“Le esperienze degli orti urbani in Toscana”, incontro pubblico per la 72ore della Biodiversità

Grazie all’iniziativa della Regione “100 mila orti in Toscana” negli ultimi sette anni sono stati realizzati più di 1400 appezzamenti di orti urbani in oltre 70 comuni della nostra regione; “100 mila orti in Toscana” nasce e cresce nell’ambito del “Progetto GiovaniSì” (perché è ai giovani che soprattutto si rivolge l’iniziativa), con il supporto tecnico di Ente TerreToscane e di Anci Toscana. Tra i progetti più avanzati di orti urbani finanziati dalla Regione ci sono i 35 appezzamenti degli Orti della Diversità in via Masaccio a Vingone - uno spazio che in un paio di anni si è affermato come centro di aggregazione per l’intero quartiere e come luogo di ricerca, diffusione e sensibilizzazione sui temi della biodiversità - realizzati dal Comune di Scandicci e gestiti a seguito di avviso pubblico da un Consorzio con capofila l’associazione Rete semi rurali.De “Le esperienze degli orti urbani in Toscana” se ne parla domenica 22 maggio 2022 durante un incontro pubblico organizzato dalle 11 alle 13 al Castello dell’Acciaiolo (via Pantin, 63) nell’ambito del festival 72ore della Biodiversità, con la partecipazione dell’assessora regionale all’Agricoltura Stefania Saccardi, del Sindaco Sandro Fallani, di Giovanni Sordi (Ente Terre Regionali Toscane), Marina Lauri (Anci Toscana), Andrea Mati (garden designer di Giardini terapeutici), Elia Renzi (Ats Orti della Diversità); modera Riccardo Bocci (Rete semi rurali). Per partecipare all’incontro è necessario iscriversi online all’indirizzo https://rsr.bio/72ore/ .“Con il festival 72ore della Biodiversità la nostra città ospita una riflessione di assoluto livello sui temi della sostenibilità del cibo, della sua produzione, della salute delle persone, della tutela dell’ambiente e dell’equità delle filiere – dice il Sindaco Sandro Fallani – un approfondimento e una proiezione nel nostro futuro che con questo convegno sugli orti urbani in Toscana parte da una base estremamente concreta, ovvero oltre 1400 esperienze avanzate, come la nostra a Vingone, nate grazie alla Regione e all’impegno concreto, intellettuale e lavorativo di tanti giovani, di tanti cittadini e di realtà associative come la Rete dei semi rurali che è particolarmente attiva a Scandicci”.“Questa è una delle iniziative più innovative e significative che la Regione ha messo in campo negli ultimi anni – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi - E adesso che la prima fase, quella in cui l’ente pubblico ha fatto la sua parte, è conclusa, è il momento di invertire il senso di marcia e passare alla fase due. Sta alle associazioni, ai giovani, agli ortisti proseguire il cammino e rendere giorno dopo giorno i complessi di orti sempre più accoglienti, aperti e aggreganti, lavorando anche con un occhio attento alla salvaguardia della biodiviersità e alla coltivazione delle piante locali o di varietà antiche. Per cui mi rivolgo ai soggetti gestori, alle associazioni, che auspico si mettano in rete per costruire un percorso comune e identificare eventuali nuovi bisogni o necessità, sapendo di trovare nelle Istituzioni, a cominciare dalla Regione, partner pronti ad ascoltare e a lavorare insieme per far sì che i ‘Centomila orti in Toscana’ continuino a crescere e a fruttificare. E’ una preziosa occasione di crescita per la nostra società”.“L'esperienza degli orti urbani non significa solo destinare un appezzamento di proprietà pubblica alla produzione di ortaggi – dice Marina Lauri di Anci Toscana - con questo progetto si riqualificano spazi urbani abbandonati, si coinvolgono più generazioni, si tutela l'ambiente e la filiera corta, ci si avvicina concretamente alla natura. Siamo molto orgogliosi dell'ottima riuscita di questa iniziativa, che coinvolge tanti Comuni toscani”.L'iniziativa regionale “Centomila orti in Toscana”, nata nel 2015 e inserita fra gli interventi del “Progetto GiovaniSì”, ha riscosso nel tempo un successo interessante che prosegue ancora oggi con varie iniziative a livello locale e regionale che dimostrano l’apprezzamento dell’attività svolta da parte della Regione ed il reale interessamento sociale per le aree realizzate.La finalità dell’iniziativa non è quella di incrementare le superfici e il numero di appezzamenti disponibili da coltivare a orto, ma di utilizzare tali appezzamenti con scopi sociali e aggregativi con l’importante inserimento di giovani.“Il ‘modello di orto urbano toscano’, che è stato attentamente definito e approvato con una delibera di Giunta regionale, si configura come un insieme di appezzamenti di terreno (o di coltivazioni fuori-terra) collegati dentro un sistema gestito da associazioni di volontariato. In essi sono inseriti servizi, spazi comuni, punti di aggregazione e la presenza delle persone non si limita allo svolgimento delle cure colturali nel ‘proprio’ appezzamento ma a condurre anche una vita sociale volta anche allo scambio di informazioni, all’aggiornamento delle conoscenze, al confronto con le altre persone e le altre generazioni”, spiegano i promotori.Gli orti diventano anche punti di riferimento importanti per la coltivazione di germoplasma di antiche varietà locali e sono fra loro collegati per organizzare corsi di aggiornamento, riunioni, momenti di studio e di confronto, momenti conviviali.Con questa iniziativa la Regione ha quindi definito un nuovo modello basato su regole certe e trasversali per l'intero territorio regionale, mettendo in campo uno specifico finanziamento che nel tempo (l’ultimo è a cavallo fra il 2020 e il 2021) è arrivato a 3,6 milioni di euro. Considerato che l’intervento finanziario regionale copre il 70% delle spese sostenute e che la quota restante è a carico delle Amministrazioni comunali, lo sforzo economico pubblico complessivo si attesta su oltre 5,2 milioni di euro, in aumento, dato che a tali risorse si stanno aggiungendo ulteriori 120.000 euro per coprire le necessità di otto Amministrazioni comunali che erano rimaste in graduatoria e non finanziate per mancanza di fondi. Tali ulteriori risorse sono state reperite grazie a un’importante operazione realizzata dalla Regione a livello nazionale nell’ambito di finanziamenti Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) che assegna alla Toscana le risorse a titolo di anticipazione del FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione) 2021/2027.L’iniziativa si è avvalsa del supporto tecnico di Ente Terre Regionali Toscane e di Anci Toscana ed è arrivata a coinvolgere oltre 70 Comuni che hanno realizzato 82 Complessi di orti nuovi o ristrutturati. Di questi, 35 sono giardini o orti condivisi (dove le persone lavorano insieme senza suddivisioni in appezzamenti); più di 1400 gli appezzamenti ad orto realizzati, oltre ad un numero imprecisato di orti già esistenti ripristinati e resi conformi al modello. I dati non sono definitivi in quanto alcuni lavori sono ancora in corso, e a breve verrà avviato un monitoraggio approfondito dei risultati ottenuti volto anche a valutare l’impatto di questa politica sui giovani, veri destinatari del progetto.“Oggi possiamo considerare conclusa la prima fase della iniziativa, quella della realizzazione delle strutture in cui l’Ente Pubblico ha fatto la sua parte”, spiegano i promotori di “Centomila orti in Toscana”.Il festival 72ore di Biodiversità è organizzato dal 20 al 22 maggio a Scandicci da Rete Semi Rurali: tre giorni di laboratori didattici con le scuole, dibattiti, presentazioni di libri, un grande mercato agricolo nel Temporary Park nell’area dell’ex cnr, concerti e spettacoli, oltre ad un pranzo sociale aperto alla cittadinanza (per tutte le informazioni e il programma completo https://rsr.bio/72ore/  ).Le 72ore di Biodiversità sono organizzate in collaborazione con Società Toscana di Orticultura, Seed Vicious, Deafal, Ginger zone, Biblioteca di Scandicci, Compagnia Teatrale Guelfi e Ghibellini, Museo della Biodiversità, Species, Rete Humus, Casa del popolo di Vingone, il patrocinio di Comune di Scandicci e Regione Toscana e il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e 8perMille Chiesa Valdese.

Per tutte le informazioni e il programma completo https://rsr.bio/72ore/ .

Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio Stampa



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