Alain Bonnefoit in mostra a Barberino Tavarnelle

L’amore non è un privilegio di pochi. Con la personale “Ensemble. Storie di amori”, l’artista francese Alain Bonnefoit, residente dagli anni ’60 tra i vigneti della città-mito di Semifonte, ufficializza il suo battesimo artistico nel territorio di Barberino Tavarnelle. Sono una sessantina i capolavori, molti dei quali inediti, raffiguranti nudi femminili, che il poliedrico maestro di Montmartre, pittore, scultore, incisore, tra gli artisti più rappresentativi dell'École des Beaux Arts di Parigi, esporrà per la prima volta tra le sale dello Spedale dei Pellegrini, nel castello di Barberino Val d'Elsa, e quelle di Palazzo Malaspina, nel borgo di San Donato in Poggio.

Il nuovo allestimento, evento di punta della stagione artistica promosso e organizzato dal Comune di Barberino Tavarnelle, aprirà le porte dell’antico Palazzo Malaspina sabato 28 maggio alle ore 17.30, dove è previsto il taglio del nastro con il sindaco David Baroncelli e l’assessore alla Cultura Marina Baretta, a Palazzo Malaspina e rimarrà aperta fino al 17 luglio nella doppia sede istituzionale. La personale di Bonnefoit è l’omaggio che l’amministrazione comunale dedica ad una delle personalità più significative del panorama artistico contemporaneo con l’esposizione di una raccolta eterogena che include dipinti a olio, litografie, incisioni originali, sumi-e e sculture, realizzati nel corso degli ultimi dieci anni.  Bonnefoit, che ha avuto quale maestro Antoniucci Volti, allievo di Auguste Rodin, è uno dei pochi artisti al mondo che lavora utilizzando la pittura ad inchiostro, secondo le tecniche e le modalità espressive del sumi-e, arte nipponica particolarmente cara all'artista.

“Quello che avremo l’onore di ospitare – dichiara il sindaco David Baroncelli - è l’anelito di un uomo in costante viaggio, è l'assonanza di visioni, suoni, profumi, sensazioni ed esperienze che crea una speciale alchimia tra arte, paesaggio e comunità. I lavori che ritraggono la bellezza di figure femminili in cerca di un contatto con la terra interpretano il concetto di sensualità e di armonia con una straordinaria carica poetica, sono pagine sospese su cui ognuno può comporre la propria lirica”.

Curata da Filippo Lotti, la mostra offre una summa dello spirito aperto, inclusivo di Bonnefoit, legato e attratto dall'armonia e alla qualità del contesto ambientale, sociale ed enogastronomico del Chianti e della Valdelsa che ispira le forme dolci e sinuose delle sue creazioni femminili.

“I nudi di Alain Bonnefoit sono fulcri vitali, divisi tra memorie, sogni e pensieri futuri – commenta l’assessore alla Cultura Marina Baretta – con un gesto, ampio, esteso, netto che crea movimento e delimita il perimetro temporale del 'qui e ora' prendono vita le donne armoniose che si narrano con coraggio attraverso i linguaggi della libertà, della cultura dei diritti, desiderose di essere se stesse sempre, senza pregiudizi, certe delle proprie conquiste”.

Il filo conduttore che attraversa le opere di Bonnefoit è il nudo femminile. Le donne che il maestro, a 85 anni, continua a raffigurare nelle diverse tecniche, dipingendole, scolpendole, incidendole, sono tutte ritratte dal vivo. La sua è un’iconografia di una femme couchée che trae ispirazione dalla pittura ottocentesca francese e dagli artisti che si sono cimentati in questo soggetto come, solo per citarne alcuni, Matisse, Manet, Bonnard, Courbet, Renoir, Cambon, Millet e dall’italiano Modigliani.

“Ho voluto titolare questa mostra “ensemble” - spiega il curatore Filippo Lotti - nell’accezione più propriamente utilizzata nel contesto musicale per riferirsi ad una formazione d'insieme, dove ogni strumento serve per conferire pienezza al risultato finale. Così la vita di Alain è un insieme di atti di amore e disposizioni volti a rendere la grande e armoniosa sinfonia del suo approccio alla vita; il piacere del bien vivre: si tratta di uno stato di grazia, una naturale ricerca della felicità e della serenità che ormai gli appartengono di diritto e che condivide con le persone di cui si circonda. Ama la vita Alain, e questa sembra averlo ricambiato nel sentimento, facendogli dono di un entusiasmo che a 85 anni ancora lo accompagna. Una forza indescrivibile che concentrata in poche parole si riassume in Vive la vie!, frase di rito, che ripete ogni qualvolta saluta un amico”.

L’arte di Bonnefoit è un percorso in cui ognuno può identificarsi per misurarsi con le proprie capacità, arricchirsi di esperienze e opportunità con le quali apprendere, ricercare, migliorarsi, confrontarsi, agire da protagonisti nelle sfide del presente.

Info: Palazzo Malaspina Via del Giglio, 31 San Donato in Poggio (FI) tel. 055 8072338, ‘Spedale dé Pellegrini Piazzetta dé Pellegrini, 2 - Barberino Val d’Elsa (FI) tel. 055 8075319.

Fonte: Comune di Barberino Tavarnelle - Ufficio stampa



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