"Vita oscura e luminosa di Dino Campana. Poeta", alla Badia di Settimo si presenta il libro di Gianni Turchetta


Presentazione del libro di Gianni Turchetta “Vita oscura e luminosa di Dino Campana, Poeta” (Bompiani, 2020), in programma venerdì 20 maggio 2022 alle 21, nella Chiesa di San Salvatore a Settimo a Badia a Settimo (Scandicci), dove, quasi in fondo alla navata sinistra, riposa dal 1946 l'autore dei Canti Orfici, nato a Marradi il 20 agosto 1885 e morto nel vicino cronicario di Castelpulci il 1 marzo 1932, dopo quattordici anni di internamento.“E’ il secondo appuntamento che organizziamo a Scandicci nel 90esimo anno dalla morte del poeta, dopo l’intitolazione a Dino Campana della quercia accanto al Municipio - dice l’assessora alla Cultura Claudia Sereni – ne seguiranno altre all’interno del programma per l’anno campaniano, a cura dei Comuni di Scandicci, Marradi, Lastra a Signa, della Città Metropolitana di Firenze, della Proloco della Piana di Settimo”.La presentazione del libro di Turchetta è organizzata in collaborazione con la Parrocchia e l’Opera della Badia di Settimo.Alla presentazione del libro “Vita oscura e luminosa di Dino Campana. Poeta” intervengono Don Carlo Maurizi (Priore della Parrocchia), Sandro Fallani (sindaco di Scandicci), Dario Grossi (presidente della Proloco Piana di Settimo-Scandicci), Lorenzo Bertolani (poeta e studioso di Dino Campana), Giuseppe Matulli (già sindaco di Marradi, vice-sindaco di Firenze e Presidente dell'Istituzione Scandicci Cultura), Adele Dei (già professore ordinario di Letteratura italiana all'Università di Firenze) e naturalmente l'autore del libro, Gianni Turchetta.

Gianni Turchetta, nato a Salerno nel 1958, insegna Letteratura italiana contemporanea all'Università statale di Milano. Vita oscura e luminosa di Dino Campana, Poeta racconta la parabola tormentata dell'autore dei Canti Orfici, le luci e le ombre della vita breve e intensa di un aedo speciale, con una scrittura rigorosa che non vuole rinunciare alla poesia della narrazione. L'autore ci porta per mano alla scoperta di una figura-chiave per capire la poesia italiana del Novecento, e di un uomo di sensibilità profonda e ondivaga, che lo ha portato, tra peregrinazioni fuori e dentro di sé, alla solitudine e alla pazzia, ma soprattutto a lasciarci un capolavoro che non smette di parlarci e di emozionarci.

Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio Stampa



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