Lilith al Checchi di Fucecchio, ragazzi e ragazze dicono 'No alle etichette'

In questo anno scolastico, il Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino ha effettuato interventi di sensibilizzazione rivolti a studenti e studentesse dell’Istituto di Istruzione Superiore A.Checchi di Fucecchio sul tema del bullismo e cyberbullismo, e sui rischi connessi all’uso della rete da parte dei giovani. Il percorso svolto a scuola si inserisce nel più ampio progetto che prende il nome “Liber@mente Connessi”, finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia, che concentra l’azione di Lilith nel mondo dei giovani per contrastare il fenomeno del bullismo.

Al termine degli incontri al Checchi condotti dalle psicologhe del Centro Lilith, 4 per ciascuna delle 11 classi prime dell’Istituto, ragazze e ragazzi hanno prodotto degli elaborati che potessero lanciare un messaggio contro il bullismo. In collaborazione con la Commissione Elette e Nominate del Comune di Fucecchio, il Centro antiviolenza ha scelto uno dei prodotti fotografici realizzati che potesse, per efficacia comunicativa, veicolare al meglio il messaggio tra i giovani.

L’elaborato vincitore è risultato “No alle etichette” della Classe I B dell’indirizzo Scientifico. “È stata scelta questa immagine – dichiara il Centro Lilith – perché le etichette rappresentano l’inizio delle discriminazioni. Attraverso il lavoro fatto con le psicologhe in classe, gli studenti sono riusciti a maturare la consapevolezza che proprio dalle etichette si cominciano ad annidare quegli stereotipi che costituiscono delle barriere, rispetto alla possibilità di costruire relazioni basate sul rispetto reciproco”.

“Siamo molto soddisfatte dell’ampia partecipazione da parte dell’Istituto Scolastico e da parte del Comune di Fucecchio a questo progetto” afferma la coordinatrice del Centro Aiuto Donna Lilith, Maya Albano. “Abbiamo cercato di coinvolgere i ragazzi con incontri laboratoriali in modo da stimolare una partecipazione attiva su temi che fra i giovani anche del nostro territorio, rappresentano questioni particolarmente spinose. Durante il prossimo anno scolastico riprenderemo il nostro lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, strumento fondamentale per contribuire ad un’educazione affettiva tra i giovani. “Liber@mente Connessi” è un progetto di più ampio respiro, che oltre a passare dai banchi di scuola, coinvolgerà anche i giovani nei luoghi extra scolastici, da loro abitualmente frequentati”.

"Esprimo grande soddisfazione per la realizzazione di questo progetto in tutte le classi prime del nostro istituto superiore” dichiara Emma Donnini, vicesindaca del Comune di Fucecchio. “Un progetto che ha preso avvio con un incontro formativo e informativo rivolto a tutte le famiglie delle scuole di Fucecchio sul tema del bullismo e del cyberbullismo, anche dal punto di vista legale".

“Da molti anni crediamo nell'importanza del lavoro su questi temi attraverso le scuole” afferma Sabrina Mazzei, presidente della Commissione Elette e Nominate e consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità. “Abbiamo abbracciato con entusiasmo il progetto del Centro Lilith e vogliamo dare sempre più continuità a questo tipo di incontri con le nuove generazioni. Siamo riusciti a vedere che quei piccoli semi – dati dagli interventi di sensibilizzazione, prosegue Mazzei – stanno germogliando, ed è fondamentale proseguire su questa strada”.

“La Commissione d’istituto per l’Educazione civica ha appoggiato molto volentieri il progetto promosso dal Centro Lilith e accolto con vivo interesse dalla Dirigente. Gli alunni delle classi prime, destinatari del progetto, riferiscono di un’esperienza positiva, utile ed interessante” spiega la professoressa Sabrina Carli, referente Educazione civica dell’Istituto Checchi. “Fortunatamente attività di sensibilizzazione sul tema del bullismo caratterizzano la formazione degli alunni sin da giovanissimi e pertanto i ragazzi hanno dichiarato di aver avuto, già nella precedente esperienza scolastica, l’opportunità di ascoltare testimonianze, ricevere informazioni da esperti, leggere libri sull’argomento. Se tuttavia erano in possesso di varie conoscenze e abbastanza consapevoli del problema e delle sue manifestazioni, gli allievi hanno individuato, nella proposta di Lilith, alcune novità che hanno contribuito ad accrescere la propria consapevolezza. L’approccio interattivo e laboratoriale degli incontri ha favorito la partecipazione attiva degli studenti, li ha messi al centro del progetto e li ha resi parte viva e fondante di esso. Nei contenuti hanno particolarmente apprezzato la riflessione sui pregiudizi e sugli stereotipi, hanno riflettuto sul concetto di responsabilità, sulla pericolosità di atteggiamenti e comportamenti potenzialmente offensivi e lesivi del benessere dell’altro. Per chi come la scrivente, da docente, ha avuto la possibilità di assistere ad alcuni incontri è stato possibile apprezzare la vicinanza degli operatori agli studenti, la loro competente prossimità, la sincera disponibilità all’ascolto, l’immedesimazione autentica degli studenti nel ruolo di attori del progetto in tutte le sue fasi. Un progetto di valore – conclude la professoressa Carli - che potrebbe diventare un modello di azione formativa da replicare, da estendere, forse da far crescere insieme ai ragazzi che potrebbero, con l’aumentare dell’età e dell’esperienza, dare significati nuovi e più ampi ai contenuti appresi”.

Fonte: Pubbliche Assistenze Riunite Empoli e Castelfiorentino e Comune di Fucecchio



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