Brucia rifiuti nel piazzale della sua azienda: imprenditrice di Piombino denunciata

Il fumo scuro che nella mattina di giovedì scorso si alzava nei pressi della stazione di Vignale – Riotorto, in comune di Piombino (LI) era visibile anche lungo la variante Aurelia ed è stato segnalato alla Stazione dei Carabinieri Forestali di Venturina. I militari, recatisi sul posto, hanno rilevato che era in corso l’abbruciamento di rifiuti non pericolosi, nella resede di una nota attività commerciale della zona. Residui di imballaggi in plastica, cartone e legno, compresi materiali ferrosi, invece di essere smaltiti correttamente e magari avviati al recupero o al riciclo erano stati incendiati, con il conseguente rilascio in atmosfera di inquinanti.

La titolare dell’impresa commerciale, una piombinese di 56 anni, è stata quindi denunciata per illecito smaltimento di rifiuti non pericolosi. Dovrà ora smaltire correttamente i residui della combustione e pagare una sanzione amministrativa di 6.500 euro.

Bruciare rifiuti al fuori degli impianti specializzati è un’attività illecita che rilascia sostanze inquinanti nell’atmosfera e nel suolo, oltre a comportare evidenti pericoli per il propagarsi di eventuali incendi se l’abbruciamento non viene condotto in condizione di totale sicurezza. La normativa non consente di smaltire con il fuoco neanche i residui delle potature e degli sfalci nei giardini.

Non costituisce smaltimento di rifiuti in base alle norme ambientali solamente il raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli di massimo 3 metri steri al giorno per ettaro nei pressi dei luoghi di produzione, di residui di sfalci e potature, ma configura una normale pratica agricola consentito per all’utilizzo delle ceneri come concime o ammendante. Questa pratica tuttavia riguarda la gestione dei terreni agricoli, non è ammessa nei giardini ed è vietata nei periodi di dichiarato rischio per gli incendi boschivi e comunque in presenza di vento.



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