A Pisa convegno internazionale sull'amiloidosi cardiaca

Oltre 70 esperti in presenza, quasi 300 collegati da Paesi di tutto il mondo, contributi scientifici di altissimo livello arrivati dagli studiosi. C'è tutto questo nel bilancio della due giorni di Pisa Amyloid 2022, il convegno di carattere internazionale che si è svolto su iniziativa di Fondazione Monasterio e Scuola Superiore Sant'Anna, con il supporto della Fondazione Menarini, all'auditorium dell'area di ricerca del Cnr di Pisa.

Una location scelta non a caso: proprio i ricercatori di Monasterio e Sant'Anna hanno infatti utilizzato radiofarmaci per identificare l'amiloide nel cuore mettendo a punto un protocollo di studio che permette l'identificazione di amiloidosi cardiaca da catene leggere. Una novità importante, affrontata anche nei vari contributi proposti nel convegno, che, di fatto, permette una diagnosi precoce e non invasiva per individuare una patologia, dovuta alla deposizione di fibrille proteiche disorganizzate, che compromette l'elasticità del cuore e la cui diagnosi spesso è difficile.

"Una malattia, definita rara, che oggi, grazie al lavoro della ricerca, diventa diagnosticabile e curabile" - spiega il professor Michele Emdin, coordinatore del Centro Health Sciences della Scuola Superiore Sant'Anna e direttore del dipartimento cardiotoracico della Fondazione Monasterio, presidente del congresso assieme a Claudio Rapezzi, Giuseppe Vergaro e Claudio Passino. "Una due giorni di importantissimo livello - aggiunge Emdin - dalla quale usciamo con contributi rilevanti e con una grande partecipazione, arrivata veramente da tutto il Mondo".

A proposito di interventi, da citare, tra gli altri, quelli di grandi nomi del panorama scientifico italiano, europeo e internazionale: Merlini, Rapezzi, Agostoni, Metra, Merlo, Canepa per l’Italia e, tra gli stranieri, Jacob, Kelley, Coats, Cohen Solal, Dispenzieri, Grogan, Garcia Pavia, Maurer, Coehlo, Fontana, Gillmore.

Il convegno era stato aperto da Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Marco Torre, direttore generale della Fondazione Monasterio e dagli interventi di Andrew Coats, Presidente della Hearth Failure Association European Society of Cardiology, Stefano Taddei, Direttore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa, Fabio Recchia, Direttore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR oltre che dello stesso Michele Emdin.

Significativa anche la parte finale con le premiazioni a giovani ricercatori che si sono messi in luce con i loro studi: Alberto Aimo, Anna Cantone, Alessio Balletti, Vincenzo Castiglione, Giorgia Panichella, Daniela Tomasoni, Mattia Zampieri, premiati come Young Investigator Awards.

Fonte: Ufficio Stampa



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