Lega: "Solerzia per Mussolini, non per l'ascensore al Cencione"

Il Consiglio comunale di San Miniato ha deliberato la revoca della cittadinanza onoraria assegnata cento anni fa all’allora Capo del Governo Benito Mussolini. Ci auguriamo che prima o poi venga cancellata anche un’altra pagina negativa della storia di San Miniato e finalmente riconosciuta senza se e senza ma la verità sulla strage del Duomo e conseguentemente “revocata” la lapide che raccontò e tuttora racconta una falsità, collocandola in luogo idoneo che non può essere quello attuale nei loggiati di San Domenico, accanto alla lapide vera quasi esistessero due verità.

Ma la solerzia dimostrata dal Comune di San Miniato nell’andare ad indagare nei propri archivi vicende di cento anni fa non sembra essere stata praticata nella gestione di vicende ben più recenti e certamente più importanti per la incolumità dei cittadini, come dimostra l’episodio dell’ascensore del parcheggio del Cencione.

Il lungo fermo dell’impianto, che tanti disagi ha provocato ai cittadini e tanti costi al Comune, poteva essere evitato se gli adeguamenti previsti dalle disposizioni di legge sulla sicurezza fossero stati applicati per tempo. Ma in questa vicenda evidentemente la solerzia non ha brillato. Oltre al mancato aggiornamento alle norme di sicurezza vigenti, anche l’accertato smarrimento di importanti documenti relativi alla gestione dell’ascensore la dice lunga sulla premura che il Comune mette nello svolgimento dei suoi compiti. Documenti che l’Agenzia Nazionale per al sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali nella recente verifica ispettiva effettuata all’ascensore non ha rinvenuto né presso i locali tecnici dell’impianto né presso la Casa comunale, chiedendo specificatamente conto della grave mancanza.



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