semplicità il Sindaco sembra non essere a conoscenza di quali provvedimenti si stiano attuando sul territorio e con quali risultati da parte delle forze dell’ordine e dal Prefetto pur ammettendo che l’amministrazione è ricorrentemente oggetto di segnalazioni informali da parte dei cittadini riguardanti spaccio, degrado e prostituzione sopratutto nella zona stazione e nei relativi sottopassi. 

La risposta mi è apparsa piuttosto evasiva sopratutto se si considera che è proprio il Primo cittadino ad essere  il responsabile della sicurezza del Comune e quindi referente e tutore di eventuali provvedimenti messi in atto. Niente mi è stato risposto neanche in merito ai risultati ottenuti relativi al  piano di sicurezza che individua come zona rossa quella specifica area della stazione. 

Ora, considerato che drogarsi  non costituisce reato, se la detenzione è per uso personale ma resta comunque una condotta punita a titolo di illecito amministrativo va peró tenuto conto che tale condotta, tenuta in luogo pubblico, in pieno giorno dove il passaggio potrebbe essere frequentato anche da minori può essere inquadrato come un atto contrario alla pubblica decenza punibile con pene pecuniarie 

A onor del vero l’art. 77 del Testo unico degli stupefacenti così recita: “Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero in un luogo privato ma di comune o altrui uso, getta o abbandona in modo da mettere a rischio l'incolumità altrui siringhe o altri strumenti pericolosi utilizzati per l'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con la sanzione amministrativa. 

Ma è proprio l’articolo 75 del Testo Unico degli stupefacenti che indica la procedura con cui i casi giungono alla segnalazione del Prefetto che è la figura istituzionale competente ad irrorare provvedimenti. Ma anche in riferimento a questo aspetto, non è emerso nel pubblico Consiglio quanti siano i casi trattati e i provvedimenti presi negli ultimi tre anni a Castelfiorentino.

La specifica vicenda ci insegna che esiste una discutibile parte etica ampiamente e pubblicamente dibattuta quando si tratta di privacy personale pur nell’esecuzione di un atto illecito e un condivisibile richiamo a sollecitare i soccorsi, ma non viene considerata o rilevata altrettanto grave l’azione illegale che ne consegue. 

Di fatto sembra non essere rilevante riferire, da parte di chi questo paese lo amministra, quali  provvedimenti si siano attuati sul territorio negli ultimi tre anni, se non altro quanti illeciti amministrativi sono stati comminati per tali reati e come si intenda agire in futuro in accordo con la prefettura alla luce di episodi sempre più preoccupanti. 

Susi Giglioli 

Lega Castelfiorentino 



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