Elicottero precipitato sull'Appennino, in corso le autopsie: Dna dai familiari per il riconoscimento

Iniziati gli esami sui corpi delle sette persone che si trovavano a bordo dell'elicottero. Le salme, irriconoscibili, saranno identificate con l'estrapolazione del Dna dei familiari


Oggi è iniziata l'autopsia sui corpi delle sette persone che si trovavano a bordo dell'elicottero decollato da Capannori e diretto a Treviso, precipitato giovedì mattina sull'Appennino tosco-emiliano e ritrovato dopo le ricerche nella giornata di sabato.

L'autopsia è stata disposta dal sostituto procuratore di Reggio Emilia Marco Marano, che ha aperto un fascicolo d'inchiesta con ipotesi di reato di omicidio colposo e disastro colposo a carico di ignoti. All'esame, che andrà avanti fino a mercoledì, assisteranno anche tre consulenti di parte nominati dagli avvocati dei familiari, e inoltre ci sarà il supporto della sezione rilievi scientifici del nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia.

Per il riconoscimento delle salme, che non è stato possibile riconoscere da parte dei parenti, sarà effettuata l'estrapolazione del Dna dei familiari all'estero, per la comparazione e attribuzione delle identità. La procedura potrebbe non essere breve, dato che i passeggeri in viaggio d'affari provenivano tutti dall'estero, quattro di nazionalità turca e due di nazionalità libanese, tranne il pilota italiano.

Oltre all'indagine giudiziaria, per accertare eventuali responsabilità penali, è in corso un'altra indagine sulla sicurezza da parte dell'Ansv, l'Agenzia nazionale per la sicurezza di volo.



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