Mafia, Sinistra Italiana Toscana: "Situazione allarmante, necessario confronto politico"

Alessia Petraglia

“Mentre gli affari delle mafie stanno erodendo il tessuto economico, sociale ed ambientale della Toscana e continuiamo ad apprendere dalle cronache di questi giorni di operazioni delle autorità nel contrasto alla proliferazione di questi fenomeni, sentiamo il dovere di denunciare con forza la mancanza di un dibattito politico nei confronti di questa questione sempre allarmante “

Così Alessia Petraglia Segretaria regionale di Sinistra italiana.

Non da ora, purtroppo, la politica sembra aver depennato dall’agenda il tema della prevenzione e del contrasto agli affari del crimine organizzato e nonostante che all’esito di numerose indagini la presenza di consorterie mafiose, di ogni ordine e grado, sia stata oramai accertata, la mancanza cronica (salvo rare eccezioni) di un confronto permanente sul tema denota purtroppo atteggiamenti di superficialità e silenzi che ci preoccupano.

Già nel 2020,il ‘Rapporto sulla criminalità organizzata nella regione’ curato dalla Scuola Normale di Pisa, parlava della c.d. variante toscana delle mafie .

La Toscana è la seconda regione d’ Italia per cocaina sequestrata dopo la Calabria, con il traffico nel porto di Livorno che si è accresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 10 anni. (Da segnalare il maxi-sequestro di cocaina, con 3,3 tonnellate nel 2020 secondo solo al porto di Gioia Tauro), all’ottavo posto in Italia per segnalazioni sospette con Prato che è la provincia al primo posto in Italia. Siena e Firenze poi si collocano fra le prime 15, ed è la terza regione nel centro nord per numero di imprese interessate da interdittive antimafia (34) dopo Lombardia ed Emilia, soprattutto nei comparti delle costruzioni, dei trasporti e della ristorazione.

Muovendo dalle parole pronunciate dal Procuratore generale Dott. Viola durante l’apertura dell’anno giudiziario 2022 secondo cui ‘la mafia non è più un’infiltrazione ma una presenza strutturata e consolidata’ in questa fase siamo estremamente preoccupati per ciò che riguarda la questione del KEU e relativa allo smaltimento illecito dei rifiuti tossici in varie parti del territorio regionale.

Il sistema produttivo conciario del distretto di Santa Croce, era oggetto di attività di contrasto e repressione già dal 2018: infatti, gli inquirenti, attraverso l’indagine ‘Vello d’Oro’ avevano accertato collaborazioni tra organizzazioni criminali che nello specifico riguardavano un complesso sistema di riciclaggio personaggi contigui alla ‘ndrangheta, che si servivano di imprenditori del settore conciario toscano per riciclare i proventi illeciti delle cosche. Questo chiarisce come, l’infiltrazione nell’economia legale, sia stata agevolata dalla cooperazione di imprenditori esterni all’associazione mafiosa che, tuttavia, nel sostegno della mafia hanno trovato numerose ragioni di convenienza ed opportunità.

La strategia mafiosa del riciclaggio del denaro sporco è stata ignorata per molto tempo soprattutto perché, se è vero che “i soldi non hanno odore” è anche vero che per lungo tempo pochi degli attori economici e politici si sono domandati da dove arrivassero i soldi. È così che le mafie spa hanno potuto acquistare case, palazzi, alberghi, esercizi commerciali, fabbriche dismesse, e creare finanziarie e tante altre attività economiche senza troppe domande sulla provenienza del capitale. In modo silenzioso ed invisibile il riciclaggio ha progressivamente alterato le regole del mercato ed inquinato il tessuto socioeconomico.

Di fronte a questo quadro così infausto siamo fermamente convinti che sia improcrastinabile avviare un percorso e confronto politico che coinvolga tutta la società toscana, evitare ogni azione di rimozione, di minimizzazione e silenzi, sono necessarie tutte le iniziative per garantire la sicurezza e la salute pubblica dei cittadini. Allo stesso tempo è fondamentale che la politica, abbandoni ogni ambiguità e incertezza, analizzi il fenomeno criminale, chiarisca bene i rapporti tra politica e imprenditoria, per poter creare gli argini necessari a fermare l’avanzata mafiosa nella nostra Toscana.

Fonte: Sinistra Italiana Toscana - ufficio stampa



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